Femministe armate minacciano di morte 14 persone

In un video apparso su youtube alcune femministe leggono con voce di odio il nome di 14 persone.

Fra di essi Fredrik Rheinfeldt, nuovo primo ministro della Svezia, paese in cui per la prima volta la sinistra femminista ha perso le elezioni.

Pär Ström, altro nome nella lista, ha detto che per tutelare l’incolumità della sua famiglia smetterà di occuparsi di temi di genere.

 

Secondo le femministe ogni critica al femminismo sarebbe “odio contro le donne”.

Parigi: 800mila in piazza per difendere i bambini e la famiglia dal nazi-femminismo

Strauss-Kahn, candidato alla presidenza francese, subì una falsa accusa di stupro.

E così il nuovo presidente della Francia è diventato il femminista Hollande.

E così sono iniziate le leggi anti-uomo, che aiutano ad accusare gli uomini ed i papà separati.

E così, il femminismo sta tentando di distruggere la famiglia equiparandola alle coppie lesbiche anche nell’affido dei bambini.

Oggi una folla oceanica è scesa in piazza per dire no.

 

Violenza nazi-femminista in India

Guerriglia urbana a New Delhi.   Nazifemministe hanno lanciato pietre, bottiglie, scarpe, monete contro gli agenti, attacchi a camionette della polizia e autobus, macchine rovesciate ed incendiate, chiedendo la pena di morte contro gli uomini accusati di stupro.  Un giornalista uomo è rimasto ucciso.

Devastata camionetta della polizia

Già negli anni passati in India avevamo visto donne in rosa con il bastone, violenza contro gli uomini che non rispettavano la pretesa di “vagoni rosa” nei treni per sole donne, secondo l’ideologia del femminismo lesbico separatista.

Femministe insultano i poliziotti

È successo che una ragazza è stata stuprata, ed il ragazzo che la accompagnava ferocemente picchiato.  Gli ubriachi colpevoli della violenza sono stati prontamente arrestati.  Ma associazioni femministe hanno aizzato la folla al grido di “uccidete i bastardi”, “impiccateli”.

Si scatena la violenza femminista

Violenza nazi-femminista che ricorda quanto accaduto a Roma nel 2007, in una manifestazione programmata dopo la legge sull’affido condiviso per creare allarme sociale dando il via ad un’epidemia di false accuse contro papà separati risultata in abusi sui loro bambini.

“Il mondo è proprietà della donna”

USA: una proposta per salvare gli uomini calunniati


Grazie ai test del DNA stanno venendo riconosciuti innocenti decine di uomini condannati a decine di anni di galera sulla base della sola parola di una accusatrice.

Le più attendibili statistiche dicono che quasi metà delle accuse di stupro sono false.

Le false accuse di stupro sono anche utilizzate da madri criminali per appropriarsi dei figli eliminando i loro padri per via giudiziaria.

Negli USA si dibatte come porre fine a questa violazione dei diritti umani.

I politici che avessero il coraggio di sfidare il femminismo e proporre la cancellazione delle leggi anti-uomo che aiutano le calunniatrici verrebbero diffamati e distrutti dalle femministe come amici degli stupratori.

I magistrati spesso evitano di perseguire penalmente le calunniatrici, limitandosi ad indirizzarle a percorsi di recupero psichiatrico.

Paul Elam riflette che non è dal sistema che ha causato il problema che può arrivare la soluzione.

La soluzione proposta si basa su di una particolarità del sistema giudiziario USA, voluta da Thomas Jefferson per proteggere i cittadini dagli abusi del potere: nella giustizia USA non è il giudice a determinare se le persone accusate sono colpevoli.  È una giuria popolare, composta da cittadini comuni.

Nei processi normali,  la giuria viene informata di tutti i fatti rilevanti.  Nei processi per stupro il femminismo ha fatto votare leggi che impediscono di rivelare i precedenti delle accusatrici.  Nel passato ha accusato falsamente altri uomini? Alla giuria verrà nascosto.   Ha scritto testi in cui ammetteva perversioni?   Alla giuria verrà nascosto.

Emblematico è il caso Strauss-Kahn, l’uomo che oggi sarebbe stato Presidente della Francia, se una donna non lo avesse accusato senza alcuna prova oggettiva.    Lei mantenuta anonima.  Le femministe hanno voluto questa ingiustizia per “evitare pregiudizi sulle accusatrici”.   Lui esibito in manette e dipinto come un mostro mentre branchi di femministe gli urlavano contro.  Perché dei pregiudizi sugli uomini accusati non importa niente a nessuno.   Si è salvato perché l’accusatrice ha telefonato ad un amico spacciatore in galera per chiedergli quanto potrebbe guadagnare dall’accusa.    La polizia la ha intercettata non perché indagasse su di lei, ma perché indagava sullo spacciatore.

E allora, la proposta è che per salvare un uomo falsamente accusato basta che uno solo dei giudici popolari, invece di farsi influenzare dal giustizialismo nazi-femminista, faccia il seguente ragionamento: “la colpevolezza non è provata al di là di ogni ragionevole dubbio perché esistono leggi che mi impediscono di sapere tutta la verità;   esiste il ragionevole dubbio che la accusatrice sia una calunniatrice che sfrutta questa legge venendo aiutata da uno di quei PM che cercano di fare carriera sulla pelle di uomini e bambini”.

La falsa accusa di stupro

Quando i soldati alleati nel 1945 entrarono nel Reich nazista, venivano avvicinati da donne tedesche che all’improvviso gridavano allo stupro.  La tecnica era stata pensata dai gerarchi del nazismo, che sapevano che il codice militare americano prevedeva la pena di morte per i soldati che avessero stuprato civili.

Alcune delle fraulen accusatrici risultarono vergini, altre risultarono essere prostitute.  E così vennero prese le adeguate contromisure.

Oggi avvocate nazi-femministe istruiscono le donne che vogliono separarsi ad accusare di stupro i propri ex-mariti, ovviamente senza alcuna prova, al solo scopo di impadronirsi dei bambini il tempo necessario per alienarli.

Fonte: Kenneth L. Dixon, “Army Thwarts Fake Rape Plot”  The Racine Journal-Times, 15 Maggio 1945, pagina 2.

Nella letteratura

“Le assetate” è un romanzo sulla distopia nazi-femminista: nel Belgio degli anni ’70 una rivoluzione guidata da femministe sfocia in un regime totalitario.

I Paesi Bassi si isolano dal resto d’Europa andando a costituire il primo stato femminista al mondo, completamente autarchico e chiuso, come si confà agli stati totalitari.

A capo dello stato sta la Pastora, grande guida politica e spirituale. Intorno a lei le Quattro Grandi, consigliere della despota. Sotto di lei lo sterminato esercito delle Brigadiere, che seminano il terrore e mantengono l’ordine nello Stato. Gli uomini vengono costretti a fare ammenda del loro fondamentale peccato: essere uomini. Prostrati e ridotti in schiavitù, vengono indotti alla evirazione e all’annullamento di sé.

In Francia, questa Viragoland isolata dal resto del mondo suscita l’ammirazione di alcuni esponenti dell’intellighenzia parigina, colta e vanesia.

Quiriny mostra il paradosso dell’aberrazione di un’ideologia progressista e l’accecamento degli intellettuali di fronte all’incarnazione della loro utopia

 

http://www.tempi.it/se-il-mondo-fosse-mano-alle-femministe-comuniste#.UCDfRKkmVos

http://www.transeuropaedizioni.it/dettaglio_libro.php?id_libro=161

http://www.viadeiserpenti.it/le-assetate-bernard-quiriny.html

La Vita è Bella

“La vita è bella” racconta la storia di un papà che, prigioniero in un campo di concentramento nazista con il piccolo figlio, riesce a fargli credere che è solo un gioco, in cui alla fine si vince un carro armato.

Ogni anno 30,000 bambini italiani vengono privati dei loro papà e resi prigionieri di un alienante mondo di odio femminista, dove i loro papà sono falsamente descritti come cattivi e “la vita è brutta”.

Sui media

Anche in Italia i media iniziano ad occuparsi del “nazi-femminismo”.

Il termine è stato ripreso da GenioDonna, testata giornalistica centrata sulle pari opportunità, che scrive:

“il nazifemminismo, quello che non disdegna nemmeno le false accuse di abusi, su se stesse e sui minori, per distruggere l’ex marito”   [Fonte: genio_donna]

Il termine è poi approdato sulla prima rete nazionale, dalla voce del conduttore e giornalista Tiberio Timperi.

Ma il mezzo di comunicazione più rapido nel trattare questo nuovo fenomeno è stato internet.  “Nazi-femminismo” al momento compare su 30mila pagine internet: il 2% di quante usano il termine “femminismo”.  Percentuale che pone l’Italia alla pari con i paesi più avanzati: in lingua inglese 500mila pagina usano il termine “feminazi”, anche qui il 2% circa di quante usano il termine “feminism”.

Educarne cento

«Gli uomini ingiustamente accusati di stupro possono comunque imparare da tale esperienza»
Catherine Comins, femminista americana
«La folla che oggi lincia un nero accusato di stupro presto lincerà bianchi sospettati di un crimine».
Theodore Roosvelt, Presidente degli Stati Uniti d’America
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