Terrorismo nazi-femminista

Erin Pizzey racconta di quando lavorava come volontaria presso il movimento femminista e sentì che volevano mettere una bomba in un negozio di abbigliamento.

«Le sentii che parlavano della Brigata della Rabbia.  Era un piccolo gruppo di anarchiche che mettevano bombe vicino a Londra.  La bomba sul mezzo televisivo in occasione di Miss Mondo 70 era stato attribuita a loro, e la polizia le cercava.   Le discussioni bisbigliate che mi preoccupavano erano quelle sul negozio di abbigliamento Biba.  Mi piaceva e ci andavo spesso con i bambini e gli amici.  Mi sembrava un posto liberatorio ed allegro.  A pranzo una lo etichettò come “capitalista e decadente”.

“Mi piace” dissi loro.

Silenzio di ghiaccio.

“Ho sentito che volete far esplodere una bomba laggiù.  Migliaia di donne e di bambini fanno acquisti in quel negozio, e non posso credere che siate così irresponsabili”.

Si alzarono e se ne andarono.

Quella notte non potei dormire.  La mattina dopo telefonai alla polizia.  Entro poche ore una poliziotta bussò alla mia porta.  Spiegai che ero preoccupata delle voci che avevo sentito, chiarendo che erano solo voci.  Dissi che mi sembrava che alcune femministe dell’organizzazione Liberazione della Donna adescavano contributrici con false promesse.  Per quello che avevo visto, il movimento, più che a liberare la donna, era un fronte di attiviste che volevano riempirsi il portafoglio e cercare supporto per l’estremismo di sinistra. […]

Il giorno dopo andai all’ufficio e le cospiratrici erano presenti.  Finii di scrivere una lettera e dissi loro che ero preoccupata per quello che avevo sentito, che le loro preoccupazioni avevano poco a che fare con le donne normali, quelle che ci scrivevano delle loro vite, che spedivano fondi, che cercavano consigli: “non vi interessate nemmeno a rispondere loro.  Mettete nel portafoglio i soldi e buttate via le loro lettere. Penso che questo sia rubare”.  Dissi loro del mio incontro con la poliziotta e della mia preoccupazione per la loro possibile attività terroristica — e seppi che i miei giorni nel movimento femminista erano finiti.

Il femminismo sembrava una scusa per creare una nuova struttura di potere.  A questo scopo le femministe reclutavano donne poco interessate alla politica per le loro campagne contro gli uomini ed i mariti. […]  Non fui sorpresa quando una lettera arrivò: ero stata bandita dal collettivo femminista».

Fonte: “This Way to the Revolution”. Peter Owen Ltd. Dai capitoli “marce e bombe” e “addio alla Sorellanza”.

Erin Pizzey è la donna che ha sollevato il problema della violenza domestica e fondato i primi centri anti-violenza, di cui in seguito si sono appropriate le femministe per trasformarli in centri di odio contro gli uomini e costringendola con minacce di morte a cercare asilo in America.

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