Archive for the ‘Primo Piano’ Category
Educarne cento
16 luglio 2012Origine del termine
21 maggio 2012“Feminazi” è un portmanteau dei termini femminismo e nazismo, reso popolare dal giornalista Rush Limbaugh [1,2] e coniato da Tom Hazlett, professore di economia alla Università di California a Davis. Il dizionario inglese [3] e spagnolo [4] oggi definisce “feminazi” come:
feminazi: una femminista militante o radicale, percepita come intollerante verso le idee altrui.
Nel dizionario italiano già esiste il termine biofemminismo [5], definito come:
biofemminismo: concezione che sostiene la superiorità biologica della donna sull’uomo.
Ma è più chiaro utilizzare anche in italiano il termine nazi-femminismo, così come è preferibile chiamare Hitler nazista piuttosto che bio-germanista.
Il nazi-femminismo tratta le questioni di genere allo stesso modo in cui il nazismo trattava le questioni razziali: per loro non esistono persone buone o malvagie ma solo donne e uomini: le prime da aiutare anche quando criminali, ed i secondi da colpire.
Il nazismo proclamava i tedeschi vittime degli ebrei in modo da poterli odiare e colpire. Allo stesso modo il nazi-femminismo proclama le donne vittime degli uomini, inventando termini quali “femminicidio” per definire quel 20% degli omicidi nei quali la vittima è un essere umano di sesso femminile, e falsificando le statistiche arrivando a sostenere falsità assurde quali “la violenza maschile è la prima causa di morte per le donne”.
Molte feminazi sono lesbiche separatiste; secondo la loro ideologia la famiglia deve essere distrutta: aborto, divorzio, false accuse, bambini chiusi in centri femministi, bambini alienati, bambini esposti a materiale sessuale in modo da costruire calunnie pedofile.
Il nazismo ha tentato di coprire i propri crimini con il negazionismo dei lager; il nazi-femminismo tenta di coprire gli abusi pedo-criminali compiuti sui bambini con il negazionismo dell’alienazione genitoriale: la spietatezza con la quale rapiscono bambini coinvolgendoli in calunnie contro i propri papà plagiandoli fino a far loro odiare il genitore assente basta da sola a giustificare il “nazi”.
Le stesse parole di molte ideologhe femministe, inneggiando alla superiorità femminile ed allo sterminio maschile, ricordano l’ideologia nazista:
«La proporzione di uomini deve essere ridotta e mantenuta al 10% circa della razza umana». Sally Miller Gearhart.
«Dobbiamo solamente tenere un gruppetto di donatori in una fattoria per lo sperma». Rosie DiManno
«Il maschio è un aborto che cammina, abortito allo stadio genetico. Essere maschio è essere deficiente, emozionalmente limitato: la mascolinità è una malattia di deficienza e i maschi sono storpi emotivi». Valerie Solanas, ideologa femminista ed assassina, in “Società per l’eliminazione degli uomini” (SCUM)
«la terra deve essere decontaminata. L’evoluzione porterà ad una drastica riduzione del numero di maschi». Mary Daly
«voglio vedere un uomo picchiato a sangue e con un tacco a spillo conficcato nella sua bocca, come una mela nella bocca di un porco». Andrea Dworkin
«Non voglio mettermi nella condizione di spiegare a un bambino maschio di 9 anni il perchè io sono convinta che sia OK per le bambine di indossare magliette che rivelino la loro superiorità nei confronti dei bambini maschi». Treena Shapiro
«Noi siamo, come genere, infinitamente superiori agli uomini». Elizabeth Cady Stanton
«I maschi sono il prodotto di un gene danneggiato». Germain Greer
«Uno degli impliciti, seppur non ammessi, pilastri del femminismo è stato un fondamentale disprezzo per i maschi». Wendy Dennis
[1] Rush H. Limbaugh, The Way Things Ought to Be, Pocket Books, 1992.
[2] http://en.wikipedia.org/wiki/Feminazi.
[3] http://en.wiktionary.org/wiki/feminazi.
[4] http://es.wiktionary.org/wiki/feminazi.
[5] Dizionario della Lingua Italiana, Hoepli editore.
Documentario sul nazifemminismo
10 dicembre 2011“Il divorzio rende liberi” così come avrebbe fatto il lavoro nei campi di concentramento. Non esistono reali elementi storico politici che possano collegare la follia nazista a quella, degli ultimi 50 anni, del nazifemminismo. Esiste solo la tendenza spregevole e pericolosissima di legare ad elementi di natura biologica quali il sesso, la razza, l’altezza ecc. ecc. il “valore” delle persone. Da questo punto di vista, purtroppo, il nazifemminismo ci riguarda. E molto da vicino.
E’ ovviamente una cultura da respingere uniti. Uomini e Donne.
Manifestazione STOP feminazi: Roma, 5 ottobre 2011
9 ottobre 2011Vocabolario sinottico
17 aprile 2011
- ABUSOLOGO. 1. Nella classificazione dell’aberrazione umana è l’anello di congiunzione fra la feminazista ed il pedofilo: l’abusologo si occupa di calunnie (come la feminazista) e di bambini (come il pedofilo). Il suo lavoro consiste nel sostenere e/o costruire false accuse di pedofilia. 2. Esperto di abusi.
- BIO-FEMMINISMO. Dottrina che apoditticamente sostiene la superiorità razziale del genere femminile su quello maschile.
- CALUNNIA DI GENERE. L’insieme delle falsità calunniose volte a dipingere il genere femminile come vittima di quello maschile per criminalizzare i “maschietti” e dare sfogo all’odio di genere.
- FEMINAZISMO o FEMMINAZISMO vedi NAZI-FEMMINISMO.
- LESBICACCE: donne che scelgono di essere lesbiche in quanto odiano gli uomini.
- LESBICHE SEPARATISTE: lesbiche che rifiutano ogni contatto con il genere maschile.
- ODIO DI GENERE. Il sentimento di odio verso il genere maschile che spinge alcune donne malate a diventare lesbiche e/o a darsi al nazi-femminismo.
- MASCHIETTO. Vocabolo usato dalle feminaziste per denotare gli uomini in senso dispregiativo.
- NAZI-FEMMINISMO. Degenerazione del femminismo, di cui ha tradito gli ideali di parità per darsi alla calunnia ed all’odio di genere (omicidio giudiziario di quanti più “maschietti” possibile, aborto e/o alienazione di quanti più bambini possibile, …). Alcuni ritengono che il nazifemminismo non esiste, in quanto non è mai esistito un femminismo buono da cui differenziare il nazi-femminismo.
- PEDO-CALUNNIATRICE. 1. Donna che usa bambini come strumento di calunnia e/o costruisce calunnie volte ad impossessarsi dei figli e/o lancia false accuse che coinvolgono bambini.
- VIOLENZA DI GENERE. L’estrinsecarsi dell’odio di genere nazi-femminista contro uomini (false accuse) e bambini (alienazione genitoriale paterna).
Le piccole vittime
22 settembre 2010Art. 4 Atti diretti a commettere genocidio mediante limitazione di nascite. Chiunque impone o attua misure tendenti ad impedire o a limitare le nascite in seno ad un gruppo nazionale, etnico, razziale o religioso, allo scopo di disruggere in tutto o in parte il gruppo stesso, e’ punito con la reclusione da dodici a ventuno anni.
Art. 5 Atti diretti a commettere genocidio mediante sottrazione di minori. Chiunque, al fine indicato nell’articolo precedente, sottrae minori degli anni quattordici appartenenti ad un gruppo nazionale, etnico o religioso, per trasferirli ad un gruppo diverso, è punito con la reclusione da dodici a ventuno anni.
Propaganda
16 settembre 2010Secondo l’ideologia feminazista tutti e soli gli uomini sono violenti, tutte le donne sono solo vittime. Nella realtà la violenza domestica è causata da una persona su venti circa, indipendentemente dal sesso [1]. Numerosi ricercatori ed esperti che sono pervenuti a questa conclusione hanno ricevuto minacce di morte. Mostriamo solo due esempi di propaganda volta ad imporre la falsa dottrina feminazista, restringendoci all’Italia, ed a quei casi in cui la propaganda non si è fermata neanche davanti al criminalizzare bambini maschi:
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[1] Le centinaia di studi scientifici che già più di un decennio fa avevano concluso in tal senso sono elencate da Fiebert, Martin S. References Examining Assaults by Women on Their Spouses or Male Partners: An Annotated Bibliography, Sexuality and Culture, 1997, 1, 273-286;
La calunnia di genere
30 agosto 2010Goebbles, il ministro della propaganda nazista, sosteneva che ripetere una menzogna cento, mille, un milione di volte la fa diventare una verità.
Si tratta di un’affermazione che ha fatto scuola, in molti ambiti. Uno di questi, è quello del femminismo.
Diffondere dati del tutto ingiustificati, strampalati e spesso ben al di là della sfacciataggine (il 33% delle donne italiane ha subito uno stupro almeno una volta nella vita, una donna guadagna in media il 34% in meno di un uomo a parità di qualifica nonostante abbia il 78% di preparazione in più etc.) ormai è diventata una moda e un’abitudine.