Il primo sito web in Italia sul femminismo e le sue degenerazioni

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Femminismo al potere e false accuse contro papà innocenti in Croazia

La Croazia è caduta in mano ad un partito ex-comunista, guidato da Vesna Pusić, una femminista radicale che nel 1978 partecipava ad un movimento così femminista “Žena i društvo” (donne e società) da venir criticato anche dal governo comunista.

Così come il comunismo era odio di classe nascosto sotto l’appoggio ai poveri, il femminismo è odio di genere nascosto sotto l’appoggio alle donne.  E così ci sono i gravissimo problemi di tutti i paesi dove il femminismo è al potere.

In Croazia circa il 70% dei giudici familiari sono donne, quasi obbligate a seguire corsi di indottrinamento gestite da associazioni femministe, che dicono che se una ex-moglie accusa l’ex-marito di stupro deve essere “creduta”.

Una giudice della Corte Suprema, Marijan Mrčela, dice che “la persona accusata [di stupro] deve provare che la donna ha dato il consenso”.  Fine della presunzione di innocenza!

La calunnia non viene punita, e così le donne si affidano ad avvocate femministe che usano la tecnica chiamata in inglese SAID (Sex Allegations in Divorce).   L’89% delle accuse di pedofilia risultano false (fonte: http://www.jutarnji.hr/89-posto-prijava-protiv-oceva-je-lazno/260583). Il 13/1/2013 la ministra degli Affari Sociali ha ammesso che

«è meglio che ci sia una falsa accusa di stupro o di violenza domestica che non ce ne sia nessuna»

(fonte: http://www.index.hr/vijesti/clanak/ministrica-opacic-bolje-je-nekada-prijaviti-lazno-zlostavljanje-nego-ga-ne-prijaviti/656805.aspx)

La Croazia ha due grandi burocrazie pagate per lavorare per l’“eguaglianza di genere”.  Ma è intesa in maniera femminista. E così, nella prima Pravobranitelj za Ravnopravnost Spolova (PRS, difensore civico per l’eguaglianza di genere) l’87% delle impiegate sono donne mentre nessun uomo si trova nella seconda Ured za Ravnopravnost Spolova (URS, Ufficio per l’Eguaglianza di Genere)!

Mentre centinaia di uomini innocenti vengono incarcerati per false accuse, mentre migliaia di bambini vengono privati dei loro papà, questi uffici contano quante strade hanno nomi femminili.

Si veda anche http://www.avoiceformen.com/feminism/government-tyranny/is-croatia-the-balkans-sweden/comment-page-1/#comment-134176

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Bugie, schifose bugie, e balle femministe

Associazioni femministe italiane stanno diffondendo una statistica totalmente falsa, finalizzata a sminuire il problema degli uomini vittime di calunnie femministe ed ad ingigantire quello delle donne stuprate:

 

L’autrice di questo grafico, la sig. Beaulieu, una che si auto-definisce “semi-psicotica”, richiesta di fornire le fonti dei dati, ha risposto che:

«For those of you who have asked, here is the background on the stats we used:

  • Some reports suggest that only 5-25% of rapes are reported to authorities. Other suggest that close to half are reported. We assumed 10%, which is dramatic, but possible.
  • Of the rapes that are reported, approximately 9 are prosecuted.
  • Of the prosecuted, 5 result in felony convictions. This is across the board for all felony prosecutions, not just rape.
  • Assuming that 2% of reported rapes are false and a 10% reporting rate, the graphic assumes that 2 of 1000 rapes are falsely reported (assuming a rape can’t be falsely reported unless it’s reported in the first place)»

Quindi:

  • L’autrice del grafico ammette che il dato secondo cui solo il 10% degli stupri vengono denunciati è stato «assunto» a caso solo perché «drammatico»!
  • Il numero degli stupri denunciati ed arrivati a processo nel grafico non corrisponde nemmeno ai dati sui quali il grafico dovrebbe essere basato!
  • Poco male, tanto tutti i dati sono privi di fonte e forse inventati.

Tale spazzatura femminista che attacca ed offende gli uomini, specialmente quelli vittime di calunnie femministe,  è stata ripresa dalla giornalista italiana Valentina Spotti di Giornalettismo: viene da chiedersi il perché del fallimento nel verificare la veridicità di quanto pubblicato, in base alle elementari regole del giornalismo e della matematica.

Il propagandare femminismo e dati falsi contro gli uomini può danneggiare la causa delle donne che vorrebbero lavorare con serietà e competenza, senza odiare gli uomini.   Per una discussione seria si veda:

http://blog.bennettandbennett.com/2013/01/lies-damn-lies-and-infographics.html

http://www.cotwa.info/2013/01/the-enliven-projects-truth-about-false.html

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Il femminismo in crociata contro don Piero e contro Pontifex

Sarà il clima natalizio, ma la rabbia delle femministe è rivolta contro don Piero ed contro altre persone vicine alla Chiesa.

La loro colpa? Aver invitato le donne alla prudenza, smentendo la calunnia femminista del “femminicidio”.

Una urla: “Intervenga subito il Papa e il vescovo di La Spezia e sia rimossa quella dannata lettera”.

Un’altra è inferocita: “In Italia, che è il Paese con il maggior numero di femminicidi d’Europa”.

Falso, totalmente falso: i dati ONU dicono che l’Italia è uno dei paesi al mondo più sicuri per le donne.

Perché gridare al femminicidio e propagandare dati falsi?

Odio contro gli uomini?

Una strategia per ottenere più fondi per le associazioni femministe?

Il volantino pubblicato da don Piero e che le femministe vogliono fare censurare

 

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25 novembre? Giornata della violenza femminista o “contro la violenza sulle donne”?

«Le donne diffidino di questo tipo di manifestazioni, perché se una manifestazione contro la violenza produce violenza… ci hanno anche aggredito fisicamente»

ha detto la ministra Giovanna Melandri dopo aver partecipato il 25 novembre 2007 a Roma all’unica recente manifestazione femminista. Molte donne come la ministra ci andarono in buona fede, credendo fosse una manifestazione contro la violenza. In fin dei conti, il 25 novembre doveva essere la “giornata internazionale contro la violenza sulle donne”.

Certo, potevano capire subito la realtà, dagli slogan misandrici e violenti “un uomo morto non stupra”, “Corteo separatista, il maschio serve solo come camionista” che era una manifestazione contro gli uomini. Potevano capire da “lo stupratore non bussa, ha le chiavi di casa” che era una manifestazione contro la famiglia. Potevano capire da “grazie mamma di avermi fatto lesbica” che dietro c’erano le lesbiche femministe separatiste. Non le donne normali interessate a manifestare contro la violenza, quella vera che in Italia uccide 600 uomini e 100 donne ogni anno.

Anche i giornali di sinistra si resero conto dell’anormalità di tutto ciò.

La Repubblica riferisce che le donne normali provarono a protestare contro la “scelta sessista e separatista” delle organizzatrici di escludere gli “Siamo qui, contente di partecipare e di manifestare per una cosa molto seria. Ma che tutto questo sia appaltato a una banda di separatiste sessiste non ci sta bene” e che la violenza separatista degenerò in attacchi contro giornalisti, fotografi e musicisti senegalesi, cacciati per il solo fatto di essere uomini. Le donne normali tentarono inutilmente di proteggerli.

Le violenze contro i giornalisti uomini causarono la clamorosa interruzione della diretta televisiva su La7 (nel video).

Gad Lerner titola “ma chi sarebbero queste femministe che menano?”.

La giornalista del Giornale titola “femministe violente”:

Prima hanno cacciato dal corteo le «fasciste» Stefania Prestigiacomo e Mara Carfagna. Poi se la sono presa con alcuni giornalisti che stavano facendo il loro lavoro, ritenuti colpevoli del fatto di appartenere al sesso maschile, allontanandoli ad urla e spintoni dal corteo. E per concludere hanno zittito tre rappresentanti del governo: Barbara Pollastrini (Pari opportunità), Giovanna Melandri (Sport), Livia Turco (Salute) chiamandole «vendute». Chiamato in causa pure Walter Veltroni al grido di «razzista, razzista».

L’anno successivo le donne normali avevano capito, e la manifestazione raccolse la partecipazione di solo poche migliaia di femministe, che accusarono di violenza sulle donne anche il Papa, il Presidente del Consiglio e vari ministri e ministre.

Il 25 novembre 2010 la violenza esplode in “India: passeggere metro picchiano uomini” [video] e le femministe italiane titolano “Donne in rosa con bastone insieme”.

Su varie pagine web tutto ciò fu definito nazi-femminismo. Come davanti al nazismo, ci dobbiamo chiedere: perchè?

L’allarme sociale creato nel 2007 ingigantendo a dismisura le violenze subite dalle donne, con partiti di sinistra che diffondevano balle stratosferiche quali “la violenza maschile è la prima causa di morte”, fu un tentativo di contrastare la appena varata legge sull’affido condiviso? Se così è, se questo ha portato donne suggestionabili a sfasciare le loro famiglie con false accuse, ad andare ad arricchire i centri femministi, e tutto ciò ha rovinato l’infanzia a decine di migliaia di bambini, questo progetto fu allora un crimine contro i bambini.

Fonti:

  • http://www.repubblica.it/2007/11/sezioni/cronaca/violenza-donne/corteo/corteo.html
  • http://www.ilgiornale.it/interni/femministe_violente_anche__ministre_ds_cacciate_corteo/25-11-2007/articolo-id=222973
  • http://www.gadlerner.it/2007/11/24/ma-chi-sarebbero-queste-femministe-che-menano.html
  • http://www.corriere.it/cronache/07_novembre_24/violenza_donne_corteo_8f6a15d2-9a87-11dc-a3e4-0003ba99c53b.shtml
  • http://violenza-donne.blogspot.com/2008/11/blog-post.html con video
  • http://www.femmina100x100.altervista.org/NAZI-LESBO-FEMMINISTE.html
  • http://www.repubblica.it/2008/11/sezioni/cronaca/donna-crocifissa/giornata-violenza/giornata-violenza.html

Immagini tratte da notiziari giornalistici diffusi su internet.

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Parigi: femministe isteriche attaccano manifestanti per la famiglia

Femministe forse lesbiche travestite da suore in topless con fotografi al seguito hanno lanciato sperma e slogan offensivi e blasfemi di odio anti-religioso contro 100mila persone (uomini, donne e bambini) che manifestavano pacificamente per dare ai bambini una vera famiglia: quella con mamma e papà.

Si dice che siano finanziate da Soros mediante l’organizzazione OTPOR.  Sicuramente sono aiutate dal governo femminista, che le dipinge come vittime, che vuole imporre la famiglia lesbica, e dare i bambini a lesbiche, omosessuali e transessuali.

Purtroppo la Francia non dispone di uno statista come Putin, e così dopo che Strauss-Kahn (candidato presidente) è stato eliminato con una falsa accusa di stupro, il governo è andato all’estrema sinistra social-femminista.

Una manifetstante ha commentato

«Mi vuole spiegare perchè il Capo della Francia abbandona la sua compagna dopo trent’anni, lei da cui ha avuto dei figli e poi si unisce a una donna divorziata con due figli, quindi non dà alcuna importanza al matrimonio e contemporaneamente si batte per far sposare i Gay che non possono aver figli? Questa è pura follia!»

Purtroppo il senso c’è: l’ideologia femminista finalizzata alla distruzione della vera famiglia ragionevolmente proseguirà come in Spagna: con un codice penale che criminalizza gli uomini, aizzando una epidemia di false accuse di violenza domestica finalizzate a sottrarre bambini ai loro papà in maniera di impadronirsi dei figli.

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Nazi-femministe devastano città, fermate da giovani in preghiera

Vandalizzando scuole, case, auto e monumenti, una banda di 500 rabbiose femministe radicali argentine, nella città di Posadas, ha richiesto un trattamento preferenziale sessista in materia di omicidio nel codice penale (il “femminicidio”) e la legalizzazione dell’aborto

Non contente hanno cercato di entrare nella cattedrale cattolica della città per tentare di distruggerla, protetta tuttavia da una catena umana pacifica di giovani cattolici, che sono riusciti ad evitare che la chiesa venisse profanata.

Recitando con tranquillità il rosario (facendo ancora di più infuriare le paladine della tolleranza), si sono lasciati umiliare dalle nazi-femministe, venendo sporcati di pittura sul volto e sugli abiti ed evitando di reagire alle provocazioni. Tuttavia il gruppo di esaltate è riuscito a vandalizzare i muri della cattedrale con scritte del genere. “l’unica chiesa illuminata è quella che brucia”, “nessun Dio, nessun modello, nessun marito”, “Chiesa spazzatura, tu sei la dittatura“.

Il vescovo di Posadas, mons. Juan Rubén Martínez, data l’assenza di forze dell’ordine, ha chiesto giustizia per l’aggressione subita da parte dei giovani e ha comunicato che le scritte sulle mura non saranno cancellate per due giorni così che la gente conosca e rifletta su quale sia il livello dei nemici della chiesa.

Ogni anno le femministe radicali, in gran parte lesbiche, si riuniscono per cercare di imporre la loro agenda politica: distruzione della famiglia, aborto, negazionismo dell’alienazione genitoriale, anche appoggiandosi a pedofili come Jorge Corsi.

Nel 2010 le feminazi avevano vandalizzato la città di Paranà, attaccando i cattolici davanti alla cattedrale, ferendo gravemente un fedele.  Altri attacchi erano stati portati nel 2007 e nel 2008.

http://www.losai.eu/argentina-isteriche-femministe-attaccano-la-cattedrale-e-i-cattolici-video/#.UIV8soUdLn3

http://www.libertaddigital.com/internacional/latinoamerica/2012-10-10/cientos-de-feministas-atacan-una-catedral-y-agreden-a-los-jovenes-que-la-defendian-1276471031/

http://www.newsrake.org/index.php?topic=9048.0

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Renzi vuole aumentare le tasse ai maschi

Dalle quote rosa alle aliquote rosa.

Il femminismo ha contagiato Matteo Renzi, candidato leader del PD: quel partito che cerca di affossare la riforma dell’affido condiviso per imporre per via giudiziaria il disastroso modello di società femminista: distruggendo la famiglia e privando i bambini del loro papà la donna verrà premiata con mantenimenti, potrà appropriarsi di una casa non sua.

Ora Renzi propone anche tasse più basse per le donne, e quindi, invitabilmente, tasse più alte per gli uomini.

Ormai il PD è stato largamente abbandonato dai uomini e dai lavoratori, diventando il partito dei pensionati, dei pubblici dipendenti e delle donne (65% circa dell’elettorato): di quella parte che tende a preferire la tutela mediante la spesa pubblica e quindi tasse alte, piuttosto che l’iniziativa individuale ed il rischio della creazione di ricchezza tramite la libera impresa.

Un Partito Donnista che propugna dati totalmente falsi (quali “la violenza maschile è la prima causa di morte per le donne”: dati gonfiati del 100000%) finalizzati a far avere finanziamenti a “centri anti-violenza” caduti del femminismo e ripetutamente coinvolti in false accuse contro papà che hanno devastato bambini innocenti.

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Femministe urlano contro la penna rosa

La Bic ha prodotto una nuova linea di penne “for her” con colori e forme dedicate alla clientela femminile.

Femministe rabbiose hanno gridato alla discriminazione.

Vedremo se la Bic proporrà penne a forma di Kalashnikov per la clientela femminista

 

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Femminismo e terzomondismo: politica del PD chiede soldi per leggi anti-uomo

Il PD ha tradito i lavoratori dandosi al femminismo ed al terzomondismo.   Ultimo esempio è il testo firmato da Serafini Anna Maria (politica PD, ex PCI, moglie di Fassino), eletta grazie alle scelte del partito PD.

La politica PD parte con la cosiddetta “calunnia di genere”, una BALLA COLOSSALE contro i maschi:

la violenza maschile sulle donne è la prima causa di morte per le donne in tutta Europa e nel mondo”.

Un partito serio caccerebbe immediatamente chi diffonde odio di genere mediante indecenti false statistiche, così gonfiate (addirittura del 100000%) che una persona normale ne capisce subito la totale irrealtà.  Spazzatura di livello così basso quanto l’inventarsi statistiche secondo cui gli ex-comunisti e le loro femministe ancora oggi mangiano i bambini.

Sulla base di queste false premesse, la politica PD vorrebbe le seguenti leggi femministe:

Art.1 Pretende di imporre ai media di sensibilizzare sulla “violenza di genere”: odioso vocabolo inventato da femministe per odiare il genere maschile, quando invece bisogna sensibilizzare contro la violenza in genere.

Art. 4. Pretende statistiche sulla violenza, ma solo quella sulle donne, quando la realtà è che la violenza non ha sesso.

Art. 6. Pretende l’assunzione nelle questure di “personale di sesso femminile” (ma le femministe non fingevano di combattere le discriminazioni di genere??) formate secondo l’ideologia femminista (a credere forse che il maschio è la prima causa di morte?).

Art. 7. Qualcosa di simile nelle ASL.

Art. 8. Le donne che denunciano “violenza di genere” vengono nominate “vittime” (già ora l’80% delle accuse sono false) e premiate con vantaggi lavorativi (quali riduzione dell’orario di lavoro) rispetto agli uomini ed alle donne che non sono vittime e/o non inventano false accuse — legge già imposta da femministe in Spagna dove ha portato ad una spaventosa epidemia di calunnie femministe contro uomini innocenti.

Art. 9. La donna extra-comunitaria che denuncia un uomo riceverà il permesso di soggiorno — legge femminista già in vigore negli USA che ha portato ad una epidemia di calunnie contro uomini innocenti.

Art. 11. I centri anti-violenza, spesso caduti nel femminismo più radicale, possono costituirsi in giudizio contro gli uomini accusati, spesso falsamente.   Non si capisce se questo ambisce a dirottare risarcimenti dalle donne ai centri che le assistono.

Art. 13. Fondi pubblici per i “centri delle donne”  – strutture spesso fondate da comuniste femministe.

Art. 20. Pretende 85 MILIONI DI EURO per il 2013!!!

L’ideologia Marxista, che con il comunismo ha fatto 100 milioni di morti (5 volte più del nazismo), ha tentato di riciclarsi in terzo-mondismo e femminismo ripetendo il gioco di proclamare alcune categorie come vittime di altre in maniera da assumere potere e danaro in loro nome, istituire discriminazioni per legge fingendo di combattere le discriminazioni.

E così ormai i partiti nati dal PCI si sono trasformati nei peggiori nemici dei normali lavoratori.

Se sei italiano, uomo, tranquillo papà di famiglia, magari addirittura cattolico, allora sei dipinto come nemico oppressore.

Se sei donna, lesbica, nera allora appartieni a tre categorie dipinte come vittima e potrai ambire al parassitismo.

Mentre politici PD (votato al 66% da donne) tentano di affossare l’affido condiviso, IDV addirittura tenta di negare che alienare un bambino è abuso sull’infanzia.

Perché un uomo dovrebbe votare per partiti che lo calunniano in quanto maschio, che con la separazione vogliono levargli i figli, levargli la casa, levargli lo stipendio, quando anche le donne dignitose rifiutano di vivere come parassite e combattono per i bambini contro questo sistema?

 

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Papà cacciato da parco giochi femminista

Un papà è stato cacciato da un centro riservato a “solo donne e bambine”.   Addirittura il cartello recita “Proibiti i bambini maschi sopra i 9 anni”.

Il papà allontanato ha detto: “È del tutto disgustoso, sessista.  Cacciarmi perché sono un uomo è contro la legge che proibisce le discriminazioni”.

Il femminismo è sempre più solo schifoso razzismo di genere.

La foto proviene da:

http://www.birminghammail.net/news/top-stories/2012/08/07/outrage-as-sparkhill-play-centre-bans-dads-97319-31566468/

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