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Quote rosa

Renzi vuole aumentare le tasse ai maschi

Dalle quote rosa alle aliquote rosa.

Il femminismo ha contagiato Matteo Renzi, candidato leader del PD: quel partito che cerca di affossare la riforma dell’affido condiviso per imporre per via giudiziaria il disastroso modello di società femminista: distruggendo la famiglia e privando i bambini del loro papà la donna verrà premiata con mantenimenti, potrà appropriarsi di una casa non sua.

Ora Renzi propone anche tasse più basse per le donne, e quindi, invitabilmente, tasse più alte per gli uomini.

Ormai il PD è stato largamente abbandonato dai uomini e dai lavoratori, diventando il partito dei pensionati, dei pubblici dipendenti e delle donne (65% circa dell’elettorato): di quella parte che tende a preferire la tutela mediante la spesa pubblica e quindi tasse alte, piuttosto che l’iniziativa individuale ed il rischio della creazione di ricchezza tramite la libera impresa.

Un Partito Donnista che propugna dati totalmente falsi (quali “la violenza maschile è la prima causa di morte per le donne”: dati gonfiati del 100000%) finalizzati a far avere finanziamenti a “centri anti-violenza” caduti del femminismo e ripetutamente coinvolti in false accuse contro papà che hanno devastato bambini innocenti.

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Feminist empowerment: il Senato boccia emendamento incostituzionale

Di fronte alla bocciatura dell’emendamento di cui era prima firmataria, la politica IDV Giuliana Carlino sul suo blog attacca la maggioranza di “maschilismo becero”.

In realtà l’emendamento tendeva a limitare il diritto dei cittadini di eleggere i propri rappresentanti imponendo per legge un 50% di quote rosa.  Come già accaduto ad una simile legge femminista annullata dalla Corte Costituzionale (sentenza 1995/422), l’emendamento è stato valutato come contrario alla Costituzione ed in particolare all’articolo 51:

“tutti i cittadini dell’uno e dell’altro sesso possono accedere agli uffici pubblici e alle cariche elettive in condizione di eguaglianza”.

La vera eguaglianza è quella delle opportunità, da 50 anni garantita dalla Costituzione, e non quella degli esiti, pretesa dalle femministe.

Uomini e donne hanno eguale diritto di voto ed eguale diritto di farsi eleggere: se preferiscono eleggere un uomo piuttosto che una donna, o viceversa, è una libera scelta che né femministe né maschilisti devono impedire.

Imporre per legge che i campionati di scacchi debbano essere vinti al 50% da donne è contrario alla meritocrazia e serve solo ad aiutare femministe incapaci a danno anche delle donne capaci.  In Svezia il Partito Femminista ha partecipato alle elezioni, ricevendo solo lo 0.5% dei voti femminili: imporre che una ideologia rifiutata da quasi tutti nel paese diventi magicamente maggioranza in politica sarebbe un colpo di stato.
D’altronde dentro lo stesso partito IDV opera una  sezione IDVdonne che tenta di attuare una politica femminista.  E così IDV è stato accusato di ingerenze contro i papà separati ed i loro bambini, del tentativo di affossare la riforma dell’affido condiviso, del tentativo di garantire l’automatismo falsa accusa = possesso dei figli, e purtroppo addirittura al tentativo di negare che l’alienazione genitoriale (ovvero il plagiare i bambini, spesso mediante calunnie) è un gravissimo abuso sull’infanzia.

Al momento il loro unico effetto è di far perdere decine di migliaia di voti ad IDV, ma cosa accadrebbe se usando quote rosa questa componente potesse imporre alla maggioranza del partito ed al paese intero politiche femministe, di impedire che i bambini vittime di alienazione genitoriale vengano protetti da questo abuso?

La Carlino è autrice di una interrogazione parlamentare in cui attacca operatori socio-sanitari e chiede ispezioni contro il Tribunale dei Minorenni di Firenze accusati di voler proteggere una bambina da questo abuso che le femministe vogliono negare: dalla sua stessa interrogazione è palese che una bambina deve essere protetta da una madre autrice di gravi false accuse.

Un appello alla ragione arriva dalla dott. Yasmin Abo Loha, che dal 1990 è impegnata sin dal 1990 a difendere i bambini  dallo sfruttamento sessuale:

Sorelle, una riflessione: forse nello stroncare a prescindere si cade nell’errore.

La PAS purtroppo esiste, non è l’invenzione di un povero pazzo come voi vorreste insinuare.  In tutto il mondo gli studi di Gardner hanno trovato riscontro a livello universitario, in Italia sono stati approfonditi da una moltitudine di accademici ambosessi, da Guglielmo Gullotta (TO) ad Isabella Buzzi (MI), da Vittorio Vezzetti (VA) a Loretta Ubaldi (RM)….

Indurre all’odio verso un genitore è un abuso nei confronti dei figli, vogliamo riconoscerlo?

Non voglio pensare che “femminismo”, termine e concetto in cui credo, si riduca a sinonimo di cieco odio antimaschile.

 

 

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Le donne in politica offrono solidarietà di genere a Rosi Mauro

Rosi Mauro rifiuta di dimettersi e si sente vittima in quanto donna!

Dimenticando che il figlio di Bossi si è dimesso, e lo stesso segretario e fondatore Bossi si è dimesso.

I soldi sospetti sono pochi, ma dimettersi e fare pulizia (caso quasi unico nella storia italiana) è quanto fanno i partiti responsabili, è quanto viene fatto in Europa e pare anche in Padania.

E così la Lega Nord ha espulso Rosi Mauro.

In difesa di Rosy Mauro che ha rifiutato di partecipare a questa spontanea operazione di pulizia, dimettendosi e lasciando la poltrona di senatrice, intervengono le donne di altri partiti italiani che sostengono che Rosi Mauro sarebbe vittima, in quanto donna, di un atteggiamento discriminatorio e vessatorio da parte dei colleghi maschi!!

Addirittura, secondo Paola Concia del PD, nota per il lesbismo, la Mauro sarebbe vittima dei «capetti leghisti misogini assetati di sangue»!!!

Margherita Boniver crede di avvertire, attorno alla vicenda, «accenti maschilisti»!!

Flavia Perina del Fli usa addirittura accenti drammatici: «Vogliono bruciarla sul rogo come le fattucchiere di Salem per purificare la comunità leghista»!

Signore che magari hanno votato per la legge sulle quote rosa non vedendo niente di immorale e femminista in cariche concesse sulla base del genere piuttosto che delle qualità e moralità personali.

Dichiarazioni tratte da

  • TG3 dell’11 Aprile 2012
  • http://www.lettera43.it/politica/terremoto-nella-lega-soccorso-rosa-per-rosi_4367547045.htm

 

 

 

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Quote rosa nei posti di potere ma non nei lavori duri

Mentre le femministe lamentano che le donne guadagnerebbero il 4% in meno degli uomini e pretendono quote rosa come dirigenti di aziende,  il 97% dei morti sul lavoro continuano ad essere uomini e nessuna femminista chiede quote rosa nei cimiteri.

E allora, per sostenere che anche le donne fanno lavori duri e pericolosi ma li fanno con maggiore accuratezza degli stupidi uomini che muoiono, le femministe esibiscono questa foto:

Abbiamo scoperto che è un fotomontaggio e trovato la foto originale vera, nella quale a fare il lavoro pericoloso erano uomini:

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