Il primo sito web in Italia sul femminismo e le sue degenerazioni

Posts tagged “femminismo

Femminismo e terzomondismo: politica del PD chiede soldi per leggi anti-uomo

Il PD ha tradito i lavoratori dandosi al femminismo ed al terzomondismo.   Ultimo esempio è il testo firmato da Serafini Anna Maria (politica PD, ex PCI, moglie di Fassino), eletta grazie alle scelte del partito PD.

La politica PD parte con la cosiddetta “calunnia di genere”, una BALLA COLOSSALE contro i maschi:

la violenza maschile sulle donne è la prima causa di morte per le donne in tutta Europa e nel mondo”.

Un partito serio caccerebbe immediatamente chi diffonde odio di genere mediante indecenti false statistiche, così gonfiate (addirittura del 100000%) che una persona normale ne capisce subito la totale irrealtà.  Spazzatura di livello così basso quanto l’inventarsi statistiche secondo cui gli ex-comunisti e le loro femministe ancora oggi mangiano i bambini.

Sulla base di queste false premesse, la politica PD vorrebbe le seguenti leggi femministe:

Art.1 Pretende di imporre ai media di sensibilizzare sulla “violenza di genere”: odioso vocabolo inventato da femministe per odiare il genere maschile, quando invece bisogna sensibilizzare contro la violenza in genere.

Art. 4. Pretende statistiche sulla violenza, ma solo quella sulle donne, quando la realtà è che la violenza non ha sesso.

Art. 6. Pretende l’assunzione nelle questure di “personale di sesso femminile” (ma le femministe non fingevano di combattere le discriminazioni di genere??) formate secondo l’ideologia femminista (a credere forse che il maschio è la prima causa di morte?).

Art. 7. Qualcosa di simile nelle ASL.

Art. 8. Le donne che denunciano “violenza di genere” vengono nominate “vittime” (già ora l’80% delle accuse sono false) e premiate con vantaggi lavorativi (quali riduzione dell’orario di lavoro) rispetto agli uomini ed alle donne che non sono vittime e/o non inventano false accuse — legge già imposta da femministe in Spagna dove ha portato ad una spaventosa epidemia di calunnie femministe contro uomini innocenti.

Art. 9. La donna extra-comunitaria che denuncia un uomo riceverà il permesso di soggiorno — legge femminista già in vigore negli USA che ha portato ad una epidemia di calunnie contro uomini innocenti.

Art. 11. I centri anti-violenza, spesso caduti nel femminismo più radicale, possono costituirsi in giudizio contro gli uomini accusati, spesso falsamente.   Non si capisce se questo ambisce a dirottare risarcimenti dalle donne ai centri che le assistono.

Art. 13. Fondi pubblici per i “centri delle donne”  – strutture spesso fondate da comuniste femministe.

Art. 20. Pretende 85 MILIONI DI EURO per il 2013!!!

L’ideologia Marxista, che con il comunismo ha fatto 100 milioni di morti (5 volte più del nazismo), ha tentato di riciclarsi in terzo-mondismo e femminismo ripetendo il gioco di proclamare alcune categorie come vittime di altre in maniera da assumere potere e danaro in loro nome, istituire discriminazioni per legge fingendo di combattere le discriminazioni.

E così ormai i partiti nati dal PCI si sono trasformati nei peggiori nemici dei normali lavoratori.

Se sei italiano, uomo, tranquillo papà di famiglia, magari addirittura cattolico, allora sei dipinto come nemico oppressore.

Se sei donna, lesbica, nera allora appartieni a tre categorie dipinte come vittima e potrai ambire al parassitismo.

Mentre politici PD (votato al 66% da donne) tentano di affossare l’affido condiviso, IDV addirittura tenta di negare che alienare un bambino è abuso sull’infanzia.

Perché un uomo dovrebbe votare per partiti che lo calunniano in quanto maschio, che con la separazione vogliono levargli i figli, levargli la casa, levargli lo stipendio, quando anche le donne dignitose rifiutano di vivere come parassite e combattono per i bambini contro questo sistema?

 

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Razzismo e femminismo nel sistema carcerario

Negli USA è 10 volte più probabile finire in prigione se sei uomo piuttosto che donna, 11 volte più probabile se sei nero piuttosto che bianco.

Negli anni in cui il femminismo ha ottenuto leggi anti-uomo e pro-calunnia, il numero di americani incarcerati è quintuplicato (500mila nel 1980, 2,5 milioni oggi più 7 milioni in libertà condizionata).

Una persona su 30 è in carcere: il tasso più alto nel mondo oggi, e pari solo a quanto accadde nell’Unione Sovietica di Stalin.  Dieci volte più alto che in Giappone, dove il femminismo non ha mai attecchito.

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No allo stupro delle mucche: il femminismo scende in campo per gli animali femmina

Quanto segue non è una parodia ma il vero pensiero di una femminista:

Una agente del patriarcato che pubblicizza il latte ottenuto dallo stupro delle mucche

Il femminismo e l’animalismo sono alleati naturali in quanto è l’abuso delle capacità riproduttive degli animali femmina che perpetua lo sfruttamento degli animali.

Le galline ovaiole vengono stipate in gabbie per 2 anni fino a quando vengono macellate.

Le scrofe, le cui vite intere sono spese in un ciclo continuo di gravidanze e parti, sono confinate in spazi appena più grandi dei loro corpi.

Le vacche da latte sono inseminate artificialmente fino a quando con il latte finisce la loro vita.  L’apparato in cui le vacche vengono trattenute durante l’inseminazione è noto come “rack da stupro”.

Il loro latte, uova e prole sono usati nel ciclo industriale, commercializzati e venduti per il consumo umano, così come i corpi delle donne sono commercializzati e venduti per il consumo maschile.

… Le ragioni citate per negare i diritti degli animali sono le stesse usate per le donne e gli schiavi negri. … La quarta ondata di femminismo deve includere l’intersezione dell’oppressione umana e animale.

http://www.thescavenger.net/feminism-a-pop-culture/feminism-must-stop-ignoring-animals-822.html

Suggeriamo alla signora di darsi da fare e mettere su un allevamento femminista, dove i tori faranno il latte ed i galli le uova.  Ovviamente galletti, capponi, vitelli potranno continuare a finire in pentola.

 

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Vajassa Faldocci, il vero simbolo del femminismo

Chi è il vero simbolo del femminismo?

Non Rosie la Rivettatrice.   Durante la seconda guerra mondiale venne fotografata mentre lavorava in acciaieria, e dalla foto le femministe trassero a sua insaputa l’icona di “Rosie la rivettatrice”, la donna nerboruta che fa lavori maschili dicendo “We Can Do It!”.   Nella realtà si chiamava Geraldine e dopo due settimane abbandonò l’acciaieria, ritenendola pericolosa per le mani, preferendo fare la commessa in una libreria.   Geraldine conobbe il futuro marito, il dentista Leo Doyle, mentre lavorava come venditrice di gelati. Vissero felici e contenti per 66 anni ed ebbero 6 figli e numerosi nipoti.    È morta il 26/12/2010 e le figlie la ricordano con un viso dolce e senza bicipiti.

Non è Jane Roe, la donna stuprata che ottenne la legalizzazione dell’aborto.  Fino a quando un giorno «durante una Messa caddi in ginocchio e chiesi perdono a Dio per tutto quello che avevo fatto.  Una delle confessioni che devo fare è che nel 1973 ho mentito, dichiarando di essere rimasta incinta dopo essere stata violentata da una banda. L’avvocata ci basò buona parte della mozione, sapendo che gli americani sarebbero certo stati a favore dell´interruzione di gravidanza per una donna stuprata. Ma non era vero. Avevo mentito. La legge che ha ucciso milioni di vite era nata da una bugia».

Non sono nemmeno le 129 donne morte l’8 Marzo 1908 nella filanda tessile Cotton di New York chiuse dal padrone per impedire uno sciopero mentre la filanda prese fuoco.  Si è scoperto che anche quella era tutta una bufala.  Nulla di tutto ciò è mai accaduto.  Nessuna donna è morta l’8 Marzo 1908, né di nessun altro anno.  Tutto falso.

Il vero simbolo del femminismo è Vajassa Faldocci, l’immaginaria avvocata d’assalto specializzata in false accuse di violenza domestica.  Nel 1968 frequentava Scemenze Politiche, e con le Sorelle cercava di far capire alle donne che fin dall’antichità il Patriarcato le opprimeva usurpando i mestieri più affascinanti: trasportatore massi per costruzione piramidi, addetto ai remi in una galera romana, spaccapietre nelle miniere di carbone…    All’improvviso ebbe l’illuminazione che cambiò il corso della Storia del Femminismo: «forse, piuttosto che spaccare pietre, la Donna preferisce divorziare, prendersi la casa coniugale e farsi mantenere».    La genialità di questa intuizione non venne subito compresa, e Vajassa poté sviluppare tranquilla la sua associazione a delinquere, e oggi l’unico femminismo rimasto vivo è quello di Vajassa, diventata ricca con la macchina trita-bambini delle calunnie femministe e del negazionismo della alienazione genitoriale.    Si dice che si sia comprata un SUV con ogni bambino a cui ha levato il papà.

 

 

 

 

 

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“Maschilisti di merda”

Metto subito le mani avanti, non per toccare le tette a qualcuna come molti di voi maiali stanno pensando, ma, per affermare che non sono maschilista e che anzi odio il maschilismo, ciò non vuol dire però che approvi il femminismo… moderno naturalmente. Tutti i principi di base del femminismo erano validi e lo sono tuttora, però basta! Basta con questa lotta tra sessi per stabilire chi sia il migliore. Non esiste bianco senza nero, yin senza yang, uomo senza donna.

Odio le donne che affermano la loro superiorità nei confronti degli uomini perché diventano stronze, arroganti e volgari come gli uomini che affermano propria superiorità.

Non sopporto quelle che dicono di poter fare tutto da sole (compresi i figli). Mi devi spiegare come cazzo fai a fare un figlio se non ci metti gli spermatozoi: o adesso oltre al latte in polvere…

E se poi ti nasce un figlio maschio cosa fai? Lo ammazzi?

E poi basta per tutta questa pubblicità per ogni cazzata! A me, e non solo, della prima donna gommista o della prima donna idraulico non me ne frega niente (per quest’ultima cazzata ringrazio Simone).

Sono convinto che più di tanto non si possa chiedere.

In Italia non abbiamo bisogno di altre leggi, anzi. Abbiamo bisogno piuttosto di far applicare le leggi che abbiamo e magari abolirne qualcuna.

Anche per questo motivo, allo stato attuale delle cose, vorrei rinascere cento volte uomo; ci sono meno rotture di coglioni (anche se da donna rompersi i coglioni immagino sia difficile).

Quello che c’è da sconfiggere veramente al giorno d’oggi secondo me siamo noi stessi.

È inutile che le madri si lamentino e che poi continuino a insegnare a cucire, a stirare e a pulire prevalentemente alle bambine e che, per contro, dicano ai bambini di giocare a fare il meccanico (o un qualsiasi altro mestiere considerato tipicamente maschile).

Quando poi saranno adulti lui anche con tutta la buona volontà non saprà mai fare un cazzo in casa, ragion per cui lei si incazzerà rinfacciandogli continuamente che mentre lui si gratta le palle lei deve lavare, stirare, pulire, cucinare.

E non sia mai che lui si azzardi a fare qualcosa, perché al primo errore (anche il più banale o ingenuo) lei gli porterà via, con un gesto fulmineo, la scopa e non certo per riporla nell’apposito sgabuzzino…

Vorrei chiudere questa carrellata di minchiate assolutamente inutili (anche se prima di mettermi a scrivere mi sono documentato per la prima volta in vita mia) con il capitolo sulla libertà sessuale.

Guai a nominare i casini (nel senso di pierferdinando casini) e la loro riapertura davanti a una femminista! “I maschi sono tutti porci” “Maschilisti di merda” “I soliti uomini” “Come al solito ragionate più con l’uccello che col cervello” “L’utero è mio e lo gestisco e io” “Non esiste più la mezza stagione” “Sono sempre i migliori che se ne vanno” “Si stava meglio quando si stava peggio”… ma soprattutto “Pensa che umiliazione per una donna”.

Allora io mi immagino una comunissima puttana (“non se hai presente una puttana ottimista e di sinistra?” l.d.) su i un marciapiede vicino al suo bel bidone in fiamme, vestita con un caldissimo filo interdentale a metà gennaio che passeggia nervosamente e pensa “Però come sono emancipata: altro che riaprire le case chiuse”.

E poi chi ha detto che devono essere esclusivamente per uomini i casini?

Per non parlare poi della TV e i media in genere e dei commenti che si sentono su calendari e quant’altro. “È un’offesa per tutte le donne” “I maschi sono tutti porci” “Maschilisti di merda” “I soliti uomini” “Come al solito ragionate più con l’uccello che col cervello” “L’utero è mio e lo gestisco e io” “Non esiste più la mezza stagione” “Sono sempre i migliori che s ne vanno” “Si stava meglio quando si stava peggio” “Un tempo si faceva il pane in casa”. Allora ( e giuro che poi la smetto):

primo

non ti obbligo certo io a metterti nuda per la pubblicità o per uno stacchetto alle 7 di sera; ti pagano! Lo farei io per molto meno ma non mi caga nessuno;

secondo

lo vorreste un corpo come quello di chi fa i calendari!

terzo

… oops scusate devo lasciarvi sta per tornare mia moglie e vuole trovare la cena pronta prima di buttarsi sul divano con una birra per guardare la partita.

*

*

n.b. Tutto quanto espresso nelle righe precedenti è frutto di una mente malata (la mia naturalmente). È quindi del tutto inutile intentare una causa legale; si dispensa pertanto chiunque dall’adire le vie legali.


😉

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Le origini del femminismo in 6 filmati (english version)

Nel filmato l’analisi di coloro che hanno ottenuto vantaggi grazie alle incursioni del femminismo. Quali sono le realtà a favore delle donne, mentre, uomini e bambini continuano a perdere?
Nel filmato le testimonianze di Stephen Fitzgerald, Angry Harry, Pizzey Erin e Colin Francome prof.

• Esisteva un bisogno del femminismo?
• Il vero significato della ideologia del femminismo
• Anatomia di una femminista
• Il tentativo di una donna di riscrivere la storia

 

 

Maggiori informazioni sulle origini del femminismo e su come queste siano significativamente antecedenti il 1960.
Come il femminismo radicale è penetrato nel vero femminismo al punto di divenire una ideologia “ricombinata”. Come le donne sono state ingannate dal femminismo e come esso è stata usato per smantellare costantemente la famiglia. Nel filmato le testimonianze di Stephen Fitzgerald, Angry Harry, Pizzey Erin e Michele Elliott.

• I leader del movimento delle donne
• Rendere il personale, politica
• Il femminismo usa la violenza domestica per generare reddito
• Le donne nella Seconda Guerra Mondiale
• L’EOC – Commissione Pari Opportunità (ora CEDU)

 

Maggiori informazioni sulle origini del femminismo e su come queste siano significativamente antecedenti il 1960.
Come il femminismo radicale è penetrato nel vero femminismo al punto di divenire una ideologia “ricombinata”. Come le donne sono state ingannate dal femminismo e come esso è stata usato per smantellare costantemente la famiglia. Nel filmato le testimonianze di Stephen Fitzgerald, Angry Harry, Pizzey Erin e Michele Elliott.

• I leader del movimento delle donne
• Rendere il personale, politica
• Il femminismo usa la violenza domestica per generare reddito
• Le donne nella Seconda Guerra Mondiale
• L’EOC — Commissione Pari Opportunità (ora CEDU)

 

Nel filmato l’analisi di coloro che hanno ottenuto vantaggi grazie alle incursioni del femminismo. Quali sono le realtà a favore delle donne, mentre, uomini e bambini continuano a perdere?
Nel filmato le testimonianze di Stephen Fitzgerald, Angry Harry, Pizzey Erin e Colin Francome prof.

• Esisteva un bisogno del femminismo?
• Il vero significato della ideologia del femminismo
• Anatomia di una femminista
• Il tentativo di una donna di riscrivere la storia

 

Nel filmato l’analisi di coloro che hanno ottenuto vantaggi grazie alle incursioni del femminismo. Quali sono le realtà a favore delle donne, mentre, uomini e bambini continuano a perdere?
Nel filmato le testimonianze di Stephen Fitzgerald, Angry Harry, Pizzey Erin e Colin Francome prof.

• Esisteva un bisogno del femminismo?
• Il vero significato della ideologia del femminismo
• Anatomia di una femminista
• Il tentativo di una donna di riscrivere la storia

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Negli art. 13 e 14 della Legge N. 66 del 15 febbraio 1996 le deroghe al c.p.p. che aprono le porte all’inversione dell’onere della prova

Alla fine dell’incidente probatorio la verità emersa sarà considerata prova processuale oggettiva, al pari di referti, perizie, tabulati telefonici, fotografie, ecc…

https://www.centriantiviolenza.eu/ilfemminismo/LEGGE_66_-_15_febbraio_1996.pdf

Art. 13
1. All’articolo 392 del codice di procedura penale, dopo il comma
1 è inserito il seguente:
“1-bis. Nei procedimenti per i delitti di cui agli articoli 609-bis,
609-ter, 609-quater, 609-quinquies e 609-octies del codice penale
il pubblico ministero o la persona sottoposta alle indagini possono chiedere che si proceda con incidente probatorio all’assunzione
della testimonianza di persona minore degli anni sedici, anche al di fuori delle ipotesi previste dal comma 1″.
2. All’articolo 393 del codice di procedura penale, dopo il comma 2 è inserito il seguente:
“2-bis. Con la richiesta di incidente probatorio di cui all’articolo 392, comma 1-bis, il pubblico ministero deposita tutti gli atti di indagine compiuti”.

Art. 14
1. All’articolo 398 del codice di procedura penale, dopo il comma 3 è inserito il seguente:
“3-bis. La persona sottoposta alle indagini ed i difensori delle parti hanno diritto di ottenere copia degli atti depositati ai sensi dell’articolo 393, comma 2-bis”.
2. All’articolo 398 del codice di procedura penale, dopo il comma 5 e’ aggiunto il seguente:
“5-bis. Nel caso di indagini che riguardano ipotesi di reato previste dagli articoli 609-bis, 609-ter, 609-quater e 609-octies del codice penale, il giudice, ove fra le persone interessate all’assunzione della prova vi siano minori di anni sedici, con l’ordinanza
di cui al comma 2, stabilisce il luogo, il tempo e le modalità particolari attraverso cui procedere all’incidente probatorio, quando le esigenze del minore lo rendono necessario od opportuno.
A tal fine l’udienza può svolgersi anche in luogo diverso dal tribunale, avvalendosi il giudice, ove esistano, di strutture specializzate di assistenza o, in mancanza, presso l’abitazione
dello stesso minore. Le dichiarazioni testimoniali debbono essere documentate integralmente con mezzi di riproduzione fonografica o audiovisiva. Quando si verifica una indisponibilità di strumenti di riproduzione o di personale tecnico, si provvede con le forme della perizia ovvero della consulenza tecnica. Dell’interrogatorio è anche redatto verbale in forma riassuntiva. La trascrizione della riproduzione e’ disposta solo se richiesta dalle
parti”.

* * *

L’INCIDENTE PROBATORIO, NELL’AMBITO DI UN DIBATTIMENTO, ASSURGE QUINDI A PROVA. Spesso si tratta dell’unica prova esistente. In assenza di altre prove valide a confutare questa, essa potrà quindi essere sufficiente per comminare una condanna.

Nella legge non è scritto “inversione dell’onere della prova” (sarebbe stato incostituzionale) ma sono previste deroghe alle normali procedure previste dal c.p.p. che, nella sostanza, comportano esattamente questo. Ne sono ben consapevoli le femministe che, nei brani riportati, lo affermano senza ombra di dubbio.

Su Liberazione del 20 luglio 2007, in prima pagina, articolo “Se un sindaco di sinistra sta con gli stupratori”, Angela Azzaro scrive”
“Il movimento delle donne si è battuto contro questo clima, ha ottenuto importanti cambiamenti, registrati dalla legge sulla violenza sessuale che stabilisce, tra gli altri punti, l’inversione dell’onere della prova: gli accusati devono dimostrare la loro innocenza e non viceversa.”



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I ripensamenti del movimento femminista (ma non in Italia)

Sesso libero, pillola, aborto Il grande freddo

L’insospettabile quotidiano comunista Liberation ha aperto un vivace dibattito sulla crescente “allergia” delle francesi tra i 25 e i 35 verso la pillola anticoncezionale – «rimettendo in discussione il suo aspetto dogmatico» – a favore di metodi più naturali. Catherine El Mghazli, membro del movimento francese per la pianificazione familiare, afferma che il ricorso a questi metodi (pur in una chiave contraccettiva) sarebbe dettato dalla «moda ecologica del momento».

Il sorprendente confronto avviene in un periodo nel quale si ricordano i 50 anni della pillola anticoncezionale, un anniversario che ha rappresentato per molte ex femministe l’occasione di un ripensamento. Un’interessante rivisitazione della rivoluzione sessuale, che alcune protagoniste di allora guardano ormai con disincanto, e talora con sincero pentimento. Comincia a farsi strada l’idea che la pillola abbia creato l’illusione effimera di una libertà sessuale senza conseguenze e di un’affettività senza impegni, con le conseguenze che sono sotto gli occhi di tutti.

Persino un’eroina della rivoluzione sessuale come Shere Hite – autrice del celebre The Hite Report on Female Sexuality (1976), best seller in 29 Paesi – si è pubblicamente ricreduta in una recente intervista al Times: «Ricordo quando cominciai a prendere la pillola – afferma – ricordo di quanto fossi eccitata per il fatto di poter controllare la mia sessualità; ricordo l’incontenibile entusiasmo delle donne attorno a me che si sentivano finalmente libere di poter esprimere la propria sessualità senza lo spettro dell’aborto». E continua: «Anche se c’erano voci femministe fuori dal coro, come quella di Barbara Seaman, che mettevano in guardia circa gli effetti collaterali della pillola, parlando di infarto, ictus, cancro, trombosi, nessuno sembrava ascoltarle. Tanto appariva allettante l’idea del sesso libero». «Oggi – confessa l’ex pasionaria – mi pento profondamente di quei giorni. È stato meraviglioso ma orribile».

Prima di lei anche l’attrice ribelle Jane Fonda, tra le icone del femminismo militante, ha personalmente sperimentato come sia crollato il mito della «liberazione delle donne», arrivando poi alla riscoperta della fede. «Ho incontrato la grandezza dell’universo cristiano abbastanza recentemente – ha dichiarato l’attrice – e sono rimasta colpita da quanta ignoranza ci sia a riguardo, ignoranza che fino a qualche anno fa era patrimonio anche della sottoscritta. Nessuno come Cristo ha saputo celebrare la grandezza delle donne».

Ma non basta. Lorraine Murray, giornalista e autrice di Confessions of an Ex-Feminist, proprio negli anni ’70 incontra a scuola il movimento di liberazione femminile, cui aderisce al grido di «free love», amore libero. Dopo essere caduta in quella che lei ha definito la «prima grande bugia» – ovvero la banalizzazione del sesso vissuto senza alcuna responsabilità – incappa anche nella «seconda grande bugia», diretta conseguenza della prima: la «soluzione alternativa» alla pillola. E così conosce la tragica esperienza dell’aborto, che la segnerà per sempre. Ma proprio attraverso quel «punto di sutura eternamente mal cucito», come direbbe Charles Péguy, passerà per Lorraine la vera liberazione dall’inganno ideologico, e l’incontro con la fede: «Guardando in un’immagine sacra lo sguardo amorevole della Vergine Maria verso il Figlio che teneva tra le braccia – spiega – sono riuscita improvvisamente a scorgere tutta l’ingannevole mistificazione dell’ideologia femminista: strappare un figlio a una madre genera sempre conseguenze devastanti per entrambi».

Dell’esperienza di queste tre donne colpisce l’intelligenza order antibiotics online di una ragione umana che non si lascia intrappolare dal preconcetto, ma che si apre alla realtà fino al coraggio di riconoscere l’errore.
È davvero deprimente, di converso, dover constatare che mentre altrove è vivace e aperto il confronto sulla mitologia della rivoluzione sessuale e dei suoi derivati – pillola, aborto, instabilità dei legami – in Italia tutto ciò resti ancora un inviolabile tabù, un granitico totem ideologico che incombe sul panorama culturale. Le intellettuali nostrane che si ergono come epigoni di un femminismo d’antan talora col loro tetro dogmatismo appaiono come figure patetiche. Un connubio malinconico di amarcord e settarismo, che non concede il minimo spazio concettuale al dubbio o all’autocritica.

Gianfranco Amato
[Fonte avvenire.it 24/06/2010]
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