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Giurisprudenza femminista Violenza femminista

Il femminismo in crociata contro don Piero e contro Pontifex

Sarà il clima natalizio, ma la rabbia delle femministe è rivolta contro don Piero ed contro altre persone vicine alla Chiesa.

La loro colpa? Aver invitato le donne alla prudenza, smentendo la calunnia femminista del “femminicidio”.

Una urla: “Intervenga subito il Papa e il vescovo di La Spezia e sia rimossa quella dannata lettera”.

Un’altra è inferocita: “In Italia, che è il Paese con il maggior numero di femminicidi d’Europa”.

Falso, totalmente falso: i dati ONU dicono che l’Italia è uno dei paesi al mondo più sicuri per le donne.

Perché gridare al femminicidio e propagandare dati falsi?

Odio contro gli uomini?

Una strategia per ottenere più fondi per le associazioni femministe?

Il volantino pubblicato da don Piero e che le femministe vogliono fare censurare

 

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Giurisprudenza femminista Pari Opportunità Quote rosa Violenza femminista

Feminist empowerment: il Senato boccia emendamento incostituzionale

Di fronte alla bocciatura dell’emendamento di cui era prima firmataria, la politica IDV Giuliana Carlino sul suo blog attacca la maggioranza di “maschilismo becero”.

In realtà l’emendamento tendeva a limitare il diritto dei cittadini di eleggere i propri rappresentanti imponendo per legge un 50% di quote rosa.  Come già accaduto ad una simile legge femminista annullata dalla Corte Costituzionale (sentenza 1995/422), l’emendamento è stato valutato come contrario alla Costituzione ed in particolare all’articolo 51:

“tutti i cittadini dell’uno e dell’altro sesso possono accedere agli uffici pubblici e alle cariche elettive in condizione di eguaglianza”.

La vera eguaglianza è quella delle opportunità, da 50 anni garantita dalla Costituzione, e non quella degli esiti, pretesa dalle femministe.

Uomini e donne hanno eguale diritto di voto ed eguale diritto di farsi eleggere: se preferiscono eleggere un uomo piuttosto che una donna, o viceversa, è una libera scelta che né femministe né maschilisti devono impedire.

Imporre per legge che i campionati di scacchi debbano essere vinti al 50% da donne è contrario alla meritocrazia e serve solo ad aiutare femministe incapaci a danno anche delle donne capaci.  In Svezia il Partito Femminista ha partecipato alle elezioni, ricevendo solo lo 0.5% dei voti femminili: imporre che una ideologia rifiutata da quasi tutti nel paese diventi magicamente maggioranza in politica sarebbe un colpo di stato.
D’altronde dentro lo stesso partito IDV opera una  sezione IDVdonne che tenta di attuare una politica femminista.  E così IDV è stato accusato di ingerenze contro i papà separati ed i loro bambini, del tentativo di affossare la riforma dell’affido condiviso, del tentativo di garantire l’automatismo falsa accusa = possesso dei figli, e purtroppo addirittura al tentativo di negare che l’alienazione genitoriale (ovvero il plagiare i bambini, spesso mediante calunnie) è un gravissimo abuso sull’infanzia.

Al momento il loro unico effetto è di far perdere decine di migliaia di voti ad IDV, ma cosa accadrebbe se usando quote rosa questa componente potesse imporre alla maggioranza del partito ed al paese intero politiche femministe, di impedire che i bambini vittime di alienazione genitoriale vengano protetti da questo abuso?

La Carlino è autrice di una interrogazione parlamentare in cui attacca operatori socio-sanitari e chiede ispezioni contro il Tribunale dei Minorenni di Firenze accusati di voler proteggere una bambina da questo abuso che le femministe vogliono negare: dalla sua stessa interrogazione è palese che una bambina deve essere protetta da una madre autrice di gravi false accuse.

Un appello alla ragione arriva dalla dott. Yasmin Abo Loha, che dal 1990 è impegnata sin dal 1990 a difendere i bambini  dallo sfruttamento sessuale:

Sorelle, una riflessione: forse nello stroncare a prescindere si cade nell’errore.

La PAS purtroppo esiste, non è l’invenzione di un povero pazzo come voi vorreste insinuare.  In tutto il mondo gli studi di Gardner hanno trovato riscontro a livello universitario, in Italia sono stati approfonditi da una moltitudine di accademici ambosessi, da Guglielmo Gullotta (TO) ad Isabella Buzzi (MI), da Vittorio Vezzetti (VA) a Loretta Ubaldi (RM)….

Indurre all’odio verso un genitore è un abuso nei confronti dei figli, vogliamo riconoscerlo?

Non voglio pensare che “femminismo”, termine e concetto in cui credo, si riduca a sinonimo di cieco odio antimaschile.

 

 

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Calunnia di genere Giurisprudenza femminista

Lo stupro è un problema maschile

Brian Banks era una stella del football americano.  Ma la sua carriera finì prima di incominciare il giorno che una ragazza lo accusò di stupro.  Entrambi avevano 16 anni.

Al processo la ragazza si contraddisse e non portò alcuna prova oggettiva.

Lui rifiutò di dichiararsi colpevole e accettare 18 mesi perché era innocente.

Ma il processo era basato sul femminismo: la ragazza venne giudicata “credibile” e lui venne condannato a cinque anni e mezzo di prigione.

Alla ragazza vanno 1,5 milioni di dollari di risarcimento, pagati dalla scuola che li ospitava.

Passano gli anni.

Il giorno che esce di prigione viene contattato dalla ragazza, che gli offre l’amicizia su Facebook.  Lui avverte un investigatore che di nascosto filma l’incontro con la ragazza.

Che non è una femminista, e ammette di aver mentito, si sente in colpa e vorrebbe ritrattare tutto, ma “allo stesso tempo non voglio dover dare indietro tutti quei soldi”.

Il giorno che Brian è stato riconosciuto innocente, ancora indossava il braccialetto elettronico che devono portare i condannati per stupro.

Chissà quanti di loro sono innocenti vittime del nazi-femminismo.

Non è chiaro se la ragazza dovrà dare indietro il milione e mezzo di dollari e se verrà perseguita per calunnia. Le nazi-femministe sostengono che vederla condannata sarebbe un messaggio sbagliato per le donne, che a loro dire sarebbero vittime di violenza maschile che non trovano il coraggio di denunciare.

Il persistere nel femminismo giudiziario poterà inevitabilmente la gente a farsi giustizia da sola, appendendo le femministe colpevoli di aver trasformato il sistema legale in uno strumento anti-uomo in mano alle calunniatrici.

Il filmato con la confessione della ragazza:

California Innocence Project Director Justin Brooks discusses Brian Banks' case

La notizia arriva da

http://espn.go.com/los-angeles/ncf/story/_/id/7967794/ex-usc-trojans-recruit-exonerated-rape-conviction

 

 

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Giurisprudenza femminista Storia Violenza femminista

La presidente del Brasile impone per legge l’esproprio femminista

 

«In caso di separazione, divorzio o fine di una relazione stabile, la proprietà della casa sarà assegnata alla donna, o trasferita alla donna indipendentemente da chi era il proprietario se acquistata con l’aiuto del programma statale “Casa mia, vita mia”».

L’8 marzo 2012 il Brasile la presidente del Brasile ha annunciato questa legge apertamente nazi-femminista, in quanto tenta le donne a sfasciare le famiglie al fine di appropriarsi di case.

Un uomo si costruisce una casa, tenta di formare una famiglia?  Basta che una donna entri in casa, anche senza essere sposati e senza avere figli, che lui si può trovare sbattuto fuori da casa propria, magari con un mutuo da pagare.

È sempre più chiaro che il vero progetto del femminismo, mascherato da belle ma vuote parole come eguaglianza o pari opportunità, è ridurre i maschi a sotto-proletariato privato dei più elementari diritti e costretto a lavorare per mantenere la padrona.

Qundi:

  1. EVITARE DI VOTARE FEMMINISTE, o per maggior sicurezza
  2. EVITARE DI VOTARE DONNE IN PARTITI DI SINISTRA, o per maggior sicurezza
  3. EVITARE DI VOTARE DONNE.

Dispiace per donne capaci come la Thatcher e la Merkel, ma troppe donne tendono a cadere nel femminismo e nel suo odio di genere e usare il potere politico come un’arma contro gli uomini, e addirittura anche contro i bambini quando cercano di negare che l’alienazione genitoriale è un abuso sull’infanzia.  Meglio andare sul sicuro, e continuare a dare fiducia a uomini che sanno pensare al bene di tutta la società, uomini e donne insieme.

Per chi crede che una legge così schifosamente femminista non possa essere vera, ecco qui la fonte originale della notizia:

http://www.estadao.com.br/noticias/nacional,imovel-do-minha-casa-minha-vida-ficara-com-a-mulher-em-caso-de-divorcio,845827,0.htm

Imóvel do ‘Minha Casa, Minha Vida’ ficará com a mulher em caso de divórcio
Dilma faz anúncio nesta quinta; medida vale em casos de guarda compartilhada dos filhos

http://www.feministe.us/blog/archives/2010/11/01/meet-dilma-rousseff-brazils-new-president

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Giurisprudenza femminista

Razzismo e femminismo nel sistema carcerario

Negli USA è 10 volte più probabile finire in prigione se sei uomo piuttosto che donna, 11 volte più probabile se sei nero piuttosto che bianco.

Negli anni in cui il femminismo ha ottenuto leggi anti-uomo e pro-calunnia, il numero di americani incarcerati è quintuplicato (500mila nel 1980, 2,5 milioni oggi più 7 milioni in libertà condizionata).

Una persona su 30 è in carcere: il tasso più alto nel mondo oggi, e pari solo a quanto accadde nell’Unione Sovietica di Stalin.  Dieci volte più alto che in Giappone, dove il femminismo non ha mai attecchito.

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Giurisprudenza femminista Riflessioni

No allo stupro delle mucche: il femminismo scende in campo per gli animali femmina

Quanto segue non è una parodia ma il vero pensiero di una femminista:

Una agente del patriarcato che pubblicizza il latte ottenuto dallo stupro delle mucche

Il femminismo e l’animalismo sono alleati naturali in quanto è l’abuso delle capacità riproduttive degli animali femmina che perpetua lo sfruttamento degli animali.

Le galline ovaiole vengono stipate in gabbie per 2 anni fino a quando vengono macellate.

Le scrofe, le cui vite intere sono spese in un ciclo continuo di gravidanze e parti, sono confinate in spazi appena più grandi dei loro corpi.

Le vacche da latte sono inseminate artificialmente fino a quando con il latte finisce la loro vita.  L’apparato in cui le vacche vengono trattenute durante l’inseminazione è noto come “rack da stupro”.

Il loro latte, uova e prole sono usati nel ciclo industriale, commercializzati e venduti per il consumo umano, così come i corpi delle donne sono commercializzati e venduti per il consumo maschile.

… Le ragioni citate per negare i diritti degli animali sono le stesse usate per le donne e gli schiavi negri. … La quarta ondata di femminismo deve includere l’intersezione dell’oppressione umana e animale.

http://www.thescavenger.net/feminism-a-pop-culture/feminism-must-stop-ignoring-animals-822.html

Suggeriamo alla signora di darsi da fare e mettere su un allevamento femminista, dove i tori faranno il latte ed i galli le uova.  Ovviamente galletti, capponi, vitelli potranno continuare a finire in pentola.

 

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Archivio Giurisprudenza femminista

Ex-moglie dopo separazione chiede mantenimento per i cani

Ecco come noi donne, grazie alla benevolenza del sistema giudiziario, possiamo ottenere cash. Il mantenimento è bello…. perché dunque non provarci?

Premetto che non sto scherzando qualora qualcuno avesse dei dubbi, ma sto parlando seriamente di un mio cugino di 1° grado.

A distanza di due anni dalla separazione consensuale, (senza alcun addebito perché lavoravano entrambi), gli giunge la lettera di un legale, dove l’ ex moglie avanza delle richieste economiche per la gestione dei due cani che avevano entrambi, e che dopo la separazione sono rimasti a lei.

Forse il periodo estivo avrà accentuato il problema della gestione dei cani, tuttavia mi sembra una richiesta insolita. Che voi sappiate esiste una legge in merito al mantenimento degli animali domestici?

Grazie in anticipo per il gradito consulto.

 

http://www.letterealdirettore.it/separazione-mantenimento-cani/

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Giurisprudenza femminista

La targa femminista

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Giurisprudenza femminista

Quanto vale un bambino?

Il femminismo svizzero ha stabilito con precisione quanto una donna separata può ricavare a titolo di mantenimento del figlio.

Fino ai 6 anni un bambino vale 2040 franchi al mese (1760€); dai 7 ai 12 il suo valore scende a 1935 CHF/mese per risalire a 2115 CHF/mese dopo i 13 anni.

Tuttavia due fratellini valgono meno del doppio di due figli unici: da 1740 a 1870 franchi al mese cadauno a seconda dell’età. E ancora meno valgono singolarmente tre o più fratellini. Al fine di evitare tale discriminatoria riduzione, l’Ufficio Cantonale Femminista consiglia di darla a padri diversi.

In Svizzera l’affido condiviso viene concesso solo con il consenso della Donna, come tristemente ci insegna il caso Schepp, padre separato che prima di suicidarsi inviò buste di denaro alla ex che aveva rifiutato l’affido condiviso; da allora non si sa che fine abbiano fatto le due piccoline loro malgrado coinvolte in tanta follia dei grandi.

 

Tabella completa disponibile sul sito http://www.lorenzoquadri.ch/sites/default/files/Tabelle%20ZH%20per%20intero.pdf

 

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Giurisprudenza femminista

Il femminismo ha saltato lo squalo

L’espressione “saltare lo squalo” (dall’inglese jumping the shark) viene utilizzata per indicare il momento in cui una serie televisiva, dopo aver raggiunto il suo picco, inizia inesorabilmente ad abbassare il suo livello qualitativo, facendo venir meno la verosimiglianza della storia. La locuzione deriva da un episodio del 1977 di Happy Days, in cui Fonzie scommette di riuscire a saltare sopra uno squalo praticando sci nautico. Questo fatto rappresentò il definitivo declino della serie.

 

Per il femminismo e la sua guerra contro uomini e/o preti, tutti dipinti come stupratori e/o violenti e/o pedofili, questo momento è arrivato quando una donna ha ottenuto 760,000 € riuscendo a far condannare don Giorgio Carli portando, come unica prova, un sogno fatto 14 anni dopo le presunte molestie. Una signora in cure psichiatriche sogna di venire di venir stuprata davanti al bar San Giorgio, la vita di un uomo viene devastata. I parrocchiani lo hanno accolto a braccia aperte. Leggere per credere.

Se non fosse una tragedia, sarebbe una barzelletta quanto subito dal reverendo Charles Murphy. Accusato falsamente di molestie accadute 25 anni prima, è riuscito a provare la sua innocenza, venendo anche lui riaccolto con un applauso caloroso. Ma subito dopo è stato colpito da un’altra follia del femminismo: un’altra accusa. Questa volta non risaliva a 25 anni prima, ma a 40 anni prima. Il reverendo non ha potuto provare la sua innocenza in quanto è morto di crepacuore.

La stessa credibilità del sistema legale rischia dal venire distrutta da processi femministi.

 

Fonti:

http://www.patheos.com/community/deaconsbench/2011/06/15/falsely-accused-priest-dies-of-a-broken-heart/

http://www.abusologi.com/don-giorgio-carli-accolto-dai-parocchiani

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