Uomo condannato a 145 anni senza alcuna prova oggettiva

“Un sistema giudiziario totalmente alla rovina”: lo dice S.B. che a 15 anni con la sua parola fece condannare il proprio patrigno per abusi.  Appena maggiorenne e libera dalle ingerenze ha detto di essersi inventata tutto: “Volevo che questa ingiustizia venisse riparata. Pensavo che avrebbero arrestata me e avrebbero lasciato libero lui”.

E invece il suo patrigno è ancora in prigione: la giudice gli ha negato la revisione del processo.  Venne condannato nonostante avesse passato il test della macchina della verità, nonostante la mancanza di alcuna prova oggettiva, nonostante i problemi e le bugie della ragazza che lo accusava, e che ora dice che non riusciva più a dormire serenamente dopo quello che aveva fatto, accusando un innocente.  Le impediscono di andare a chiedere scusa in persona, bloccano le sue lettere e le sue telefonate.

L’unica consolazione sono gli altri figli, che, allontanati dal papà e dalla loro famiglia per venire messi in case-famiglia in seguito alle accuse della sorella, appena maggiorenni hanno potuto finalmente andare a trovare il loro papà in prigione “sembra molto invecchiato.  Mi ha distrutto vederlo in quelle condizioni”.

Un lungo articolo in inglese di WestWord racconta l’intera vicenda del povero Charles Farrar

http://www.westword.com/2011-07-21/news/sex-allegations-lies-charles-farrar

Number of View :1576
Questa voce è stata pubblicata in Primo Piano. Contrassegna il permalink.