Bambina disabile coinvolta in falsa accusa di pedofilia: 15 milioni di dollari di risarcimento

Una sentenza del genere in Italia porrebbe fine al problema degli abusologi che si arricchiscono con false accuse di pedofilia rovinando i bambini che fingono di difendere.

Ma è accaduto in America, ed il pubblico della ABC è rimasto scioccato nel vedere come avevano allontanato dalla famiglia un bambino di 13 anni per interrogarlo brutalmente facendogli credere che esistesse un video in cui suo padre abusava della sorella di 14 anni, muta e gravemente disabile, con le capacità mentali di un bambino di 2 anni.

Tutto era iniziato quando la sorella era stata coinvolta in un programma chiamato “comunicazione facilitata” in cui una persona la aiuta a scrivere al computer.   Così facendo era uscito il testo “mio padre mi sbatte e poi facciamo colazione.  Mette le mani sulle mie parti private”.

Il padre e la madre erano stati immediatamente arrestati, perdendo il lavoro.  La figlia sottoposta ad indagini ginecologiche. Ma tutti gli esami avevano dato esito negativo.

La verità è venuta a galla quando un giudice ha chiesto alla ragazza quale fosse il colore dei suoi vestiti.  La ragazza, senza l’assistenza dell’abusologo,  in risposta ha digitato “JIBHJIH”.  Il giudice le ha poi chiesto “hai un fratello o una sorella?”.  La ragazza ha risposto “3FE65”.

Si è così capito che la ragazza non è assolutamente in grado di capire queste domande, e tantomeno di scrivere.

Il papà, ottenuto il risarcimento, ha denunciato 20 persone per il danno procurato e dice “quello che realmente voglio è che il sistema sia corretto.  Qualcuno può dire qualcosa, costruire falsità, ed in un battibaleno tu sei in questo inferno”.

Fonte: http://www.timeslive.co.za/local/2012/01/22/dad-s-nightmare-over-sex-charge

 

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