L’Italia esca dal CEDAW, strumento del femminismo radicale


CEDAW è un comitato dell’ONU che di fatto “promuove il femminismo radicale, secondo il parere di numerosi stati ed organizzazioni non governative” [fonte: wikipedia].

Il sessismo femminista è apparente già nella composizione dei delegati CEDAW (23 donne elette a scrutino segreto: sono praticamente esclusi gli uomini) e nel nome discriminatorio, Comitato Eliminazione Discriminazioni Contro le Donne.  Che gli uomini possano invece essere discriminati è scritto nell’articolo 4 della convenzione CEDAW che recita “non sono considerate discriminatorie le azioni affermative”.  ‘Azioni affermative’ è come le femministe chiamano le discriminazioni contro gli uomini.

Nel 2000 le signore del CEDAW hanno attaccato la Bielorussia: “il CEDAW lamenta il perdurare di stereotipi di genere e la reintroduzione di simboli come la Festa della Mamma”.  Simili attacchi sono poi toccato all’Armenia ed al Lussemburgo.   In questa guerra femminista contro la mamma che invece di lavorare si prende cura dei figli, la Slovacchia è stata accusata perché “solo il 30% dei bambini vanno all’asilo”.

Alexandra Cohen, che ha rappresentato il Belgio presso l’ONU, indignata ha denunciato i meccanismi con cui le femministe usano l’ONU per imporre la propria ideologia.   La Cohen narra che a queste riunioni in realtà partecipano una “pletora di istituiti per le pari opportunità ed organizzazioni, tutte mantenute e che non rendono conto a nessuno. Nel nome dell’impadronimento del potere della donna erano primariamente preoccupate per la continuazione dell’attenzione e dei fondi per le proprie attività”.  Ad esempio la Cohen denuncia di come un programma per contrastare la mortalità al momento del parto venisse usato per portare avanti  politiche abortiste sotto il nome ONU.

Ma l’aspetto più grave è la guerra femminista contro i papà ed i bambini.

Due delegate CEDAW vengono etichettate su numerosi siti internet dei loro paesi come “nazi-femministe”: la delegata indiana e quella isrealiana.  Nel secondo caso la Coalizione per i Bambini e le Famglie ha presentato nei suoi confronti questa formale richiesta di impeachment:

«lavora per ridicolizzare gli uomini, perpetuare stereotipi sessisti, privare i bambini dei loro papà, ridurre i papà a visitatori un’ora a settimana […] è una delle più vocali oppositrici dell’affido condiviso.  Attivamente invita ad  usare i bambini per estorcere denaro dai padri. […] Non ha problemi ad invitare le donne ad impedire i contatti con i papà come ricatto per ottenere più mantenimenti.  Sostiene che il matrimonio è oppressione contro le donne che devono divorziare per “ottenere potere” e godere dei mantenimenti degli ex. […]

Ha passato la linea che demarca l’eliminare le discriminazioni contro le donne e lo scatenare una guerra per eliminare gli uomini. […]  Incoraggia le donne a fare false accuse di violenza domestica.

Il CEDAW deve servire a raggiungere l’eguaglianza, o essere usato come piattaforma per imporre il femminismo radicale? […]

Per il bene di decine di migliaia di bambini privati dei loro papà — che questa femminista conta come “vittorie” — vi chiediamo di porre termine al suo incarico.»

Tale denuncia è stato inviata a Rashida Manjoo, relatrice CEDAW ed avvocata gradita alle femministe, nota per aver attaccato l’Italia:

“Femmicidio e femminicidio sono crimini di Stato tollerati dalle pubbliche istituzioni …

miglioramento della condizione di vita delle donne e delle bambine …

Ulteriore violenza perpetuata contro le donne è il regime dell’affidamento condiviso in seguito alla dissoluzione del matrimonio”

Nella realtà l’Italia punisce tutti gli omicidi, ed è uno dei paesi più sicuri al mondo, in particolare per le donne.

 

Lo Stato Italiano con pazienza risponde ricordando che non si possono privare i bambini dei papà, anche perché lo vieta la Corte Europea per i Diritti Umani, sulla base dell’art. 8 di un’altra Convenzione che garantisce il diritto al rispetto dei legami familiari:

“Dovete notare che la Sindrome di Alienazione Genitoriale (PAS) o plagio dei bambini durante i conflitti di separazione, rappresenta l’aspetto distruttivo dei legami familiari quando la famiglia si disintegra.  Una possibile soluzione a questo grave problema è l’uso interdisciplinare di misure legali e psicologiche»

In particolare, ad aver attivato il CEDAW contro la riforma dell’affido condiviso e contro la protezione dei bambini dalla PAS sono femministe italiane.  Infatti, alcune donne (che ringraziamo per il lavoro di intelligence) si sono recate ad un incontro pubblico di femministe negazioniste della PAS tenutosi a Livorno l’11/11/2011, riportando quanto asserito dalla femminista Enza PANEBIANCO:

Panebianco Enza, del collettivo femminista radicale “Femminismo a Sud” contrario alla protezione dei bambini dalla PAS. (Foto da internet)

«noi abbiamo portato questi argomenti grazie alle persone che si sono occupate di questo in due capitoli del rapporto ombra destinato alla CEDAW all’ONU».

A negare affido condiviso e PAS non è l’ONU, bensì femministe che se la suonano e se la cantano.

Quando le pretese femministe diventano incompatibili con il rispetto dei diritti umani e la protezione dei bambini dall’abuso dell’alienazione genitoriale, è opportuna una soluzione forte.

L’Italia dovrebbe annullare la ratifica del CEDAW, promuovendo una nuova convenzione non femminista che sia davvero contro ogni discriminazione.

Non ratificare il CEDAW è la scelta degli USA, grazie anche alle donne che già nel 2000 avevano avvertito del pericolo che CEDAW diventasse strumento del femminismo radicale.  Questo il documento delle “Concerned Women for America”:

Per venire ratificato un trattato deve rispettare la Costituzione.  Invece CEDAW permette all’ONU di invadere le relazioni fra gli uomini e le donne.

CEDAW mette il benessere delle donne e delle famiglie americane nelle mani di 23 individui.  CEDAW vincola legalmente ogni nazione che aderisce a implementare le proprie disposizioni.  […]

La definizione di CEDAW di “discriminazione” comprende tutto ed è pericolosa.  Va oltre lo stabilire l’eguaglianza, che gli USA hanno già garantito alle donne.

CEDAW è in realtà uno strumento del femminismo radicale. […]

CEDAW minaccia la struttura della famiglia tradizionale […]  Riguardo al benessere dei bambini, CEDAW dice che lo decidono meglio non i genitori ma il governo.

CEDAW imprigionerebbe i nostri bambini in un’agenda di sinistra attraverso un mandato ONU.  Ha chiamato l’Austria ad includere “la teoria del genere e la ricerca femminista nelle università”. […]

Secondo l’ideologia femminista, la gravidanza danneggia le donne riducendo la loro abilità di competere con gli uomini, e quindi l’aborto deve essere disponibile a tutte come misura di eguaglianza. […]

CEDAW ha richiamato la Cina a “depenalizzare la prostituzione”. […]

CEDAW non deve essere ratificata dal Senato.  Al meglio, è inutile.  Al peggio, CEDAW smantella la famiglia e obbliga le donne a modellarsi all’ideale del femminismo globale.

[Fonte: Exposing CEDAW — Concerned Women for America]

Come contro-prova, questo documento sul sito web delle più potente organizzazione femminista USA dal titolo “Femministe prendiamoci il CEDAW nelle nostre mani”.

Gli USA non ci sono cascati e non hanno ratificato il CEDAW.

L’Italia purtroppo sì.

Chi sono le delegate italiane CEDAW?

Leggiamo:

«Bianca Maria Pomeranzi …  esponente del movimento femminista, è stata eletta  nel CEDAW. Sono arrivati congratulazioni ed auguri dalle compagne del percorso femminista, di esponenti della sinistra».

Succede a Tiziana Maiolo, ex giornalista femminista de Il Manifesto, che sollevò polemiche per questa frase, compatibile con la poltrona CEDAW in quanto nessuna donna viene discriminata:

«È più facile educare il mio cagnolino dei rom. Quelli fanno la pipì sui muri: il mio cagnolino non fa la pipì sui muri»

Ed infine collabora con CEDAW una tale avvocata attivista femminista Barbara Spinelli che scrive sul Manifesto:

“La violenza degli uomini è la prima causa di morte per le donne tra i 16 e i 44 anni”

Si tratta ovviamente di una falsità totale (cifre gonfiate del 100000%) che risponde all’agenda femminista.  Spargere odio contro gli uomini accusandoli di violenze inesistenti.

IN CONCLUSIONE

L’ONU non ha MAI raccomandato di allontanare i bambini dai papà, di negare loro l’affidamento condiviso, di non proteggere i bambini dall’abuso dell’alienazione genitoriale.  Questa richiesta proviene solo dal femminismo radicale, ideologia rifiutata dal 99% delle donne.

Gli USA — paese dove la legge viene applicata alla lettera e quindi attentamente ponderata —  non hanno ratificato la convenzione CEDAW.

Una possibile soluzione all’Italiana — paese dove si approvano leggi demenziali poi temperandole con il buon senso — è che il Governo prenda le raccomandazioni femministe CEDAW contrarie ai diritti dei bambini e le usi per pulircisi il…

 

 

 

 

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