Sassari. 15enne subisce abusi in comunita´. Per il tribunale e i servizi tutto va bene

Dalla Sardegna ancora una brutta storia di case famiglia (o comunità alloggio, è lo stesso) venuta fuori da un arcipelago di tristezza e di abusi che ormai gli italiani ben conoscono. A Sassari, una ragazza di 15 anni e il fratello di 11 sono stati tolti alla madre per essere “protetti e aiutati”, ma si scopre che nella comunita’ presso la quale sono stati affidati, la quindicenne avrebbe subito abusi sessuali e il piu’ piccolo sarebbe stato minacciato perche’ prendeva le difese della sorella.

Il Tribunale dei minori di Sassari – riferisce oggi il quotidiano L’Unione Sarda – ha recapitato alla donna un avviso di conclusione delle indagini ipotizzando il reato di violenza sessuale sulla ragazzina e di minacce verso il fratello. Gli abusi, secondo la ricostruzione del giornale, sarebbero stati commessi da un altro ospite della comunita’, di poco piu’ grande della quindicenne. Lo stesso avrebbe poi minacciato il fratello, intervenuto probabilmente per proteggere sua sorella. Il presunto responsabile dei reati sarebbe gia’ stato allontanato dalla struttura.

L’avvocato della donna, intanto, si e’ visto rifiutare diverse istanze per ottenere il ricongiungimento familiare, ma non si da’ per vinto e insiste perche’ i figli possano rientrare a casa.

Le indagini sono in corso e vengono condotte con la massima cautela e rispetto per i minori coinvolti. Ma la madre dei ragazzini affidati alla comunità protetta assiste a tutto questo impotente. Alla fine, nella trafila dei procedimenti aperti sulla sua famiglia, lei è soltanto un nome ed un indirizzo. Il recapito degli avvisi e delle notifiche che però riguardano le persone più importanti per lei: i figli che le sono stati tolti per essere protetti ed aiutati. Sono lontani e non può far altro che aspettare, cercando di allontanare l’idea che i suoi ragazzi siano ancora Buy Generic Viagra Online in pericolo.

Sui fatti avvenuti nella struttura del sassarese c’è il massimo riserbo. È possibile comunque ricostruire i passaggi più importanti della vicenda. Due anni fa la madre dei due ragazzini si sarebbe resa protagonista di alcuni gravi episodi che hanno imposto l’intervento degli assistenti sociali del Comune di Tempio.  La casalinga stava attraversando un periodo difficile della sua esistenza, e l’allontanamento dei figli  non ha certo migliorato la sua situazione.

Alla fine del 2009 il caso dei presunti abusi sessuali sulla figlia della donna porta all’apertura di una inchiesta e partono i primi avvisi anche per un incidente probatorio. La madre dell’adolescente è informata dell’inchiesta e tramite il suo avvocato chiede dei provvedimenti, ad esempio una nuova sistemazione per i suoi figli. Non succede niente e dopo qualche tempo c’è il secondo avviso, quello che parla delle minacce ai danni del figlio più piccolo della casalinga. Forse il ragazzino ha avuto un atteggiamento protettivo nei confronti della sorella, sta di fatto che i pm si occupano di una aggressione ai suoi danni. Il presunto responsabile del reato è il giovane finito sotto inchiesta per la violenza sessuale.

Non vuole parlare la casalinga tempiese, il silenzio è imposto anche dal suo avvocato. Sandro Fresu, il legale che assiste la donna, taglia corto: «Questa è una situazione che non possiamo certo affrontare con i colpi ad effetto. Non si tratta di problemi risolvibili sui giornali». La paura è quella di complicare tutto e allontanare ancora una possibile soluzione di questo incubo. L’avvocato Fresu ha già presentato diverse istanze chiedendo dei provvedimenti urgenti per aiutare la sua assistita e soprattutto i figli. Ma le richieste del legale sono state respinte, l’ultimo atto notificato a Sandro Fresu spiega che i minori affidati alla comunità protetta non possono tornare a casa, non ci sono ancora le condizioni per farlo. Invece, le condizioni perchè i minori vengano abusati sessualmente, ci sono tutte.

Qualcosa in realtà è successo, dopo questi fatti e le istanze del legale. Il presunto responsabile dei reati commessi ai danni dei due ragazzini è stato allontanato dalla comunità protetta. L’avvocato della casalinga insiste perché i figli della donna possano rientrare a casa. La risposta – per certi versi incredibile – è che nella comunità protetta va tutto bene e i piccoli ospiti non vogliono andare via e sono sereni, lo dimostrano anche i buoni voti a scuola. Tra una violenza sessuale e l’altra, ovviamente.

[Fonte – Ansa]

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