Il sistema delle false accuse

È oggi uno dei peggiori pericoli per i bambini. Ma non è facile parlarne: in attesa di un intervento della magistratura, è come prima di tangentopoli: si sa tutto, ma non è possibile dirlo. Descriviamo quindi un tipico caso immaginario, che assomma le infamie tipiche di tanti casi reali, mettendo in luce le distorsioni ed il giro di affari che alimentano il sistema.

Piercamillo Davigo (uno dei PM che scoperchiarono tangentopoli) dice che per un uomo «è più facile uccidere la moglie che venire a capo di un divorzio difficile»: il sistema delle false accuse è sessista. Una madre può impadronirsi dei figli, a costo di rovinare loro la vita, in questo modo:

  1. Sottrarre i figli attaccando il padre con false accuse di violenza domestica. In assenza di prove, gli effetti automatici sono: a) lo Stato apre un procedimento penale (in Italia esiste l’obbligatorietà dell’azione penale) che blocca quello per sottrazione di minore; b) lo Stato “tutela il minore” condannandolo ad “incontri protetti” con suo papà (un’ora a settimana in un ufficio dei Servizi Sociali); c) lo Stato paga l’assistenza legale alla sedicente maltrattata. Che può così essere assistita anche nel divorzio da un avvocata di un centro femminista, che ha interesse ideologico ed economico ad inasprire la conflittualità senza pietà per i bambini. La madre può far sparire i figli chiudendosi con loro in una struttura ad indirizzo segreto (mascherata da centro anti-violenza*), in modo da fare colpo sui Giudici ed ottenere altri soldi dallo Stato.
  2. In Italia la Giustizia è lenta e costosa: la manipolatrice approfitta degli anni guadagnati per plagiare i figli, che, strappati dalla loro famiglia e dal loro papà, “sanno” di dipendere dalla sola madre e finiscono per far loro l’odio e le false accuse verso il genitore assente. Questa forma di abuso, che gli psicologi chiamano alienazione genitoriale, spesso provoca ai bambini devianze psico-patologiche ed altri disturbi.  Il sacrificio dei figli aiuta i Giudici a capire che il movente delle accuse era la volontà di impossessamento dei figli e ad evitare che un innocente venga condannato sulla base della sola parola della accusatrice.  Ma, cadute le false accuse, la conclusione più frequente è che i bambini sono persi; la madre mantiene l’affido dei figli, in quanto i Giudici tendono ad accettare il fatto compiuto.
  3. Qualora i Giudici dispongano una perizia psicologica, l’alienatrice può tentare di giustificare le condizioni in cui ha plagiato i figli usandoli per false accuse di pedofilia contro loro padre e/o suoi familiari.  Esistono organizzazioni (mascherate da associazioni anti-pedofilia), con ginecologhe, psicologi ed altri abusologi noti per aver già firmato centinaia di certificati di abusi poi smentiti dai periti dei Tribunali. Nuovamente lo Stato paga l’assistenza legale, ed avvocati senza scrupoli ci guadagnano sopra, anche 100,000€ se riescono a prolungare in appello processi basati sul nulla. Nel frattempo la madre può permettersi di disattendere le decisioni dei Giudici.
  4. Cadute le false accuse, si apre un nuovo pericolo per i bambini.   I Giudici decidono di proteggerli allontanandoli da quelle madri che hanno dimostrato di essere irrecuperabili (ad esempio perché mentalmente disturbate) solo quando hanno oramai fatto molto male ai loro figli. I quali possono essere talmente alienati dalla follia pedo-femminista da aver bisogno di un periodo di cure in un luogo neutro. Il rischio è ora di finire in un orfanotrofio (mascherato da casa-famiglia o altro), magari con sotterranei legami economici con le stesse associazioni che la ex-madre considerava sue alleate.  28000 bambini italiani (una cifra senza eguali in altri paesi) sono oggi chiusi in questi centri, che ricevono dallo Stato circa 200€ al giorno per bambino, e quindi tendono a tenerli fino alla maggiore età.

Naturalmente, esiste anche una minoranza di padri colpevoli, così come queste madri malevole sono la minoranza.  Il problema è quella minoranza di organizzazioni pedo-criminali che le aiutano, amplificando i loro problemi in tragedie per i bambini.

Sempre più magistrati appaiono consapevoli dell’ondata di false accuse usate per aggirare la legge del 2006 sull’affido condiviso, coincisa con la diffusione di statistiche grottescamente false (“violenza prima causa di morte per le donne”, “un bambino su sei è abusato”…); ci si attende una contro ondata di condanne per calunnia.  Ma occorre prevenire bloccando questa pratica al punto 1.  I cittadini e lo Stato possono aiutare i bambini evitando di donare fondi che possano alimentare il sistema delle false accuse.

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*) Tali problematiche sono state espresse, fra l’altro, da Erin Pizzey (la donna che sollevò il problema della violenza domestica e che fondò i centri anti-violenza e che riconosce che le femministe li hanno trasformati in “fortezze di odio contro gli uomini”), dal sociologo Gehrard Amendt che ne chiede la chiusura, dalla giornalista Donna Laframboise che scrive di “supermarket di divorzi e false accuse”, dal politico inglese Neil McEvoy che ha denunciato “Abusi sull’infanzia finanziati con soldi pubblici”. Si veda www.centriantiviolenza.com.
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