Divorzio all’italiana e saga di una legge non applicata – Intervista a Tiberio Timperi

Affidamento condiviso: lo stato delle cose secondo Tiberio Timperi.

In Italia questa legge non viene applicata se non nella forma.

La legge recita di rapporti continuati ed equilibrati con entrambi i genitori? Bene, il papà che vuole fare il papà ha 8 giorni contro i 23 della mamma.

La legge parla di assenza di genitore prevalente?  Il minore viene affidato 9 volte su 10 alla mamma.

La legge parla di mantenimento diretto? Anche quando il padre può quotidianamente provvedere ai bisogni, viene sempre obbligato a versare l’assegno al genitore collocatario che è quasi sempre la mamma.  Assegno che, non essendoci obbligo di rendicontazione, diventa una rendita parassitaria.

 

 

La situazione è ben nota al Ministro della Giustizia che ha ricevuto un’interrogazione parlamentare; al CSM, che ha ricevuto una class action da una delle maggiori associazioni di genitori separati.

C’è bisogno di un intervento chirurgico sulla legge affinché il minore abbia realmente un rapporto paritario (qualitativo e quantitativo) con entrambi i genitori.

C’è bisogno di giudici che facciano solo diritto di famiglia.

C’è bisogno della radiazione di quegli avvocati (l’eccezione e non la regola) che avallano strategie processuali basate su false denunce.

Il divorzio all’italiana è diventato un lucroso business sulla pelle dei nostri figli, complice la lentezza della giustizia italiana, e l’orientamento culturale che non tiene in dovuta considerazione il principio della bigenitorialità.*

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3 risposte a Divorzio all’italiana e saga di una legge non applicata – Intervista a Tiberio Timperi

  1. Franco scrive:

    Oltre alle proteste dei papà vittime dell’affido condiviso, vorrei aggiungere anche la protesta (forse meno appariscente) dei nonni paterni che sono doppiamente addolorati e colpiti dalle ingiustizie dell’applicazione dell’affido condiviso!!
    La penalizzazione economica dei nonni è sicuramente marginale e riguarda solo quei casi di papà che, privati dei figli, privati della casa, sono costretti a tornare a vivere dai propri genitori.
    La penalizzazione affettiva è drammatica e traumatica per molti nonni paterni: le stesse sentenze impediscono ai nonni di frequentare i nipoti! Ed i nonni hanno la sola colpa di essere genitori di papà separati!!

  2. Andrea Tomasi scrive:

    Tiberio, sei la nostra voce. La voce di un esercito di padri umiliati e mortificati che aspettano con pazienza il momento in cui finalmente in questo “paese” si cominci a fare giustizia. Grazie.

  3. giuseppe massimo ciro colamarco scrive:

    La ringrazio Tiberio io sono un padre fortunato mi ritengo una mosca bianca ma trovatomi a dovermi confrontare con queste tristi realta ho potuto constatare in prima persona che spesso vi sono posizioni troppo di parte e che molto debba essere ancora fatto e migliorato. La ringrazio a nome di tutti i padri e nonni meno fortunati e del suo impegno grazie.

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