Eroine Femministe

Rompiamo il muro dell'omertà

Accusa un uomo di stupro per riconquistare il ragazzo: condannata

Written By: Ed - Dec• 31•12

Una studentessa di psicologia divide un taxi con un uomo conosciuto in un bar e ci va a letto.

Il giorno dopo racconta all’ex ragazzo di essere stata stuprata.

L’uomo viene arrestato e si salva da una condanna, sulla base del principio femminista di inversione dell’onere della prova, solo perché un filmato dimostra la sua innocenza.

L’eroina femminista viene condannata a 18 mesi, ma la pena viene sospesa.

http://www.gazettelive.co.uk/news/teesside-news/2012/05/11/teesside-university-student-who-cried-rape-is-spared-jail-84229-30946666/

 

Dopo 20 anni di carcere per stupro il DNA prova la sua innocenza

Written By: Ed - Dec• 30•12

Nel 1986 era stato condannato a 60 anni di carcere per aver stuprato una donna di 68 anni.  Senza prove oggettive, sulla base della follia giuridica dell’inversione dell’onere della prova imposto dal nazi-femminismo per poter calunniare uomini innocenti.

Nel frattempo il mondo è progredito, è stato scoperto il test del DNA.

E così, dopo 20 anni di carcere, ha potuto provare la sua innocenza ed è stato liberato.

[Si veda http://www.nbcchicago.com/news/local/Charges-Dropped-Against-Man-in-1986-Rape-151557545.html]

Falsa accusa di stupro. Donna condannata al risarcimento e alla pena di 16 mesi

Written By: Ed - Dec• 29•12

Aveva accusato, pur sapendolo innocente, un immigrato di averla stuprata. Per questo, una 31enne dovrà scontare una dura condanna, pari a un anno e quattro mesi di reclusione, nonchè risarcire i danni all’extracomunitario.

La sesta sezione penale della Cassazione (sentenza n.48957) ha infatti confermato una sentenza pronunciata dalla Corte d’appello di Bologna, dichiarando inammissibile il ricorso dell’imputata condannandola anche a versare mille euro alla Cassa delle ammende

Pubblico ministero vittima di calunnia femminista

Written By: Ed - Dec• 28•12

L’ex PM P. Costanza è stato assolto dall’accusa di aver molestato una ragazza il 1o Agosto 2008 in un aula di giustizia.

Il dott. Costanza, rinviato a giudizio sulla base della sola parola della accusatrice, ha raccontato che la ragazza lo aveva cercato per chiedergli di scarcerare il proprio ragazzo, arrestato per questioni di droga.  Al rifiuto, la ragazza se ne è andata dicendogli che gli avrebbe fatto passare dei guai.

Scandalosamente, la pubblica accusa da 4 anni disponeva di registrazioni in cui la ragazza ed il ragazzo in carcere progettavano la calunnia femminista.  Ma è stata la difesa a produrle, realizzando così l’inversione dell’onere della prova: l’accusato non è stato condannato sulla base della sola parola della accusatrice in quanto ha potuto dimostrare la propria innocenza.

Quando la ragazza si è messa a piangere in aula, l’avvocato della difesa ha osservato che “un oceano di lacrime non può capovolgere una barca di menzogne”.

Ormai nessuno è più al sicuro dalle calunnie femministe: nemmeno un PM in un aula di giustizia.

Notizia da:
http://www.thesunchronicle.com/articles/2012/05/17/news/11502417.txt

Finge di essere stata rapita e stuprata per coprire un ritardo eccessivo davanti ai genitori

Written By: Ed - Dec• 28•12

Per una ragazza di 15 anni il sabato sera è sacro, a tal punto da inscenare sequestro e stupro. Forse era troppo difficile ammettere ai genitori di aver fatto tardi, così per evitare i rimproveri una ragazza di Vedelago, in provincia di Treviso, si è inventata di essere stata rapita e poi violentata. Appena è rientrata a casa, la giovane ha aggirato ogni sfuriata della madre: ha raccontato di essere stata aggredita nel parcheggio di un supermercato vicino casa, il centro acquisti Sira di Fossalunga. In quel posto isolato un gruppo di ragazzi avrebbe abusato di lei all’interno della macchina. Una storia tremenda, peccato che era tutto falso.

A smascherare la favola dell’orrore messa in piedi dalla quindicenne sono stati proprio i carabinieri, insospettiti dai particolari fantasiosi ed eccessivamente crudi, che lasciavano pensare a una suggestione, ripresa da tv o giornali. I militari dell’Arma, guidati dal maresciallo Bianco, l’hanno portata sul posto da lei indicato per ricostruire la vicenda. Ma lì la ragazza è caduta davanti alle domande incalzanti dei carabinieri, a cui ha dovuto confessare la menzogna.
Ora però dovrà rispondere all’accusa di simulazione di reato.

 

Fonte: http://www.blitzquotidiano.it/cronaca-italia/treviso-finge-di-essere-stata-rapita-e-stuprata-per-coprire-un-ritardo-eccessivo-davanti-ai-genitori-una-ragazza-di-15-anni-di-vedelago-e-stata-denunciata-per-simulazione-di-reato-45947/

Femminista finge di essere stata stuprata da negri puzzolenti

Written By: Ed - Dec• 27•12

L’attivista femminista M.K., entrata in contatto con un giornalista tramite una amica co-fondatrice di un gruppo femminista, ha inventato di essere stata stuprata.  Essendo forse razzista oltre che femminista, ha indicato come colpevoli dell’inesistente stupro due uomini neri “con odore particolarmente disgustoso”.

Dopo che il falso stupro è stato smascherato, la femminista si è così scusata: “Il mio scopo era di portare attenzione su quello che ritenevo fosse un problema di sicurezza per la donna”.

[Fonte: New York Times, FRS]

Confessa di aver accusato falsamente un ragazzo di stupro ottenendo 1.5 milioni di dollari

Written By: Ed - Dec• 27•12

Brian Banks era una stella del football americano.  Ma la sua carriera finì prima di incominciare il giorno che una ragazza lo accusò di stupro.  Entrambi avevano 16 anni.

Al processo la ragazza si contraddisse e non portò alcuna prova oggettiva.

Lui rifiutò di dichiararsi colpevole e accettare 18 mesi perché era innocente.

Ma il processo era basato sul femminismo: la ragazza venne giudicata “credibile” e lui venne condannato a cinque anni e mezzo di prigione.

Alla ragazza vanno 1,5 milioni di dollari di risarcimento, pagati dalla scuola che li ospitava.

Passano gli anni.

Il giorno che esce di prigione viene contattato dalla ragazza, che gli offre l’amicizia su Facebook.  Lui avverte un investigatore che di nascosto filma l’incontro con la ragazza.

Che non è una femminista, e ammette di aver mentito, si sente in colpa e vorrebbe ritrattare tutto, ma “allo stesso tempo non voglio dover dare indietro tutti quei soldi”.

Il giorno che Brian è stato riconosciuto innocente, ancora indossava il braccialetto elettronico che devono portare i condannati per stupro.

Chissà quanti di loro sono innocenti vittime del nazi-femminismo.

Non è chiaro se la ragazza dovrà dare indietro il milione e mezzo di dollari e se verrà perseguita per calunnia. Le nazi-femministe sostengono che vederla condannata sarebbe un messaggio sbagliato per le donne, che a loro dire sarebbero vittime di violenza maschile che non trovano il coraggio di denunciare.

Il persistere nel femminismo giudiziario poterà inevitabilmente la gente a farsi giustizia da sola, appendendo le femministe colpevoli di aver trasformato il sistema legale in uno strumento anti-uomo in mano alle calunniatrici.

Il filmato con la confessione della ragazza:

California Innocence Project Director Justin Brooks discusses Brian Banks' case

La notizia arriva da

http://espn.go.com/los-angeles/ncf/story/_/id/7967794/ex-usc-trojans-recruit-exonerated-rape-conviction

 

 

Buon Natale

Written By: Ed - Dec• 25•12

Per Andrew Bond il Natale ha portato la libertà dopo mesi passati in prigione perché una donna lo accusava di averla stuprata. Unica “prova”: la parola della donna, e un paio di mutandine strappate.  Fino a quando, alla vigilia di Natale, la polizia è andata a vedere il video della sorveglianza della casa dell’uomo, nel quale si vede la donna che esce tranquilla, chiama l’ascensore, tira fuori dalla borsetta un paio di mutandine, le strappa, si prepara per la scena…

L’uomo, vittima della calunnia femminista, ha potuto passare il Natale a casa.

*  *  *

Le sorelle K e S, dopo 10 anni, hanno potuto passare il Natale con il loro papà.  Quando avevano 3 e 5 anni la madre chiese la separazione, impedì i contatti con il papà, tentò di alienarle fino a quando K e S scrissero al giudice chiedendo di potersi trasferire dal loro papà, che dice:

Incoraggerò le ragazze a visitare regolarmente la loro mamma, conosco quanto è duro ciò che ho subito e non lo infliggerei al mio peggior nemico

Si scatena in discoteca e dimentica i 4 figli. Poi mente: “Mi hanno stuprata”

Written By: Ed - Dec• 25•12
Una mamma è stata arrestata dopo aver detto di essere stata stuprata da due uomini.

 

Per non avere dei guai con i suoi genitori, è finita per averne con la legge. Succede a Cardiff, in Galles, dove una mamma 27enne è rientrata un casa da una serata in discoteca, dicendo di aver subito una violenza sessuale da due uomini. In realtà la donna stava mentendo, per giustificare l’incredibile ritardo ai nonni, a cui aveva lasciato in custodia i suoi quattro figli.

 

Emma doveva fare ritorno alle ore 23, invece rincasando alle 4 del mattino aveva suscitato la preoccupazione dei familiari, aumentata dalla sua menzogna sullo stupro. Soltanto dopo qualche domanda degli agenti della polizia di Cardiff, la donna ha confessato di aver mentito per non finire nei guai con i genitori.

 

http://www.thesun.co.uk/sol/homepage/news/4419315/Party-girl-cried-rape-because-she-was-late-home.html

L’amante la molla, lei va all’FBI e lo denuncia come terrorista

Written By: Ed - Dec• 24•12

 

Sedotta, abbandonata e alla fine anche arrestata. La californiana L.S. si è voluta vendicare perfidamente dell’uomo con cui aveva avuto una fugace, ma intensa storia d’amore. Lasciata da un giorno all’altro dall’amante francese A.M., deciso a tornare in madrepatria con il primo aereo in partenza dall’aeroporto di Los Angeles, la quarantacinquenne l’ha prima minacciato e poi denunciato alla United Airlines come un pericoloso terrorista. Subito è scattato l’allarme e sono partite le indagini dell’Fbi. Tuttavia, dopo lunghi controlli e inutili attese, le autorità americane hanno appurato che il transalpino era solo un inguaribile seduttore e l’hanno lasciato partire. Diversa la sorte della californiana dal cuore infranto: la donna è stata portata in carcere per aver diffuso il falso allarme terroristico e adesso rischia cinque anni di carcere.

LA FALSA DENUNCIA – La falsa denuncia è stata diffusa con una telefonata lo scorso 25 settembre, ma solo mercoledì scorso la donna è stata interrogata e ha ammesso le sue colpe. La donna ha confessato che quel giorno era molto incollerita, anche perché l’uomo l’aveva cancellata dagli amici su Facebook. Piena di rabbia, ha telefonato alla compagnia aerea e parlando con un responsabile della United Airlines, senza rendere note le sue generalità, ha dichiarato che A.M. e il suo compagno di viaggio «costituivano una minaccia per uno dei voli che sarebbe partito in giornata». La quarantacinquenne ha rilevato di aver avuto una relazione con «uno dei due passeggeri» e di aver ricevuto messaggi minacciosi. Senza mai usare le parole «bombe» o terrorista, ha fatto capire che «i due stranieri» erano un pericolo per il paese e bisogna fermarli.

L’INTERVENTO DELL’FBI – In un batter d’occhio gli agenti dell’Fbi hanno scovato nell’aeroporto di Los Angeles i transalpini e li hanno interrogati. In primo momento la coppia francese è rimasta incredula. Dopo aver spiegato agli agenti di essere solo dei turisti, in vacanza in California da circa 3 mesi, ha raccontato la sua tormentata storia sentimentale con la L.S.. L’uomo ha spiegato che aveva terminato la relazione all’improvviso e ha confessato che ciò ha reso furiosa l’ormai ex amante. M. ha alla fine mostrato alla polizia la sua pagina Facebook dove erano conservati più di 40 messaggi della donna. Uno di questi, inviato il giorno prima, era particolarmente minaccioso: «Non provare a salire su quell’aereo – scriveva la donna – Chiamo l’Fbi. Spero che abbiate buoni avvocati». A questo punto gli agenti hanno capito che i due transalpini non erano per niente una minaccia e li ha lasciati partire. La L.S. è stata arrestata nei giorni scorsi: accusata di aver diffuso informazioni false e dichiarazioni fuorvianti su una presunta minaccia terroristica, dovrà pagare 20.000 dollari di cauzione se vuole uscire temporaneamente dal carcere e attendere a piede libero il giudizio del tribunale penale di Los Angeles.

Fonte: http://www.corriere.it/esteri/11_novembre_26/amante-denuncia-compagno-terrotista_268fb04e-1832-11e1-9544-dc3583e849e1.shtml