Una legge contro la gnoccofobia

Le femministe fanno tanto le emancipate, si esibiscono in “passeggiate delle zoccole” (slutwalk).  Ma poi tanto libertinaggio si tramuta in rabbia quando vedono belle donne in bikini.

Perché?

Perché una donna che coltiva uno stile di vita sano e mantiene la propria figura piacevole ed esile entro i limiti del patrimonio genetico è indice di cuore generoso e spirito magnanimo: una donna che a livello emotivo fondamentale capisce e rispetta i desideri del suo uomo.

Al contrario, una femminista che non si cura del proprio aspetto, che esibisce il proprio corpo solo per dire “sono mia se mi tocchi ti denuncio”, indica invece di detestare il desiderio maschile.

E così le femministe detestano anche le donne hanno con gli uomini un rapporto sano, complementare, che accettano che uomini e donne hanno desideri diversi egualmente rispettabili e che l’innaturale ideologia femminista dell’“eguaglianza” è solo fonte di infelicità per chiunque non sia lesbica.

Il femminismo disprezza le casalinghe, disprezza le mamme, additandole come vittime di un inesistente “patriarcato”.

Ma più di tutto disprezzano la gnocca: se una bella donna ha piacere di mostrarsi, vogliono censurarla, occultarla, nasconderla, per forza di cose deve essere priva di cervello.

Occorre una legge contro il femminismo e la gnoccofobia.

la donna non è solo un corpo da toccare… ma anche un mondo immenso da scoprire

 

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