La violenza femminile è ormai un problema di tutti!


Elisabetta Bertolotto, 36 anni, ha confessato di aver ucciso il figlio di tre. La vicenda shock si è svolta a Savona, la donna soffriva di depressione post parto. La Bertolotto, che ha strangolato il ragazzino, ha tentato poi di uccidersi finendo con la sua auto in un dirupo a San Bartolomeo del Bosco. La donna è stata a lungo interrogata dalla polizia e ha reso piena confessione. La donna avrebbe anche detto di avere avuto il piccolo con sè in auto quando si è lasciata cadere nel dirupo. Il piccolo è stato invece trovato sul ciglio della strada avvolto in una copertina. Al momento non è stato emesso alcun provvedimento di fermo a carico della donna. Il magistrato Danilo Ceccarelli sta ora valutando sia la posizione di Elisabetta Bertolotto che del suo compagno.

SECONDO FIGLIO NATO 20 GIORNI FA L’infanticida, Elisabetta Bertolotto, 36 anni, laureata e impiegata, aveva partorito venti giorni fa il secondo figlio. Era sposata con Mauro Quagliati dal 2007. I due sino all’estate scorsa abitavano a Varazze. Poi si sono trasferiti in via Acqui, nel quartiere di Villapiana a Savona. Viene descritta dalle amiche come «cordiale, gentile, disponibile». Elisabetta Bertolotto aveva avuto il primo figlio, Andrea, tre anni fa. Agli agenti della polizia savonese ha raccontato di aver ucciso il piccolo Andrea e di aver tentato poi di togliersi la vita in preda ad un raptus. Il neonato invece è stato affidato alla nonna che ha già ricevuto la visita dei servizi sociali del Comune di Savona.

IL MEDICO: INTERVENIRE SULLA DEPRESSIONE «I casi di depressione post partum sono uno su mille e di solito non portano ovviamente a casi estremi. Devono essere trattati non solo dall’ostetrico e dal ginecologo ma anche dal pediatra nelle prime settimane di vita del bambino»: lo ha detto Amnon Cohen, primario di pediatria dell’ospedale San Paolo di Savona, interpellato sull’infanticidio di San Bartolomeo del Bosco. «Soprattutto – ha aggiunto il medico – buy antibiotics online è importante identificare sia prima che dopo il parto le donne predisposte a questo tipo di problema e quindi cercare di intervenire per prevenire queste situazione».

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http://www.leggonline.it/articolo.php?id=83736

[Fonte http://violenza-donne.blogspot.com/]

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