Femminismo: movimento satanico o semplicemente malvagio e criminale?

Pontifex fa sapere che Papa Giovanni Paolo II condannò il femminismo satanico, e subito si scatena la caccia alla diffamazione contro il direttore Bruno Volpe.

Indubbiamente, il femminismo è degenerato in un movimento di odio contro la civiltà occidentale: contro la famiglia (avvocate femministe di centri anti-violenza sostengono false accuse finalizzate a privare bambini dei loro papà), contro la libera impresa e l’iniziativa individuale (il femminismo vuole che le donne siano mantenute, da ex mariti o dallo Stato) ed anche contro la religione cattolica.

Anzi, contro tutte le religioni, dipinte dal femminismo come strumenti del patriarcato per limitare la libertà della donna.

La realtà è che in tutto il mondo le civiltà che hanno avuto successo portando prosperità e serenità ai loro cittadini sono quelle basate sui valori della famiglia e della religione.  Non solo la nostra civilità occidentale (basata sulla religione cattolica e varianti ortodosse, protestanti), ma anche la civiltà Cinese, Indiana, Giapponese.  La civiltà Romana cadde quando i romani smisero di credere ai loro dei, e si diffusero forme primitive di aborto e di femminismo.

Viceversa, sono rimaste sottosviluppate le civiltà fondate sul matriarcato, di cui amano scrivere le femministe occidentali.  Società, come i Moso, dove i bambini crescono privati dei loro papà.

La famiglia è il luogo dove i bambini crescono sereni apprendendo le regole di civiltà ed il sapere delle passate generazioni.

La religione è, a livello sociale, una forza per indirizzare uomini e donne verso comportamenti morali finalizzati al bene comune.

Alle femministe non piace che la religione limita la naturale tendenza della donna ad anteporre i propri piaceri al bene dei figli, della famiglia, della comunità.  Non piace che le religioni che più si sono diffuse fossero quelle rappresentate da uomini, evidentemente più idonei al difficile ruolo (curiosamente, le prime due donne vescovo sono state arrestate per ubriachezza).

Quale è l’impatto distruttivo che questa bolla del femminismo e della misandria sta avendo sulla nostra civiltà?

Sta diffondendosi lo stile di vita di quelli che erano i ghetti neri americani (famiglie sfasciate, bambini senza padre, madri single che vivono di mantenimenti ed assistenza sociale).  Anche senza arrivare agli estremi criminali dell’alienazione genitoriale i risultati sono disastrosi: sono cresciuti senza padre il 63% dei giovani che si suicidano, il 71% delle minorenni incinte, il 90% dei senzatetto minorenni, il 70% dei minorenni che
finiscono in istituti pubblici sono cresciuti senza padre, l’85% dei minorenni che finiscono in carcere, il 75% di quelli che abbandonano la scuola, il 75% dei giovani drogati.   Per un bambino, venire privato del proprio papà aumenta da 6 a 30 volte la probabilità di subire gravi abusi, e di 73 volte la probabilità di subire abusi mortali.
Quali saranno le conseguenze a lungo termine, se non riusciamo ad eliminare il femminismo?

Da un lato, lo sfruttamento delle risorse naturali e della tecnologia sviluppata nei secoli passati, potrebbe consentire ad una società malata di tirare avanti.

Dall’altro lato la bassa natalità della femminista urbana dedita all’aborto, rispetto all’alta natalità della famiglia mussulmana ci porterà del giro di tre generazioni ad avere una maggioranza islamica, e quindi ad una rapida eliminazione del femminismo.

 

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