Assegno di mantenimento come forma di potere assoluto sui figli e sull’ex partner

In nome del mantenimento indiretto si generano anni di udienze, perché ne va fissata la cifra.

Il mantenimento indiretto è l’espressione di un potere assoluto: sia sul figlio, sia sull’ex partner.

Con il mantenimento indiretto viene cancellata la specificità della scelta del singolo contributo: il decidere cosa si spende e per quale motivo.

E’ per via del mantenimento indiretto che il genitore erogatore di denaro non ha più senso ai fini delle decisioni da prendere: lui versa una massa anonima di denaro, indifferenziata e indifferenziante, non decide più nulla circa il relativo utilizzo e -proprio perché l’ha versata- non conta più nulla circa le regole e le priorità relative alla crescita dei figli e alla “cura” della individualità sottostante.

Il bambino vuol fare il calcio? Il genitore collocatario decide se farà il calcio oppure il tennis, e può non rispettare più in alcun modo i bisogni evolutivi del minore e l’apporto paterno per coltivarloIl genitore che versa l’assegno diventa un erogatore di indistinto denaro, a cui solo l’altro darà senso.

Le singole scelte vengono fatte dalla madre, che così diventa il genitore che decide, che interpreta i bisogni del figlio, e dà loro spazio o rifiuto.

Il figlio muore, come entità psicologica, nell’assegno indiretto, perché non esiste come individualità, ma solo come recettore di decisione di una Madre Onnipotente e Fusionale.

L’altro aspetto del problema, è speculare a questo e riguarda l’aspetto giudiziario della “separazione”.

In nome del mantenimento indiretto si generano infatti anni di udienze, perché ne va fissata la cifra.

Non ci sono confronti, non ci sono priorità, non ci sono bambini da far crescere -a seconda delle loro relative inclinazioni – con l’intervento di entrambi i genitori che decidono quale loro inclinazione accogliere: ci sono solo i genitori collocatari che pensano ad un tutto indistinto e senza opposizioni.

Il mantenimento indiretto piace tanto ai giudici perché omologo al loro sogno: la legge è uguale per tutti e loro decidono in che termini va applicata.

Li mette al centro del processo decisionale e ne garantisce la permanenza: quante sono le cause generate dal mantenimento indiretto?

Tra quelle delle separazioni, quelle per la ridefinizione della cifra, quelle per l’esazione del mantenimento, quelle in sede penale, l’indotto giudiziario del mantenimento indiretto è enorme.

L’assegno di mantenimento indiretto va abolito perché esprime – e al tempo stesso crea in modo autoreferenziale – il peggio della conflittualità da separazione

Gaetano Giordano *

*Medico-chirurgo
Specialista in Medicina Legale e delle Assicurazioni
Psicoterapeuta
Presidente del Centro Studi Separazioni e Affido Minori

 

[Fonte http://www.violenzadigenere.com]

 

MANTENIMENTO DIRETTO

In caso di separazione, il mantenimento diretto del figlio non comporterebbe ingerenze nella quotidianità dell’altro coniuge.

Semplicemente un genitore si occuperebbe, ad esempio, di acquistare materiale scolastico ed abbigliamento, l’altro copre altre voci di spesa.

Tutto quì

In tal modo, i genitori dovrebbero essere entrambi necessariamente presenti, si eliminerebbero gli intenti speculativi, il danaro verrebbe realmente speso per il mantenimento del minore e verrebbe meno l’obbligo di corrispondere l’assegno, obbligo che “funziona” male nella realtà quotidiana e rappresenta la vera fonte di tanto contenzioso.

Se poi uno dei genitori non dovesse adempiere ai propri obblighi, scatterebbe in funzione sanzionatoria l’obbligo di corrispondere l’assegno.

Avv. Domenico Marotta.

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