Le Forze dell’Ordine sono le più colpite dalle false accuse

Posted by Stefy on 8 novembre 2011 under Archivio, Primo Piano | Comments are off for this article

Prima ti affamano, poi ti tolgono i figli – di Salvatore Garofalo

Ormai da alcuni anni sostengo che gli uomini delle forze dell’ordine che si separano pagano un prezzo più alto rispetto agli altri genitori. Basta una falsa dichiarazione da parte del genitore avverso che il sistema nella sua schizofrenia divenga più aggressivo e cieco nel delirare.

Ho letto sentenze e perizie che allontanavano il genitore tutore della legge in quanto“abituato all’uso delle armi”, oppure “maneggiatore di esplosivi”, ed ancora “abituato alla violenza e all’uso della forza”. Ricordo di un padre nisseno che è stato passato al setaccio per anni da parte dei Servizi Sociali in quanto esperto nel disinnesco di ordigni bellici.

Orbene, dinanzi a così tanta presunzione di colpevolezza  consiglierei allo Stato di “vietare ai militari di sposarsi e di avere figli” con immediato decreto d’urgenza, salvo, che non vogliamo una società azzoppata nei diritti civili ed individuali nel momento in cui questi uomini vengono indicati dagli operatori del diritto come presunti colpevoli “a prescindere”.

Un’ altra via potrebbe essere quella di lasciare i residuati bellici sotto le case della gente o nei giardini pubblici. Mi piacerebbe sapere cosa ne penserebbero le signorine benpensanti dei Servizi Sociali e alcuni operatori del diritto dal fare provinciale.

Le lesioni della persona umana, l’oltraggio della dignità e la violazione dell’individualità  non trova paragoni se non in meccanismi di violenza gratuita elargita a chi è senza diritti. Ma per trovare ciò bisogna allungare lo sguardo nei sistemi autoritari.

Per esempio, ad un padre “pistolero” è stato fatto divieto di trattenere il figlio per il pernottamento in quanto l’ambiente (caserma) non sarebbe idoneo allo sviluppo sereno del minore. Ebbene, chi ha costretto il padre a dormire in caserma per mancanza di denaro? Scientificamente che danno può causare il pernottamento in caserma ad un ragazzino di sedici anni?

La scienza ancora una volta ignorata e sbugiardata.

Allora cosa dire dei ragazzini di 16-17 anni che si arruolano nelle scuole per cadetti?

Gli operatori del diritto non dicono niente?

Non danno i loro saggi consigli circa i turbamenti presunti cui andrebbero incontro questi poverini? Non denunciano lo Stato che arruola i ragazzini?

Non denunciano i genitori per simili “misfatti”?

La Grande Madre rimane in silenzio?

O invece è certo che si fa di tutto per fare entrare i propri figli nelle prestigiose accademie?

Già…. vien da pensare che quelli sono ragazzini sani e di buona educazione, mentre i figli dei separati stupidamente conflittuali sono dei diversi, e vanno “tutelati” adottando sistemi e motivazioni che rasentano in alcuni casi l’idiozia.

Le contraddizioni nel Diritto di Famiglia simulano per la loro gravità e stupidità i sistemi disorganizzati  a valenza interpretativa. I ragionamenti posti in essere da codesti operatori – sulla pelle dei figli degli altri – contraddicono se stessi e le scelte che farebbero per i loro stessi figli. I diversi, ossia i figli dei separati,  sembrano essere assunti come modelli sperimentali di studio, a cui vanno applicate regole lontane dalla realtà. Sono soggetti cui è possibile inventare e somministrare a piacimento qualsivoglia pensiero di giornata.

Come si arriva a questo ? Colpa di una giurisprudenza che vuole sopravvivere a se stessa nell’accezione restauratrice di gattopardiana memoria.

Pensate sia tutto?

No, non lo è. Semmai esistesse una scala graduata per misurare le violazioni della dignità umana, i numeri dell’asticella tenderebbero all’infinito. Infatti, migliaia di padri con un buon salario di 1500/2000 euro al mese vengono lasciati per sentenza con una disponibilità di 150/300 euro al mese. Sono i nuovi poveri di cui si è discusso al TG2 “Punto di Vista” qualche giorno fa). Sono i poveri prodotti dal sistema giudiziario. Sono le persone dimenticate, oltraggiate nell’animo e nella vita. Sono il prodotto di coloro che non sanno intendere il Diritto di Famiglia in nessun altro modo. Sono gli offesi della giustizia e della politica.

A questi uomini è fatto divieto di incontrare i figli per la loro vita “randagia”. Non parliamo dei pernottamenti, perchè non avrebbero dove portare i minori. Il sistema giudiziario prima ti affama poi ti toglie i figli. Veramente incredibile un simile risultato, elargito da chi deve tutelare i diritti dell’individuo. Non si può certamente azzoppare una parte per “tutelarne” un’altra, anche perché l’eventuale tutela è solo di tipo economico e lascia ancora una volta la tutela mentale dei minori fuori dalla porta.

In questo modo si presenta un padre perdente, e da studi condotti è questo ciò che vive un bambino nella sua interiorità. Commetterà atti antisociali e conoscerà per la seconda volta le decisioni di un giudice. La sua vita sarà costellata da punizioni per il solo motivo che qualcuno da piccolo gli ha tolto il padre dopo averlo reso ridicolo agli occhi di tutti.

Con proiezioni prospettiche (calcolo statistico-matematico dell’analisi socio-giudiziaria) avevo già previsto quello che oggi sta accadendo. Solo gli ottusi, gli autoreferenziali e gli autoriformatori non avevano capito tutto questo o hanno fatto finta di non capire. Alcuni Assessori alle Politiche Sociali si stanno prodigando per dare un alloggio ai padri che versano – per sentenza – in condizioni economiche disastrose. Orbene, sono convinto che le condizioni economiche di altri migliaia di padri peggioreranno nel momento in cui si avrà la certezza che per i senza diritti ci sarà un alloggio gratuito messo a disposizione dal Comune. Tutti gli sforzi posti in essere dagli Assessori saranno vanificati in quanto ai padri aiutati dalle strutture pubbliche sarà ulteriormente decurtato lo stipendio. Tanto c’è chi da loro un tetto e un piatto di minestra.

I senza diritti, paradossalmente, saranno ancora più poveri.

http://www.adiantum.it/public/2753-prima-ti-affamano,-poi-ti-tolgono-i-figli—di-salvatore-garofalo.asp

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