FALSE DENUNCIE E FALSI ABUSI NELLE SEPARAZIONI v.02

Posted by Stefy on 4 novembre 2010 under Archivio, Primo Piano | Comments are off for this article

FALSE DENUNCIE E FALSI ABUSI NELLE SEPARAZIONI v.02

dati raccolti da www.paternita.info movimento per la tutela della paternità, dell’infanzia e dell’adolescenza

* PUBBLICO MINISTERO CARMEN PUGLIESE

quotidiano “Eco di Bergamo” del 31/01/2009
FALSE E PREMEDITATE DALLE EX MOGLIE l’80% DELLE DENUNCIE DI MALTRATTAMENTI NELLE SEPARAZIONI.
La dichiarazione della PM Carmen Pugliese autorizzata dal Procuratore Generele Galizi in occasione della inaugurazione dell’anno giudiziario 2009:
“vero il 20% dei casi, le altre vogliono soldi dagli ex.” – I maltrattamenti in famiglia stanno diventando un’arma di ritorsione per i contenziosi civili durante le separazioni – avverte Carmen Pugliese, PM del pool della Procura specializzato in reati sessuali e familiari (solo nella bergamasca più di una denuncia al giorno).
[..] Molte volte le versioni fornite dalle presunte vittime (donne) sono gonfiate ad arte. Solo in 2 casi su 10 si tratta di maltrattamneti veri analizza la PM – il resto sono querele enfatizzate e usate come ricatto nei confronti dei mariti durante la separazione. “Se non mi concedi tot benefici, io ti denuncio” è la minaccia che fanno alcune mogli. Tanto che, una volta ottenuto quello che volevano, tornano in Procura a chiedere di ritirare la denuncia. L’impressione è che alcune mogli tendano a usare PM e Polizia Giudiziaria come strumento per perseguire i propri interessi economici in fase di separazione. [..]
Carmen Pugliese una tiratina d’orecchi la riserva anche alle associazioni che operano a tutela delle donne: “non fanno l’operazione di filtro che dovrebbero fare: incitano le assistite a denunciare, ma poi si disinteressano del percorso giudiziario, di verificare come finirà la vicenda. Mi sembra una difesa indiscriminata della tutela della donna che viene a denunciare i maltrattamenti, senza mettere in conto che questa donna potrebbe sempre cambiare versione”.
fatta le false denunce provengono quasi nella totalità da donne, spesso madri che in tal modo tentano di allontanare gli ex mariti dai figli

* PUBBLICO MINISTERO BARBARA BRESCI

quotidiano “il Secolo XIX” del 25/11/2009

SI RICORRE ALLA QUERELA (STALKING) DEL CONIUGE PER RISOLVERE A PROPRIO FAVORE CONTRNZIOSI CIVILI PER L’AFFIDAMENTO DEI FIGLI O PER L’ASSEGNO DI MANTENIMETO.

La dottoressa Bresci Barbara è il magistrato che dall’introduzione del nuovo reato nel nostro ordinamento (febbraio 2009), ha aperto il più alto numero di fascicoli per stalking.
ultimo aggiornamento 01.12.2009 – ricerca su false denuncie e falsi abusi nelle separazioni – pag. 2
intervista:
IN COSA CONSISTE LA GENERICITA’ DELLA NORMA?
“Significa che le procure sono costrette a interpretare la legge, con il rischio di concedere troppo spazio alla discrezionalità. Mi spiego. Il legislatore stabilisce che i presupposti che configurano il reato di stalking sono sostanzialmente tre, ovvero che la presunta vittima, a seguito di pressioni, persecuzioni, minacce, violenze e quant’altro, viva una condizione di ansia, abbia timore per la propria incolumità e che a causa delle condotte dello “stalker” venga costretta a modificare le sue abitudini di vita e di relazione. Inoltre, la legge parla di condotte reiterate, senza fornire parametri di riferimento precisi e omogenei. In questo modo diventa difficile inquadrare lo stalking e diversificare il reato rispetto alle singole contestazioni di molestie e maltrattamenti in famiglia. Per non parlare, poi, dei rischi di strumentalizzazione della giustizia penale, che aumentano in maniera proporzionale all’incremento dei fascicoli per stalking.”
VUOLE DIRE CHE MOLTE VITTIME NON SONO TALI?
“Spiace constatarlo, ma è così. Sempre più spesso si ricorre alla querela del coniuge o del convivente per risolvere a proprio favore i contenziosi civili per l’affidamento dei figli o per l’assegno di mantenimento. Non sono rari i casi che, a controversia sanata, le querele vengano rimesse, con buona pace per le risorse professionali ed economiche investite dagli inquirenti allo scopo di istruire i fascicoli e raccogliere gli elementi probatori a carico degli indagati. [..]”
CAPITA SPESSO?
“Purtroppo sì. Anche in casi molto gravi, che in precedenza avevano portato all’emissione di una MISURA CAUTELARE. Per ovvi motivi di riservatezza non posso entrare nel merito dei singoli episodi, ma ancora di recente mi è stato comunicato dal difensore e dalla parte civile che una coppia ha espresso la volontà di tornare insieme dopo che, durante l’indagine, avevamo accertato episodi gravissimi a carico dell’UOMO”.

* PUBBLICO MINISTERO J. MONICA MAGI

dal portale “CRIMINOLOGIA.IT” del 29/01/2009

LE FALSE DENUNCIE PROVENGONO QUOASI NELLA TOTALITA’ DA DONNE, SPESSO MADRI CHE IN TAL MODO TENTANO DI ALLONTANARE GLI EX MARITI DAI FIGLI..

La dottoressa Jaqueline Monica Magi è giudice del tribunale di Pistoia.
“Potrebbe sembrare incredibile che si possa accusare qualcuno che si sa innocente di un delitto turpe quale quello di violenza sessuale, in particolare quando è perpetrata su un bambino, eppure succede e neanche troppo raramente […] per l’esperienza fatta le false denunce provengono quasi nella totalità da donne, spesso madri che in tal modo tentano di allontanare gli ex mariti dai figli o peggio credono di vendicarsi di non si sa quali torti subiti durante il matrimonio.”
ultimo aggiornamento 01.12.2009 – ricerca su false denuncie e falsi abusi nelle separazioni – pag. 3
* CENTRO NAZIONALE FALSI ABUSI
ultimi dati del presidente VITTORIO APOLLONI, pubblicati dal quotidiano “L’Avvenire”
L’80% DELLE DENUNCIE PER MALTRATTAMENTI SONO FALSE.
* ALTRE FONTI STATISTICHE
DATI EURISPES – 80.000 sono ogni anno gli Italiani che subiscono ingiusta detenzione e 32 milioni di euro di indennizzo nel solo anno 2008 per lungaggini delle cause.
DATI GESEF.ORG – 26.800 sono i padri separati denunciati falsamente (dal 1998 al 2006).
OMS (Organismo Mondiale della Sanità) e UE – In Italia 4 suicidi su 5 sono maschili, mentre in Europa sono 2.000 i papà separati che ogni anno si suicidano.
L’ANGOLO DIDATTICO – “Dalla storia antica..”
Giuseppe fu menato in Egitto; e POTIFAR, ufficiale di Faraone, lo comprò da quegl’Ismaeliti. [..] Or Giuseppe era di presenza avvenente e di bell’aspetto. Avvenne che la moglie del signore (il padrone di Giuseppe) gli mise gli occhi addosso, e gli disse: “Giaciti meco”. (“fai l’amore con me”)
Ma egli rifiutò e disse alla moglie del suo signore: “il mio signore non s’informa da me di nulla ch’è nella casa, e ha messo nelle mie mani tutto quello che ha; egli stesso non è più grande di me in questa casa; e nulla mi ha divietato, tranne che te, perché sei sua moglie. Come dunque potrei io fare questo gran male e peccare contro Dio?”. E benché ella gliene parlasse ogni giorno, Giuseppe non acconsentì, né a giacersi né a stare con lei.
Or avvenne che un giorno egli entrò in casa per fare il suo lavoro; e non c’era quivi alcuno della gente di casa; ed essa lo afferrò per la veste, e gli disse: “Giaciti meco”. Ma egli le lasciò in mano la veste, e fuggì fuori. E quand’ella vide ch’egli le aveva lasciata la veste in mano e ch’era fuggito fuori, chiamò la gente della sua casa, e le parlò così:
“Vedete, ei ci ha menato in casa un Ebreo per pigliarsi giuoco di noi; esso è venuto da me per giacersi meco, ma io ho gridato a gran voce. E com’egli ha udito ch’io alzavo la voce e gridavo, mi ha lasciato qui la sua veste, ed è fuggito fuori!”
(quando il marito tornò a casa racconto la stessa cosa) – Quando il signore di Giuseppe ebbe intese le parole di sua moglie che gli diceva: “Il tuo servo mi ha fatto questo!” l’ira sua s’infiammò. E il signore di Giuseppe lo prese e lo mise nella prigione, nel luogo ove si tenevano chiusi i carcerati del re.
(SACRA BIBBIA, ANTICO TESTAMENTO – GENESI CAPITOLO TRENTANOVESIMO “Giuseppe in carcere”)

[Fonte http://www.paternita.info/downloads/sentenze/separazioni-falsedenuncie-v02.pdf]