Mentre la disoccupazione è al massimo storico, la produzione è precipitata, il PIL è crollato, il paese è in recessione, il debito pubblico ha toccato un picco record, le tasse sui carburanti (già i più cari al mondo) hanno fatto ripartire l’inflazione, la stangata sulla casa (IMU) sta per abbattersi su chi la possiede, mentre imprenditori e disoccupati si suicidano…
…un protocollo di intesa [fonte] con il dipartimento Pari Opportunità della Presidenza del Consiglio prevede che tale organismo dello Stato finanzi la formazione di avvocate che difendono solo donne (pertanto dette “avvocate di genere” o “avvocate femministe”) e
- 14.7 milioni di € ai centri che le femministe chiamano “anti-violenza”;
- 10 milioni di € per far riaprire i centri falliti;
- 4 milioni di € per i contestatissmi centri in cui bambini possono venire chiusi e privati dei loro papà, se solo questi vengono accusati senza prove oggettive di essere violenti.
Soldi a valanga che vanno a sommarsi ai contribuiti pubblici di Regioni, Province e Comuni per questi centri che praticano l’apartheid di genere, che seguono l’ideologia femminista della donna come vittima e del maschio come abusante.
Soldi che potevano essere lasciati agli italiani, già tartassati da tasse.
Soldi che potevano essere dati alle Forze dell’Ordine, che difendono in maniera non sessista tutti noi: bambini, uomini e donne.
Soldi che potevano essere usati per ospitare in caserme le persone veramente vittima di violenza domestica, lontano da coniugi violenti e da femministe.
Soldi che potevano essere dati a titolo di risarcimento ai bambini allontanati ed alienati dai loro papà usando false accuse di violenza: perché l’80% delle accuse fatte da donne separate risultano false [fonte: senato.it].
E intanto, una associazione a tutela dell’infanzia sta promuovendo un ricorso collettivo alla Corte Europea per i Diritti Umani.
Una risposta a Altri 30 milioni di € per avvocate femministe ed i loro centri