Palermo, false accuse di pedofilia. Assolto fisioterapista, ha rischiato 9 anni di carcere
Accuse fatte in totale buona fede, o gravissima calunnia ? Nella vicenda che ha colpito C.N., fisioterapista palermitano di 29 anni, ci sono solo due certezze, e cioè che l’uomo era in procinto di separarsi dalla moglie, e che è stato assolto da un’accusa infamante, quella di aver abusato sessualmente della figlioletta di 4 anni.
Vale la pena sottolineare che, mentre i giudici della quinta sezione del tribunale di Palermo lo hanno scagionato, il pm aveva chiesto la condanna dell’imputato a 9 anni di carcere.
In questa storia sembra esserci il tipico squallore delle false accuse, che molti coniugi si scagliano in occasione della separazione. La vicenda è del 2007, quando la nonna materna riferì alla figlia (la ex moglie) che la nipotina “aveva confidato” (a 4 anni…) di avere subito le molestie. La donna, insieme alla figlia, madre della presunta vittima, addirittura registrò le parole della bambina (così, giusto per essere sicuri….) e l’accompagnò da un medico legale che inizialmente ritenne ci fossero le tracce delle molestie.
Solo successivamente a questa strana e illogica “lucidità” venne presentata denuncia. Strana reazione, avranno pensato i giudici: se una bambina riferisce di un abuso sessuale, la prima cosa che un genitore “normale” dovrebbe fare è quella di andare dritto alla polizia. E invece, in questo caso, registriamo grande calma e presenza di spirito, determinazione e pianificazione assolute. Veramente strano.
Ma alla mala sorte del padre si aggiunge anche un altro tassello. La presunta vittima viene sottoposta a colloqui psicologici da parte di un perito del giudice, il quale ne accerta l’attendibilità. Ma, fortunatamente, questa relazione tecnica e la testimonianza della bambina, che ha deposto in aula, non hanno convinto affatto i giudici.
C. N. ha sempre sostenuto che la figlia sia stata indotta ad inventarsi tutto dai familiari della moglie da cui stava per separarsi, e per come vanno le cose in Italia (patria dell’impunità sulle false accuse nella separazione), c’è da credergli.
Naturalmente, durante tutto questo periodo, il padre è stato allontanato dalla figlia.
Chi pagherà per questo ? Difficile che qualcuno paghi. Finchè il Parlamento non inasprirà la pena per il reato di calunnia, modificando opportunamente il codice penale, chi accusa falsamente la farà sempre franca.
Occorrerebbe introdurre, un pò come è stato fatto per il reato di Stalking, un’aggravante per le calunnie perpetrate dall’ex coniuge o convivente, in modo tale da rendere certa la pena detentiva, senza sconti per nessuno.
La prospettiva di un pò di galera, probabilmente, sarebbe il più valido dei deterrenti.
[Fonte adiantum.it]