USA: abrogare le leggi femministe anti-uomo

Leggi femministe aiutano le calunniatrici ad abusare dei figli privandoli dei loro papà: negli USA è una donna, Phyllis Schlafly, a chiedere l’abrogazione della famigerata VAWA (“atto contro la violenza sulle donne”) scrivendo: «va riscritta tenendo in conto del tremendo problema delle false accuse e per aiutare le vittime vere».  La legge, sessista già nel titolo, in più di 60 passaggi esclude gli uomini dal diritto a venire protetti.

«La legge VAWA venne approvata dal Congresso nel 1994, quando Bill Clinton spinse la legge come ricompensa alle femministe per aver sostenuto la sua elezione a Presidente.

Nei suoi 17 anni di attività, VAWA ha fatto poco o nulla di buono per le vere vittime di violenza domestica, mentre i suoi fondi sono stati utilizzati per riempire le casse femministe e fare pressioni per obiettivi femministi.  Anche se ogni legge di spesa deve essere oggetto di procedure di controllo rigorose al fine di arginare sprechi e frodi, VAWA ha in qualche modo abbassato le responsabilità per quasi un miliardo di dollari all’anno distribuiti ad organizzazioni femministe radicali.

Nonostante il rigido dogma femminista che non ci sono differenze di genere, VAWA è totalmente fondata su stereotipi di genere femministi. A partire dal titolo, violenza contro le donne, il suo presupposto fondamentale è che gli uomini sono naturalmente maltrattatori e le donne sono naturalmente vittime.

In altre parole, gli uomini sono sempre colpevoli, e le donne devono essere sempre credute, senza timore di essere punite per calunnia. VAWA assume non esiste violenza contro gli uomini, e VAWA non fornisce servizi per gli uomini che sono vittime di violenza domestica.

Le femministe hanno così ampliato la definizione di violenza domestica che può essere qualunque accusa una donna sostiene, anche in assenza di violenza: concetti vaghi come “stress emotivo”, “molestie”, “fastidio”, o “discorsi sgraditi”.

Le destinatare femministe dei fondi VAWA usano il denaro per formare i legislatori, giudici e pubblici ministeri all’ideologia femminista. Ciò ha portato a decine di leggi statali che chiedono l’arresto obbligatorio (vale a dire, la polizia deve obbligatoriamente accusare la persona accusata), ed impossibilità per la donna di ritrattare le accuse (cioè, l’uomo deve essere processato anche nella grande percentuale di casi in cui la donna ha ritirato la sua accusa o si rifiuta di testimoniare).

Invece di promuovere il divorzio, rottura del matrimonio, e l’odio contro uomini, VAWA dovrebbe essere rivisto per favorire la mediazione. I fondi VAWA dovrebbero essere utilizzati per programmi per aiutare le coppie interrompere l’uso di droghe illegali e ridurre l’uso di alcool.

Ogni uomo accusato di violenza domestica viene privato di molti diritti costituzionali, riconosciuti anche ai criminali comuni: un giusto processo, la presunzione di innocenza fino a prova contraria, la parità di trattamento in base alla legge, diritto a confrontarsi con chi lo accusa, la libertà di parola, diritto alla privacy in materia familiare, l’affido od anche il diritto di vedere i propri figli, e anche il diritto di portare armi.

Alla donna viene fornita un’avvocata a spese dello Stato, anche se lei non ha presentato alcuna prova di lesioni o danni. L’uomo non ottiene tale aiuto.

Circa un quarto di divorzi comporta una denuncia di violenza domestica, che in molti casi è falsa o senza alcuna prova.  Queste accuse di solito provoca dispositivi restrittivi che l’Illinois Bar Association ha indicato come “parte delle procedure di divorzio”.

Non è una sorpresa che VAWA viene spesso definito come legge di odio contro gli uomini.  L’atteggiamento di molti giudici e pubblici ministeri che sono stati addestrati dalle femministe con i fondi VAWA è stata espressa da un giudice del New Jersey la cui stravagante affermazione è stata anche riportata nel New Jersey Law Journal:

«Il vostro compito non è quello di tutelare i diritti costituzionali dell’uomo che si sta violando, quando si decide un ordine restrittivo.  Buttatelo fuori per strada, tirategli dietro i vestiti e ditegli “ci vedremo dopo”»

I giudici sono obbligati a tenere in considerazione ogni accusa di violenza domestica nel valutare l’affidamento dei figli, anche se nessuna prova di abuso è stata presentato. Questo si traduce di solito in completa rottura del rapporto del bambino con il padre.
VAWA dovrebbe essere completamente rivisto per fornire definizioni di violenza domestica che sono abbastanza specifiche per identificare le vittime reali, per fermare l’eccessiva criminalizzazione dei litigi di coppia, per sottolineare la mediazione piuttosto che la detenzione, per garantire che i programmi di formazione per pubblici ministeri e giudici siano obiettivi , per sorvegliare sul grande flusso di denaro dei contribuenti, per rispettare i diritti dei papà, per controllare i centri anti-violenza e valutarne l’efficacia e la correttezza, per sviluppare programmi per affrontare il problema delle coppie in cui entrambi sono violenti.

Phyllis Schlafly»

  • http://www.eagleforum.org/column/2012/feb12/12-02-08.html
  • http://townhall.com/columnists/phyllisschlafly/2011/07/12/violence_against_women_act_must_be_rewritten/page/full

Il senato USA si è limitato a rendere non applicabile la legge alle donne immigrate, che in gran numero facevano false accuse al fine di ottenere la cittadinanza.

 

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