Centri anti-violenza e negazionismo dell’Alienazione Genitoriale

Una madre separata si rivolge ad un sito femminista che pubblicizza centri anti-violenza, dicendo di essere stata finora “accondiscendente” con l’ex nel timore di venire accusata di praticare al figlio l’Alienazione Genitoriale (PAS), abuso che può colpire bambini coinvolti in separazioni conflittuali.

Gravissima la risposta della tenutaria del sito:

Una persona preoccupata per il benessere del bambino inserisce un invito alla ragionevolezza:

La tenutaria censura tale commento, minacciando denunce per stalking (!?).

Atteggiamento sintomatico di un ambiente di avvocate femministe d’assalto chiuso nel proprio odio di genere, arroccato nel cercare di negare che avvelenare con tale odio i bambini è un abuso sull’infanzia riconosciuto da chi lavora per proteggere i bambini:

«L’odio non è un emozione naturale nei bambini. Deve essere insegnato. Un genitore che insegna ad un bambino ad odiare l’altro genitore è un grave pericolo per la salute mentale ed emozionale di quel bambino». (Giudice John Gomery, in una sentenza di condanna contro un padre alienante)

«L’evidenza della PAS, palese a qualunque cittadino comune, non viene riconosciuta dagli esperti nella commissione governativa scelti in modo esclusivo ed escludente fra chi rappresenta l’ideologia di genere». (Francisco Serrano Castro, Magistrato, Giudice Familiare e Presidente della Piattaforma Civica per l’Eguaglianza)

«Per aver invitato il Presidente di Adiantum ad un congresso dell’Associazione Matrimonialisti Italiani in cui si parlava di PAS, una sedicente giornalista femminista di retroguardia ha pubblicato pesanti insinuazioni sul mio conto, tanto che ho dovuto sporgere querela». (Gian Ettore Gassani, Presidente AMI).

Secondo un sondaggio di opinione, cercare di negare che l’alienazione genitoriale è un abuso sull’infanzia è più immorale della pedo-pornografia, ed un centro antiviolenza che risultasse implicato in tale infamia andrebbe denunciato:

 

 

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