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November 7, 2011

Femministe deridono la disperazione di un papà separato

Alessandro C. ha scritto all’Espresso raccontando che la moglie lo ha falsamente accusato portandogli via i figli e la casa, nella quale si è portata l’amante.  Lui ha perso il lavoro, vive in una roulotte, ma è condannato a pagare mantenimenti.

Arrabbiato con la giustizia malata di femminismo, ha tirato un sanpietrino ai poliziotti.

Gesto sbagliatissimo da condannare, così come la reazione di quelle femministe che dall’anonimato di un blog deridono il dolore di papà Alessandro C. paragonandolo ai propri problemi: “ho appena esaurito le batterie del mio vibratore”, “Repubblica ha detto che io sono una fihasicula”…

Vedere per credere:

Perché sono diventat@ #blackbloc

http://www.facebook.com/FemminismoaSud

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  1. […] Ad esempio, Alessandro C., arrestato per aver tirato pietre contro i poliziotti alla manifestazione di Roma del 15 ottobre 2011, nega di essere un black-block e si scusa così in una lettera:  racconta che era un onesto lavoratore e papà, fino a quando la moglie accusandolo falsamente gli ha portato via la casa, i figli, lo ha sostituito con l’amante.  Ora lui vive in una roulotte, deve mantenere tutti, le femministe deridono il suo dolore. […]

    Pingback by I giuristi democratici | Diritto e Minori — November 12, 2011 @ 11:43 am
  2. […] Ad esempio, Alessandro C., arrestato per aver tirato pietre contro i poliziotti alla manifestazione di Roma del 15 ottobre 2011, nega di essere un black-block e si scusa così in una lettera:  racconta che era un onesto lavoratore e papà, fino a quando la moglie accusandolo falsamente gli ha portato via la casa, i figli, sostituendolo con l’amante.  Ora lui vive in una roulotte, deve mantenere tutti, femministe deridono il suo dolore. […]

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