La polemica sull’esistenza dell’alienazione genitoriale diventa critica letteraria

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Da qualche tempo un blog intitolato “Il Ricciocorno Schiattoso” ha iniziato una battaglia per dimostrare che l’alienazione genitoriale – cioè la manipolazione dei figli da parte di un genitore nel corso della separazione – non esiste.

Il titolo di questo strano blog è preso direttamente dai romanzia di Harry Potter.

Per rispondere alle (deboli) argomentazioni del Ricciocorno è nato un secondo blog, anche questo con un titolo ispirato alla saga del maghetto Harry Potter. Ripubblichiamo quindi il post di replica del “Corno di Erumpet” alla teoria del Ricciocorno secondo cui “la PAS non esiste”.

 

Il Ricciocorno e gli avvocati Azzeccagarbugli

Il Ricciocorno torna alla carica sulla questione dell’alienazione genitoriale. Questa volta informa i suoi lettori di essere stata bersaglio di “commenti scocciati” che l’accusano di essere una negazionista. E si avventura in una ricostruzione della storia della scienza citando l’evoluzione della scienza medica, in particolare la teoria di Galeno sulla circolazione che soppiantò il vecchio modello aristotelico e precedette quello di Vesalio.

Dal punto di vista scolastico il compito del Ricciocorno è ben scritto, con un giusto uso della retorica. L’insegnante di lettere delle scuole superiori le assegnerebbe certamente un buon voto.

Ma il tentativo di fare un’analogia tra la vicenda dell’alienazione genitoriale e quella della teoria di Galeno è assai azzardato. La teoria di Galeno era considerata la teoria standard sulla circolazione sanguigna al tempo in cui venne sostituita dal modello proposto da Vesalio. Ed era una teoria che cercava di spiegare e descrivere il medesimo fenomeno a cui per l’appunto Vesalio fornì un modello esplicativo migliore di quello precedente.

Nel caso dell’alienazione genitoriale il dibattito invece si svolge assai diversamente, ed ha poco a che fare con il modo come si sviluppa la conoscenza scientifica.

Infatti abbiamo un fenomeno (il rifiuto ingiustificato di un genitore da parte di un figlio) ed alcune descrizioni di questo fenomeno che propongono indicazioni e rimedi. E poi ci sono alcuni gruppi di persone che molto rumorosamente sostengono che questo fenomeno “non esiste”. Sono queste persone ad essere accusate di negazionismo, ed è veramente curioso che il Ricciocorno faccia analogia tra i negazionisti e i protagonisti della storia della scienza. La scienza è avanzata proponendo teorie migliori per fenomeni esistenti, non negando in modo apodittico l’esistenza dei fenomeni spiegati dalle teorie. Chi nega e afferma sulla base di principi non fa scienza, ma metafisica. Infatti nei Promessi Sposi è Don Ferrante che citando Aristotele nega che esista il contagio della peste.

Ed ancora meno appropriato è il successivo esempio portato dal Ricciocorno, la storia del dottor Semmelweiss che venne osteggiato perché sosteneva che i medici dovevano disinfettarsi le mani prima di visitare le partorienti e per questo morì in manicomio di morte violenta. Il dottor Semmelweiss sosteneva che esisteva il rischio di contagio e che questo spiegava le morti delle partorienti. I suoi colleghi sostenevano invece che il contagio “non esisteva”, e non avevano alcun interesse a spiegare le morti delle partorienti perché ciò metteva a rischio le loro abitudini e i loro privilegi.

E se proprio si vogliamo cercare delle analogie: chi è quel medico è che è stato diffamato e calunniato per aver proposto ai colleghi di fare qualcosa di altrettanto semplice per salvare i bambini strumentalizzati dai genitori nel corso delle separazioni? Lasciamo indovinare il Ricciocorno (che può sempre documentarsi su questo articolo).

E – infine – è assai azzardato attribuire il ruolo di martiri della scienza ai negazionisti che dalla comoda posizione del “non esiste” sputano sentenze senza proporre nessuna interpretazione né soluzione alternativa.

Se poi si va a vedere nel dettaglio da chi è composta questa piccola pattuglia di aspiranti martiri della scienza, si scopre che ben pochi tra loro sono ricercatori che hanno studiato sul campo il problema di cui parlano. Nella maggior parte dei casi la scarna bibliografia negazionista è fatta da articoli di ricercatori e professionisti legali. Perchè mai degli avvocati si scaldano così tanto per difendere la scienza? Ai lettori l’ardua sentenza.

Forniamo poi un indizio prezioso alla maghetta che scrive il blog del Ricciocorno. Effettivamente c’è almeno un modello teorico alternativo a quello standard. Questo modello alternativo è sostenuto da ricercatori che conoscone il fenomeno e lo hanno studiato sul campo. Rappresenta quindi una critica rispettabile e abbastanza convincente al filone principale della ricerca. Se il Ricciocorno scopre qual’è, potrà farne un articolo e contribuire utilmente al dibattito su questo tema senza scomodare Aristotele e Galeno. Ma, attenzione, il modello a cui faccio riferimento non nega il fenomeno, cerca piuttosto di spiegarlo in modo alternativo. Aspira a sostituire il modello PAS-manipolazione. Proprio come sempre si è fatto nella storia della scienza quando si è aggiunto un mattone all’edificio della conoscenza, sostituendo o aggiustando i mattoni esistenti.