Erin Pizzey denuncia: le femministe usano i centri anti-violenza contro gli uomini

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Erin Pizzey è la donna che sollevò il problema della violenza domestica e fondò i centri anti-violenza. Le femministe hanno cercato di far sparire da tutte le biblioteche il libro “Inclini alla violenza”, nel quale Erin e Shapiro mostravano che uomini e donne sono violenti in egual misura. Erin Pizzey subì minacce di morte e di bombe, le ammazzarono il cane, e dovette fuggire in America. Da cui Erin Pizzey così ci racconta il modo in cui le lesbo-femministe si impossessarono dei centri anti-violenza trasformandoli in centri di odio contro gli uomini:

Le donne del nostro rifugio organizzarono un incontro per aprire nuovi rifugi. Rimanemmo stupefatte quando a questo incontro arrivarono le lesbiche e le femministe radicali. Iniziarono a votare per loro stesse in questo nuovo movimento. Dopo un dibattito acceso, io e le donne abusate ce ne andammo. Quello che avevo più temuto accadde.

In pochi mesi, le femministe distorsero il tema della violenza domestica, non solo in Inghilterra, ma internazionalmente.

Presero i soldi che ricevevamo dallo Stato, ed ebbero una scusa legittima per odiare tutti gli uomini. Inventarono slogan fasulli “tutte le donne sono vittime innocenti della violenza maschile”. Aprirono tanti rifugi, ed impedirono agli uomini di lavorarci, cacciandoli anche dagli organi di controllo governativi.

Il nostro piccolo gruppo fece il possibile, nel 1972 avevamo assunto un uomo buono e gentile, perché pensavamo che i bambini avessero bisogno di una figura maschile. Avevamo sviluppato un trattamento per aiutare le donne violente a riconoscere il loro problema.

Invece i rifugi femministi seguivano l’ideologia che solo gli uomini erano violenti. Lentamente, fecero il lavaggio del cervello alla polizia, nascondendo gli studi che mostravano che anche gli uomini erano vittime. Nonostante gli attacchi di giornaliste femministe e minacce anonime, continuai a dire che la violenza è un comportamento che tutti, uomini e donne, possono assorbire da piccoli.

Quando pubblicai il libro “Inclini alla Violenza” sul mio lavoro con le donne inclini alla violenza ed i loro bambini, entrai nel mirino di centinaia di femministe, che manifestavano urlando “Tutti gli uomini sono bastardi”, “Tutti gli uomini sono stupratori”. Per via delle loro minacce violente, la polizia dovette scortarmi.

La situazione sociale peggiorava. Alcune femministe scrissero che “la presenza dei padri nelle famiglie non è necessariamente fonte di coesione ed armonia”. Insinuarono che gli uomini andavano allontanati dai bambini. Provai a mostrare i dati alla ministra delle Pari Opportunità, ma insistette che gli uomini picchiati erano un fenomeno marginale e continuò a chiamare gli uomini “aggressori”. Per circa 40 anni, questa ideologia malvagia ha permeato la nostra società, tanto che oggi gli insegnanti hanno paura di toccare i bambini. Gli uomini possono essere accusati di violenza ed abusi sessuali senza prove. I giudici discriminano i padri e li allontanano dai figli sulla base della sola parola di una madre viziosa.

Naturalmente, ci sono anche uomini cattivi. Ma attaccando tutti gli uomini abbiamo allontanato quelli che vorrebbero lavorare con le donne per il bene comune.

Credo che l’ideologia femminista abbia seguito una Utopia che doveva passare attraverso la distruzione della famiglia. Secondo il loro credo, la famiglia deve comprendere solo donne e bambini. Si possono buttare via i padri. E per ottenere questo, hanno imbrogliato sulla violenza domestica.

Che, per mia esperienza, non ha genere. Gli adulti violenti sono quelle che da piccoli hanno subito violenza, bambine o bambini.

Alla luce della sua grande esperienza Erin ci indica come procedere, e, nonostante non sia più giovanissima, è sempre in prima linea per aiutare le persone:

Guardo indietro con tristezza alla mia visione, di rifugi dove le persone, uomini donne e bambini, possano trovare aiuto se hanno subito violenza. E se sono violenti loro stessi, li si possa aiutare ad avere una seconda opportunità di vivere in pace. Questa visione è stata distorta da donne vendicative, che hanno trasformato i rifugi in ghetti femministi, e li hanno usati per perseguitare gli uomini.

È venuto il momento di chiudere con questa ideologia dell’odio, e permettere agli uomini di collaborare a veri rifugi. Abbiamo bisogno di un movimento di tutti, che offra aiuto a chiunque ne abbia bisogno. Per quanto mi riguarda, continuerò sempre a lavorare con chiunque voglia il mio aiuto o possa aiutare gli altri. Inclusi gli uomini.”


 

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