Renna attacca donna d’affari. Abbattuta

La signora K.D. era vestita da Babbo Natale quando la renna Frosty la ha attaccata, scaraventandola a terra.  Le grida disperate della donna hanno fatto accorrere i colleghi che la hanno portata in salvo, con ferite solo superficiali. La polizia ed i paramedici hanno impiegato 40 minuti a riportare l’ordine, e la renna è stata abbattuta.

Fonte: http://www.dailymail.co.uk/news/article-1217499/Business-woman-narrowly-avoids-death-freak-attack-Mr-Frosty-reindeer.html

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Shakira su Facebook racconta: «Attaccata da un leone marino, salvata da mio fratello»

BUENOS AIRES – La pop star colombiana Shakira è stata «attaccata» da un leone marino nel corso di un’escursione in un parco naturale. A raccontarlo è la stessa cantante sul suo account di Facebook, dove ha caricato anche alcune foto, senza però specificare dove sia accaduto l’episodio. «Stavo guardando intenerita le foche ed i leoni di mare, quando ho deciso di avvicinarmi un po’ più degli altri turisti – racconta Shakira -. Imprudentemente sono scesa ad una roccia per vederli da vicino e all’improvviso uno di questi è saltato fuori dall’acqua con una velocità ed una forza tali che all’improvviso me lo sono ritrovato davanti. Mi ha guardato, ha emesso un rumore forte ed ha cercato di mordermi. Hanno urlato tutti, me inclusa, ma ero così paralizzata per la paura che non riuscivo a muovermi».

IL FRATELLO – La cantante di Waka Waka spiega poi come sia stato il fratello, «super-Tony» ad aiutarla: «mi ha letteralmente salvato la vita, allontanandomi dall’animale. Abbiamo tutti e due i graffi sulle mani e le gambe provocate dalle rocce». «Penso che il leone abbia confuso la superficie luccicante del mio Blackberry con un pesce. E forse ha pensato che stessi giocando con lui dandogli del cibo», afferma la pop star. «La cosa curiosa è che 30 minuti prima stavo dicendo alla mia guida Andrew, che non avevo mai visto animali selvaggi da vicino durante i miei viaggi – conclude Shakira -. Bene, credo che ora non potrò più dire una cosa del genere. Vado a vedere i pinguini che credo siano un poco più amichevoli, oltre al fatto che hanno la bocca molto più piccola». (fonte: Ansa)

Fonte: http://www.corriere.it/spettacoli/12_febbraio_14/shakira-facebook-leone-marino_2fab79ba-5725-11e1-a6d2-3f65acf5f759.shtml

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Cammello tenta di fare sesso con una donna e la uccide


Si è conclusa con una tragedia la bizzarra idea di regalare un cammello a una 60enne australiana. Colto probabilmente da un raptus sessuale, l’animale ha infatti assalito e ucciso la donna calpestandole la testa e schiacciandola con il suo peso. Il fatto è avvenuto in un allevamento di ovini e bovini della famiglia della vittima, nei pressi della cittadina di Roma in Queensland, 500 km a ovest di Brisbane.


Cosa abbia spinto il giovane cammello di 10 mesi a gettare a terra e ad assalire la 60enne, per ora, rimane ancora un mistero, ma tutto sembra far pensare a un tragico tentativo di accoppiamento. “Forse voleva solo giocare, ma sembra che il comportamento fosse sessuale”, ha spiegato con un certo imbarazzo e titubanza il sergente di polizia di Roma, Craig Gregory, durante la ricostruzione dell’accaduto.

Non ha invece alcun dubbio sulla dinamica dei fatti l’esperto di cammelli Chris Hill, che da 20 anni offre ai turisti viaggi in groppa ai cammelli. “L’animale ha avuto un comportamento di natura sessuale – ha spiegato – In genere gli esemplari giovani non sono aggressivi, ma diventano pericolosi se sono trattati come animali di compagnia, senza una ferma disciplina. La donna lo aveva allevato come un cucciolo, e il cammello beveva ancora da un grosso biberon che la donna gli porgeva”.

Il cammello, del resto, non era nuovo ad atteggiamenti equivoci e molto focosi. Nel tentativo di montarla, in passato l’animale aveva infatti quasi schiacciato più volte anche una capra, anch’essa componente del piccolo zoo che la donna amava allevare.

Fonti

  •  Tgcom
  • http://www.getoutdoors.com/goblog/index.php?/archives/2172-Amorous-Camels-That-Kill.html
  • Foto tratte da internet non hanno attinenza con la vicenda
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Cavallo aggredisce donna. Proprietario denunciato per lesioni e omessa custodia

Foto da riorclitshave

Il cavallo, uscito dal suo recinto e spintosi verso il centro del paese, ha calpestato la donna provocandole lesioni multiple e una lieve distorsione del rachide cervicale, con prognosi di 15 giorni. Subito dopo aver travolto la donna, il cavallo e’ sparito facendo perdere le sue tracce.

Grazie, pero’, agli elementi forniti ai carabinieri, i militari hanno ricostruito l’identikit dell’animale e sono riusciti a individuare padrone e animale. La donna ha riconosciuto il cavallo che l’aveva aggredita e cosi’ e’ scattata la segnalazione all’autorità giudiziaria del padrone.

Lesioni personali colpose e omissione di custodia nei confronti di animale sono le accuse contestate a un uomo, di 45 anni, il cui cavallo, sfuggito alla sua attenzione, ha aggredito e ferito una donna.

Notizia da http://www.riviera24.it/articoli/2009/04/3/58522/cavallo-aggredisce-donna-di-75-anni-proprietario-denunciato-per-lesioni-e-omessa-custodia-danimale.

 

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Disperato appello su YouTube: “mi hanno rubato il motorino”

La ragazzina piange e si dispera: «era tutta la mia vita», «adesso come farò, non voglio più uscire di casa pensando alla mia moto in chissà quale “bunker” fatta a pezzi».

“x favore aiutatemi. sono disperata, esausta, ho fatto la denuncia ma credo sia meglio rivolgersi a facebook.

se sapete qualcosa per favore fatemi sapere.qualsiasi cosa sulla mia moto.un phantom F12R color arancio targato X2KVV2. non so + dove sbattere la testa. vi supplico. x me valeva + di una persona. neanke 2 anni di vita. vi dò una ricompensa ma aiutatemi. chi mi conosce credo sappia quanto ci tenevo. sempre insieme. se non la ritrovo la mia vita finisce con lei…”

Addirittura una falsa rivendicazione di un gruppo di estremisti armati:

Un contadino ha rintracciato il motorino, che è stato riconsegnato alla legittima proprietaria

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Nazi-femminismo: uomo condannato ad un mese per una flatulenza

Un uomo è stato condannato ad un mese per aver scoreggiato nel corso di una discussione con la moglie, che lo ha denunciato per “violenza di genere”.

In tal modo la competenza giuridica è andata ai tribunali speciali imposti dal femminismo spagnolo e formati secondo la propria ideologia.  La giudice ha valutato che la scoreggia costituiva un atto di disprezzo che ha lesionato la dignità della denunciante, la sua autostima ed il suo onore.

Il quotidiano AlertaDigital conclude “la incontinenza gassosa si aggiunge all’infinito catalogo di azioni per le quali gli uomini possono essere condannati in questa dittatura di genere chiamata Spagna”.

http://www.alertadigital.com/2011/06/24/condenado-un-hombre-a-un-mes-de-multa-por-soltar-una-ventosidad-durante-una-discusion-con-su-pareja-en-valencia/

Curiosamente, un sito di parodia del nazi-femminismo aveva immaginato una situazione del genere prima che accadesse realmente:

http://www.feminazileaks.info/daily/lavvocata-risponde-mio-marito-scoreggia-cosa-posso-fare/

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Donna muore dissanguata azzannata da un maiale

La donna, Palmira Lobina, 76 anni era riversa a terra completamente dissanguata. La morte sarebbe stata causata dall’attacco di un maiale.

Per spostare il maiale da un recinto a un altro del tancato di ‘Sa Perda de S’urpi’, nelle campagne di Sadali, Palmira Lobina utilizzava sempre lo stesso metodo. Un secchio di mangime fatto sventolare davanti al naso dell’animale per invogliarlo a seguirla.

L’ATTACCO Martedì mattina, attorno alle 10, qualcosa è andato storto. Forse un attimo di disattenzione, oppure un eccesso di fiducia della donna di 76 anni: il maiale, probabilmente mentre cercava di mettere il muso dentro il secchio pieno di granturco, ha azzannato la donna al braccio sinistro, quasi sotto l’ascella. Poi ha attaccato di nuovo l’allevatrice alle spalle. Due ferite profonde. Palmira Lobina ha tentato di raggiungere la sua vettura parcheggiata nella stradina di campagna che conduce al suo podere, ma non ce l’ha fatta. È morta dissanguata mentre il maiale finiva di mangiare il granturco caduto per terra per poi proseguire verso il pascolo allo stato brado.

L’ALLARME Ad accorgersi di quanto era accaduto sono stati Cesare Carcangiu e la moglie Delia Pisu: nel primo pomeriggio, attorno alle 14, stavano andando a lavorare nella loro piccola azienda agricola quando hanno visto nel recinto vicino l’amica Palmira Lobina riversa a terra, in una pozza di sangue.

Immediatamente è stato lanciato l’allarme al pronto intervento dei carabinieri e al 118. I militari e i volontari hanno potuto soltanto constatare la morte della donna e recuperare il maiale al pascolo. La tenuta di Palmira Lobina è stata messa sotto sequestro giudiziario, i tre maiali ricoverati nel tancato, compreso il verro che ha azzannato la donna, sono stati affidati in custodia a Cesare Carcangiu, su disposizione del pubblico ministero del Tribunale di Lanusei, Daniele Rosa.

L’INCHIESTA Ieri l’autopsia del medico legale Roberto Marcialis ha confermato il rapporto dei medici condotti di Sadali e Seulo, Luigi Lobina e Alfonso Lai: a causare la morte per emorragia della pensionata sono state le zanne del suino, capaci di recidere aorta, vena e nervo del braccio sinistro. Inchiesta chiusa. Oggi alle 16,30 nella chiesa di San Valentino a Sadali sono previsti i funerali.

LA FAMIGLIA Il fatto ha lasciato attonito l’intero paese di Sadali, dove tutti conoscevano Palmira Lobina e la sua famiglia. Sposata con Cirillo Porceddu, scultore molto conosciuto in tutta la Barbagia di Seulo e anche a Cagliari per i suoi lavori con lo scalpellino, scomparso dieci anni fa. Madre di cinque figli (Pierpaolo è consigliere comunale nella maggioranza guidata dal sindaco Romina Mura), la donna era conosciuta soprattutto per le sue doti di grande lavoratrice.

IL RICORDO «Non mancava un giorno dalla sua campagna – ricordano il figlio Ugo e il genero Claudio Ambu, visibilmente commossi – curava la vigna, il piccolo oliveto, l’orto e soprattutto quei tre maiali. Ma in passato aveva lavorato come taglialegna per la Forestale, come capocantiere squadre di operai comunali, è stata l’ultima contadina capace di coltivare il lino nelle campagne di Sadali».

L’ALLEVATRICE Guai a considerarla una sprovveduta al cospetto dei maiali. «La sua prima attività negli anni Settanta – spiegano ancora i familiari – è stata proprio quella di allevatrice. Era lei che accudiva le bestie, tenute allo stato brado in montagna, era lei che macellava e vendeva la carne alle famiglie di Sadali. Nel 1974 era arrivata ad avere oltre 200 maiali. Poi nel 1979 subì un furto: le vennero portati via 179 suini. Gliene restarono una quarantina, ma fu così amareggiata da quel gesto che in una sola giornata macellò da sola tutti gli animali superstiti. Anche Fiorixeddu , il più grosso, quello che pesava oltre cinque quintali». Soltanto qualche anno fa aveva ripreso gli animali. Come passatempo.

L’ULTIMO GIORNO Una donna buona, Palmira Lobina, che ogni giorno saliva sulla sua vettura per andare nella piccola tenuta a due chilometri dal centro abitato. «Sabato aveva raccolto le patate dell’orto per regalarle ai figli», proseguono ancora nel racconto Ugo Porceddu e Claudio Ambu, «restava a casa soltanto quando era impossibile lavorare in campagna a causa della pioggia o della neve. La sera andava a letto presto, senza neppure accendere la televisione: «Danno soltanto notizie cattive, preferisco dormire», era solita dire.

Martedì mattina aveva parlato con uno dei suoi figli spiegando il programma della giornata. «Sto andando in montagna, devo spostare il verro in un altro recinto». Nel pomeriggio la notizia che nessuno si aspettava. Tzia Palmira ferita a morte dalle zanne del maiale.

PAOLO CARTA

Fonte: http://www.unionesarda.it/Articoli/Articolo/200285

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CANE SCAPPA DAL PADRONE E MORDE UNA DONNA AD UNA MANO

GENOVA. 11 GEN. Una volante è intervenuta ieri sera in via Albinoni dove una donna di 37 anni è stata morsicata ad una mano da un cane di tipo lupoide, mentre si trovava a passeggio con il suo meticcio tenuto al guinzaglio, probabile il vero obiettivo della bestia scatenatasi all’attacco.

L’animale ha aggredito la passante sfuggendo al padrone che stava salendo su una macchina.

La vittima ha riportato l’amputazione di una falange ed è stata ricoverata all’Ospedale Villa Scassi di Sampierdarena in osservazione, in attesa di essere trasferita nell’ospedale S. Paolo di Savona  per un intervento ricostruttivo di plastica.

[http://www.ligurianotizie.it/index.php?option=com_content&view=article&id=76915:cane-scappa-dal-padrone-morde-una-donna-ad-una-mano-e-le-stacca-una-falange-da-un-dito&catid=309:genova&Itemid=543]

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Gallinicidio: anega le galline della suocera e poi accoltella il marito e la figlia

Prima ha annegato sei galline della suocera, poi ha puntato il coltello verso il marito ferendo anche la figlia, infine – in una escalation di aggressività – è arrivata a barricarsi in casa minacciando chiunque osasse avvicinarsi. La protagonista di questa vicenda è stata denunciata per stalking e ricoverata in una comunità per alcolisti, in attesa del processo.

Gli eccessi della donna, che deve anche rispettare l’obbligo di non avvicinarsi a più di 500 metri dalla sua (ex) abitazione, sono ben noti a Vedelago. Il ricovero coatto della 45enne, è scattato in base all’ennesima denuncia presentata dalla suocera. La goccia che ha fatto traboccare il vaso risale ad alcune settimane fa quando, in preda all’ennesimo raptus, una notte la donna ha annegato tutte le galline della suocera con la scusa che davano fastidio. A metà marzo l’ennesima lite in casa degenera al punto che A. P. rivolge un coltello da cucina verso il marito, ferendo a una mano anche la figlia. I due vengono salvati dai carabinieri di Vedelago che in qualche modo convincono la donna a farsi ricoverare in ospedale.

Dopo un trattamento di 15 giorni, il 30 marzo A. P. esce e torna a casa dove, approfittandodell’assenza del marito e della figlia, si barrica, sempre armata di coltello. Anche in questo caso devono intervenire i carabinieri che però, per entrare, sono costretti a sfondare la porta d’ingresso e perfino quella della camera da letto, ultimo baluardo eretto dalla 45enne per non farsi prendere. Nuovo ricovero in ospedale e poi trasferimento in una comunità di recupero.

Ora il pronunciamento del giudice le vieta di avvicinarsi alla famiglia e predispone l’accoglianza nella comunità per cercare di guarire dalla dipendenza. Se anche questo tentativo dovesse fallire, per A. P. si spalancherebbero le porte del carcere.

Fonte: http://www.ilmessaggero.it/articolo.php?id=191981&fb_source=message

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Picchia la figlia e la incolla al muro: mamma condannata a 99 anni

Aveva preso a calci e pugni la figlia di due anni e poi, come se non bastasse, aveva incollato le sue manine alla parete del bagno. Tutto questo perché la piccola, non riuscendo a usare il vasino, aveva fatto pipì a letto.

La responsabile della violenza (avvenuta nel settembre 2011) è la madre Elizabeth Escalona, 23 anni (nella foto, piange ascoltando la sentenza), condannata ieri da un tribunale del Texas a novantanove anni di carcere.

All’epoca dei fatti, la polizia trovò la bambina agonizzante, in coma e con le mani lacerate per il tentativo di staccarsi dal muro. Per le percosse subìte, la piccola aveva riportato un’emorragia cerebrale, finendo in coma per due giorni.

Da http://www.today.it/mondo/mamma-mani-figlia-muro-condanna.html

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