Condannata moglie femminista


Una donna è stata condannata a 8 mesi di reclusione più il pagamento di una provvisionale di 60 mila euro per calunnia aggravata. Una vicenda che vede coinvolta indirettamente una bambina piccola affidata, dal settembre 2009 dal Tribunale dei minorenni al padre con il quale vive a Filogaso. A chiedere il processo contro la donna il pm Fabrizio Garofalo al termine dell’udienza preliminare contro il marito e un suo collega che la madre della bambina aveva accusato di aver violentato la piccola. Sia il padre che il suo collega sono stati prosciolti da quest’infamante accusa. I due già davanti al gup riuscirono a provare la loro innocenza essendo del tutto estranei ai fatti.

La bimba, si è dimostrato con accurate visite mediche, non ha mai subito violenze di alcun genere. Sarebbe stata la ex moglie a istigare la figlia a raccontare che il padre l’aveva molestata. Da qui l’avvio del procedimento contro la donna per calunnia aggravata. Molti i testimoni ascoltati tra cui il fratello maggiore della bambina, un’assistente sociale e un ispettore di polizia ai quali la piccola avrebbe riferito che sarebbe stata la madre a costringerla a raccontare quelle menzogne. Sia il padre che il suo collega si sono costituiti parte civile nel processo. Molto utile la testimonianza del prof. Orfanelli che aveva eseguito una consulenza sulla bambina dimostrando che il linguaggio usato dalla piccola non era usuale per la sua età segno che era stata influenzata da persone più grandi. L’atteggiamento della ex moglie è da definirsi “vendetta dell’ex coniuge”. (Chantal Concetta Castiglione)

Fonte: http://www.calabriah24.it/vibo-valentia/notizie-vv/3941/vibo-donna-condannata-per-calunnia-aggravata-nei-confronti-dellex-marito-e-di-un-suo-collega.html (titolo originale).

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