Razzismo di Genere

Un blog contro la discriminazione legata al sesso

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La sinistra terzomondista e femminista ha tradito i lavoratori

Vi racconto due storie.

Un mio amico venne tamponato da un nero.  Che sarà mai?  Per via del razzismo all’incontrario l’extra-comunitario ha diritto ad un avvocato gratis, cioè pagato dalle tasse di tutti noi.  Uno di questi intellettuali terzomondisti. Avvia una assurda e costosissima causa basata sul nulla.  Il porco ci si è arricchito.  Ma per il mio amico, operaio, anni di lavoro spesi in avvocati.  Alla fine il Tribunale gli ha dato piena ragione, ma gli è costata cara.

Un altro mio amico divorzia.  Che sarà mai?  Per via del razzismo di genere la ex-moglie ha diritto ad una avvocata gratis, purché faccia false accuse di maltrattamenti.  E così una femminista di un centro-antiviolenza fa partire raffiche di calunnie, tenta di farlo condannare senza prove usando i pregiudizi costruiti contro gli uomini.  Alla fine il Tribunale gli ha dato piena ragione.  La cagna femminista si è arricchita, ma una bambina è stata devastata, coinvolta in schifose calunnie, oggi è vittima di alienazione genitoriale.

Che c’entra la sinistra?

Il Marxismo originale voleva difendere i lavoratori vittime del capitalismo.  Ma alcuni intellettuali, dicendo di difendere i lavoratori, hanno preso i loro voti arricchendosi e tradendo.

 

E così hanno inventato il terzomondismo: dichiarare gli extra-comunitari come nuove vittime per ripetere il gioco.  Risultato?  Stipendi più bassi per i lavoratori italiani.  Mentre gli intellettuali di sinistra si arricchiscono difendendo i rom, tanto mica li mettono ad abitare vicino a casa loro.

E così hanno inventato il femminismo: dichiarare le donne come vittime per ripetere il gioco.  Risultato?  Quote rosa e stipendi da 10,000€ al mese per poche politicanti di sinistra che non hanno lavorato un giorno in vita loro, mentre i lavoratori papà separati vengono privati dei più elementari diritti: allontanati dalle loro case, dai loro figli, costretti a mantenere ex-mogli in base al razzismo di genere imposto da queste femministe.

Io dico: BASTA votare per questi parassiti ed il loro razzismo all’incontrario.

 


Razzismo e discriminazione di genere. Identica “matrice”.

Il razzismo è la convinzione che gli uomini siano diversi tra loro, che esistano, ad esempio,  razze inferiori che debbano essere discriminate e dominate da quelle superiori.

Il razzismo è un comportamento antico come l’uomo. Lo dimostra la schiavitù, ed anche il comportamento di romani e greci, che chiamavano “barbari” (stranieri) chi non parlava la loro lingua e non aveva gli stessi usi e costumi.

Tuttavia, il razzismo che intendiamo oggi noi nasce nel diciassettesimo secolo, ai tempi del colonialismo, quando si cominciò a pensare che il progresso appartenesse solo ai bianchi, e che i neri non potessero raggiungere gli stessi risultati, a causa appunto di una diversità in campo biologico e intellettivo.

Un passo importante si ebbe con il “Saggio sull’ineguaglianza delle razze umane” di Gobieneau. Egli sostenne non solo l’esistenza delle razze, ma affermò che per salvare le razze superiori non ci sarebbe stato altro modo se non quello di perseguire le razze inferiori. Ciò influenzò molto il pensiero di quel tempo.

Durante tutto il diciannovesimo secolo il razzismo vide un’enorme diffusione in tutta Europa, alimentato dalla crisi e dalla guerra. Ma fu dopo quest’ultima che dal razzismo si passò al genocidio: servendosi del pensiero generale che vedeva la razza ariana come razza superiore, la Germania nazista legittimò lo sterminio degli “untermenschen” (sottouomini), gli ebrei, e rese possibile l’uccisione di altri cinque milioni di persone considerate marginali (zingari, comunisti, disabili).

La Germania di quei tempi non fu comunque l’unico paese razzista: in Italia, nel 1938, vennero emanate le “leggi per la difesa della razza”, che determinarono la discriminazione degli ebrei e ne favorirono successivamente la deportazione nei campi di sterminio.

Il razzismo è ingiustificato, ciò che ci differenzia è sostanzialmente la lingua, la religione, le idee, i tratti somatici e, ultima barriera non ancora metabolizzata, il sesso.

Proprio in quest’ultimo caso siamo di fronte ad una discriminazione che non trova illustri antenati storici e che possiamo a grandi linee chiamare razzismo di genere.

Ma il principio è sempre lo stesso: distinguere e catalogare gli uomini in base agli elementi di diversità. Abbiamo attribuito a questi elementi un’importanza che non hanno. Su tutto questo e sulle “differenze” è necessario il confronto, ma solo dopo essersi liberati dai molti pregiudizi.

“Abbiamo imparato a volare come gli uccelli, a nuotare come i pesci, ma non abbiamo ancora imparato l’arte di vivere come fratelli”.

Il razzismo di genere è una cultura, un pregiudizio. E’ qualcosa da cambiare, perché crea emarginazione, sofferenza, conflitto tra i sessi, apatia.

Appunti per il Leviatano…

Caro Leviatano, quando sorgerai potente e furioso dalle profondità marine per seminare morte e terrore tra gli umani, dando inizio alla fine del mondo…

ricordati di fare una capatina da tutti quelli che, in questi anni di divorziopoli/ricattopoli, hanno anteposto la frase:  distruggete I PADRI.

Sottintendendo, in modo subdolo, che le madri debbano essere tutte al di sopra della legge.

Ricordargli, mentre con i tuoi tentacoli uncinati strappi brandelli di carne viva e trituri ossa come fossero grissini, che discriminare le persone in base al loro sesso di appartenenza, in un paese civile dovrebbe essere un reato.
Grazie Leviatano, e speriamo di vederci presto.