Il blog femminista 27ora del Corriere ha permesso che una avvocata femminista di nome Elena Coccia negasse la PAS lanciando un attacco contro gli uomini ed i padri separati:
Ho pensato a tutte le donne che a differenza degli uomini, non hanno costituito una lobby potentissima, come quella formata dai padri separati. … Gli uomini fanno lobby, frequentano le trasmissioni televisive, commuovono le vecchie madri talora responsabili dei figli “peter pan”, allevati con omogeneizzati e super-io.
Una femminista che usa il Corriere per attaccare la “potentissima lobby dei padri separati”, cioè i papà che riescono a parlare solo grazie alla libera informazione su internet, e che riscuotono grande simpatia perché combattono per il bene dei propri figli e di tutti i bambini.
Per fortuna internet consente ai lettori di replicare, e questa è la trascrizione di alcuni interventi sul blog femminista:
Sono avvocato, donna, del tuo stesso Foro (Napoli) e non sono per niente d’accordo con buona parte del tuo articolo. Quando si è avvocati bisogna appendere al chiodo la vetusta gonna a fiori da femminista e fare l’avvocato, stop. Non si può santificare le donne solo perché tali, né farneticare di lobby di padri separati. Ci sono donne e uomini di ogni genere, dalle poverette cui gli ex mariti negano anche la sussistenza, alle arpie che usano i figli come arma di guerra; uomini che si riducono alla povertà e uomini che negano il mantenimento o usano i loro soldi come strumento di potere. Generalizzare non è serio. Come non è serio parlare di una vicenda di cui non si conoscono i fatti e gli atti processuali.
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Davvero incredibile la parzialità, la faziosità, l’assoluta nettezza con cui si ripartiscono il bene e il male, le vittime e i carnefici, in base semplicemente al sesso di appartenenza.
Veramente ridicolo questo riferimento alla “lobby potentissima” (ma dove? chi ci sarebbe dietro? cos’avrebbe mai ottenuto questa lobby così potente?) dei padri separati.
Veramente criminogena quest’istigazione alla guerra di genere. Quando si ha a che fare con interlocutori così, ogni dialogo costruttivo diventa del tutto impossibile: si può solo fare la guerra.
Come avvocato credo che lei meriterebbe di essere radiata dall’ordine, per istigazione all’odio contro “il nemico” (ossia l’ex marito, uso la stessa espressione che usava l’avvocato della mia ex moglie con la sua cliente). E’ grazie all’azione di operatori come lei che in Italia sono stati prodotti disastri immani nella famiglie a causa dell’impossibilità di instaurare dialoghi costruttivi conseguenti a simili atteggiamenti da parte di una parte.
L’unico senso che vedo nel suo articolo è il tentativo di raccogliere nuova clientela nella parte peggiore della società.
Protesto vivamente contro la redazione del “Corriere”: com’è possibile che un giornale così importante esibisca simili scempiaggini?
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La lobby degli psicologi? Potentissima lobby dei padri separati?
Mi scusi ma a me sembra che Lei soffra di manie di persecuzione.
Chiunque faccia qualcosa che a Lei non piace, si trasforma in una lobby.
Mi stupisco della parzialita’ miope di questo intervento. Ogniuno di noi, nel quotidiano, ha avuto esperienza di genitori che utilizzano i figli come arma contro il partner e d’altra parte di genitori, spesso padri, che non supportano economicamente i figli.
Non sono in grado di dire se la PAS esista, come d’altra parte non lo e’ lei che non e’ un medico, ma possiamo tutti concordare con il fatto che esistono molte madri (con il supporto spesso pernicioso dei propri famigliari) che negano ai propri figli la possibilita’ di frequentare e conoscere il padre e in tali casi la giustizia deve intervenire.
Un avvocato come lei dovrebbe chiedersi perche’ la giustizia non reagisce con altrettanta veemenza contro i padri che non pagano gli alimenti.
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La tua opinione è, per me, violenza allo stato puro. D’altronde sei (solo) un aVVOCATO.
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Che dolore leggere articoli del genere, così violenti e volgari. Volgare soprattutto per l’uso del grassetto e delle parti in evidenza, l’equivalente di mettersi al centro di una stanza e urlare a squarciagola le proprie ragioni invece di parlare civilmente. Violenti nei toni, nell’odio che ne tracima e che instilla.
Mi dispiace, ho provato tanta compassione per quel povero bambino, psicologicamente e materialmente tirato da una parte e dall’altra, senza nessun rispetto per il suo dolore, che poi è l’unico che conta. Anche nell’articolo più che un senso di pietà per il povero bambino, l’unico sicuramente innocente che non merita tutto ciò, viene visto soprattutto come un oggetto, qualcosa che serve a dimostrare soprattutto che i bastardi maschi, con il mano il potere economico, politico e lobbistico ce l’hanno con le donne.
Soprattutto, sig.ra Coccia, beata lei che ha tutte queste certezze e queste verità belle pronte da sbattere in faccia agli altri e da urlare.
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oggi veramente avete battuto ogni previsione,questa la salvo insieme al nobel della pace per l’ue.
non saprei se sia da sdrammatizzare o da innervosirsi,una via di mezzo.
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Sono indignata per questo articolo: sono donna, divorziata, con due figli, ma questa “santificazione” delle madri e’ inaccettabile. Ci sono migliaia di padri separati in Italia che soffrono per non avere la possibilita’ di frequentare i propri figli, plagiati da madri che non sanno o vogliono accettare la fine della relazione matrimoniale. Vivo all’ estero, dove le leggi sul divorzio sono molto piu’ illuminate e paritarie, non costringono i padri alla poverta’ o ad elemosinare le visite, e qui episodi del genere non se ne vedono… Lei istiga a perpetuare il plagio delle madri, in nome di cosa ?
Non linkiamo il blog femminista in quanto ha permesso un commento in cui uno psichiatra defunto viene diffamato come pedofilo, al solo scopo di attaccare le sue idee.