La TV americana PBS si scusa per il filmato propagandistico contro la PAS

La rete televisiva pubblica americana PBS ha ricevuto mezzo milione di dollari da una fondazione privata per produrre il documentario “Breaking the Silence”, nel quale si sostiene che la Sindrome di Alienazione Genitoriale (PAS) sarebbe “scienza spazzatura” e che la PAS sarebbe “stata ridicolizzata [“debunked”] dall’Associazione degli Psicologi Americani” (APA). Circostanza smentita dalla portavoce dell’APA:

APA non ha una posizione ufficiale sulla PAS”.

Il documentario sembra suggerire l’esistenza di una cospirazione a danno delle madri volta a garantire l’affido esclusivo dei figli a padri che hanno commesso abusi nei loro confronti.

Dopo la messa in onda del documentario, avvenuta nel 2005, la rete televisiva ha ricevuto migliaia di messaggi di protesta.

La residua credibilità del filmato ha ricevuto il colpo finale quando è stato reso noto che una delle donne presentate in TV come “madre coraggio” era stata riconosciuta colpevole di svariati abusi sui bambini da un Tribunale dei Minori della California. Si è scoperto così che mentre il documentario dipingeva questa madre come la povera vittima di una persecuzione legale promossa dall’ex marito, la verità era che il Tribunale dei Minori aveva trasferito l’affido della figlia al padre per proteggere la minore dal pericolo accertato rappresentato proprio dalla madre.

M. Getler, il funzionario della rete PBS incaricato del ruolo di Ombudsmen (cioè di “garante” della correttezza dell’informazione), dopo un’accurata indagine sul documentario ha concluso che:

“si è trattato di un programma propagandistico […] Sono stati ignorati i punti di vista opposti. C’è stata una totale mancanza di alcune delle più basilari norme del giornalismo […]  Questo programma manca totalmente di bilanciamento ed è andato troppo oltre diventando, secondo me, più propaganda [“advocacy”] o presentazione di un punto di vista”

[“come across as a one-sided advocacy program. […] there was no recognition of opposing views on the program. There was a complete absence of some of the fundamental journalistic conventions […] …I thought this particular program had almost no balance, and went too far, turning it, at least in my mind, into more of an advocacy, or point-of-view presentation.”]

Di fronte all’ondata di proteste seguita alla messa in onda di “Breaking The Silence” la PBS ha cercato di prevenire le possibili azioni legali nei suoi confronti commissionando un nuovo documentario dal titolo “Kids & Divorce: For Better or Worse” che presenta il problema dei minori coinvolti nella separazione dei genitori in modo più equilibrato e corretto. Il documentario è andato in onda nel 2006 su tutte le reti del circuito PBS con un buon successo di ascolti.

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L’increscioso incidente capitato alla prestigiosa rete televisiva PBS ci mette in guardia da quei gruppi che denunciano l’esistenza di una inesistente cospirazione volta ad agevolare presunti abusi perpetrati dai padri nel corso del divorzio. I toni isterici che questi soggetti evidenziano nelle loro accuse in genere non ingannano gli addetti ai lavori, ma se amplificati dai mass media possono contribuire a manipolare l’opinione pubblica. L’avvallo che giornali e TV danno a queste persone produce grave danno per i minori coinvolti senza colpa in queste controversie di cui sono le principali vittime.

Fonte: http://www.alienazione.genitoriale.com

Le scuse dei negazionisti della PAS americani

Titolo originale (in inglese): Il principale oppositore al riconoscimento dell’Alienazione Genitoriale chiede scusa a padri e famiglie per i suoi commenti diffamatori: “Non nego che l’alienazione genitoriale esista e che un grande numero di persone subisca danno dagli alienatori”.  [Fonte]

Nel corso del 2010 è sorta una controversia tra Paul J. Fink, membro del comitato di redazione della prestigiosa rivista Clinical Psychiatry News, e l’associazione americana Fathers & Families. Il professor Fink insegna psichiatria alla Temple University ed è stato a lungo uno dei principali oppositori dell’inclusione dell’alienazione parentale del manuale diagnostico DSM-V.
La controversia è nata da un’affermazione fatta dallo stesso Fink. Lo studioso ha affermato sulle pagine della rivista Clinical Psychiatry News che i gruppi che stanno chiedendo il riconoscimento della PAS nel DSM-V sono interessati a farlo perchè non vogliono interferenze nella loro attività di abuso sui bambini. Parlando genericamente di “gruppi” il professor Fink alludeva chiaramente all’associazione Fathers & Families che ha immediatamente diffidato l’autore a fornire documentazione probatoria alle sue affermazioni diffamatorie oppure a pubblicare una ritrattazione sulla stessa rivista. La diffida era firmata dal direttivo di Fathers & Families e da un membro del prestigioso studio legale internazionale Brown Rudnick LLP.
Poichè il professor Paul J. Fink è docente presso la Temple University una lettera dello stesso tenore è stata inviata a John M. Daily MD, preside della Temple University School of Medicine e a William Dubin MD, direttore del Dipartimento di Psichiatria e scienze del comportamento della stessa facoltà. La lettera si concludeva con queste parole:
Siamo sorpresi che una persona così disinvolta nel formulare accuse di comportamenti criminali del tutto infondate possa ancora far parte del corpo docente di una facoltà così rispettata come la Medical School della Temple University. Per questo vogliamo mettervi a conoscenza delle affermazione infondate e irresponsabili del professor Fink.”
Infine, poichè il professor Fink esercita la professione medica nello stato della Pensylvania l’associazione Fathers & Families ha inviato una lettera di denuncia anche al Pennsylvania’s Bureau of Enforcement and Investigation’s Professional Compliance Office, un organismo di vigilanza sulla deontologia professionale.
In seguito a questa iniziativa il professor Fink ha ritenuto opportuno scusarsi e ritrattare le sue affermazioni diffamatorie. Nel numero successivo della rivista Clinical Psychiatry News Fink ha scritto:
Chiedo scusa per aver lasciato intendere che tutti i padri che accusano le madri di PAS stiano abusando dei loro dei loro figli. Si trattava chiaramente di una esagerazione che ritratto. Devo ammettere di essermi lasciato prendere la mano mentre scrivevo l’articolo… Non aveno assolutamente l’intenzione di mettere in dubbio la sincerità del Dr. Bernet, dei suoi colleghi o dell’associazione Fathers & Families. Spero che si possa raggiungere un accordo condiviso su cosa costituisce l’alienazione, su come gestire la PAS  e su come procedere nei processi in cui una parte accusa l’altra di essere un alienatore o un genitore abusante.”
Rispetto al tema specifico dell’alienazione genitoriale il professor Fink ha inoltre precisato:
Non nego che l’alienazione genitoriale esista e che un grande numero di persone subisca danno a causa degli alienatori. Il mio convincimento è che ogni accusa di alienazione necessita di indagine. Sono interessato a garantire che venga fatto ciò che è giusto nell’interesse dei minori e che venga impedita ogni effettiva attività di alienazione da parte di un genitore. È competenza dei tribunali assicurarsi che vengano svolti accertamenti adeguati.
Il dibattito sull’alienazione genitoriale è stato a lungo funestato da accuse isteriche da parte di coloro che non vogliono che l’alienazione abbia riconoscimento nei tribunali. La ritrattazione di Fink e le sue successive precisazioni rappresentano un significativo passo in avanti verso la razionalizzazione di questo dibattito e verso la focalizzazione dello stesso sul tema cruciale della protezione dei minori coinvolti nel divorzio.
Amy J.L. Baker, PhD, membro del gruppo Bernet che propone l’inclusione della PAS nel DSM-V, ha dichiarato a Clinical Psychiatry News: “Le persone intelligenti sono in grado di sostenere opinioni diverse sulla alienazione genitoriale senza bisogno di accusarsi reciprocamente di abusi sessuali”.

Fonte: http://www.alienazione.genitoriale.com