Negazionisti Alienazione Genitoriale in Italia

L’alienazione genitoriale (PAS) è, secondo le linee guida della Società Italiana di Neuropsichiatria dell’Infanzia e dell’Adolescenza, un’abuso psicologico.   Ne sono vittima quei bambini che, coinvolti in separazioni conflittuali, vengono plagiati fino a far loro rifiutare ed odiare un genitore.

Fra i numerosi esperti che hanno contribuito a diffondere anche in Italia la consapevolezza di questo abuso sull’infanzia, ricordiamo in particolare:

Gian Ettore Gassani (presidente Avvocati Matrimonialisti Italiani), Yasmin Abo-Loha (coordinatrice ECPAT protezione bambini dallo sfruttamento sessuale), i prof. Marco Casonato, Vincenzo Maria MastronardiMarco Cannavicci (psichiatra e criminologo), Vittorio Vezzetti, Gaetano Giordano, Marisa Nicolini, Silvia Oddo, Massimo CamioloCecilia Pecchioli Catelani, Annalisa Ritucci, Vincenzo Orsi, Ignazio GrattaglianoAnna Lubrano Lavadera,  Maurizio Marasco, Isabella Buzzi (dottori, psicologi e/o psichiatri e/o psicoterapeuti), ed anche noti personaggi come Tiberio Timperi e gli autori della fiction  record di ascolti “Sarò sempre tu padre”.

Altri tentano in sostanza di opporsi a che l’alienazione genitoriale/PAS venga riconosciuta come abuso da cui i bambini hanno il diritto di essere protetti, anche se è difficile riassumere in una riga posizioni difformi, a volte sfumate ed altre caricaturali, e comunque poco chiare visto che solitamente i negazionisti evitano di entrare in questioni di sostanza, spesso limitandosi ad attaccare il professore che coniò il termine PAS o a riportare giudizi negativi di negazionisti esteri.  In alcuni casi la loro posizione è esplicita: avvocati che difendono genitori accusati di aver alienato i figli.

Nel seguito riportiamo un “registro” (rilevato da internet) dei nomi di coloro che in Italia hanno pubblicamente partecipato ad un evento e/o diffuso e/o ripreso materiale anche a mezzo internet che appaia riconducibile al negazionismo della PAS:

  1. BALDOCCHI Massima, avvocata centro anti-violenza
  2. BIANCHI Jadis
  3. COFFARI Girolamo Andrea di Gilferraro, avvocato
  4. D’ANTONIO Francesca
  5. FOTI Claudio
  6. FRASSI Massimiliano
  7. LERICI Roberta
  8. LUMACHELLI Alessandra
  9. MAZZA Roberto
  10. MAZZEO Andrea
  11. MORANDI Loredana
  12. PAPPACENA Valentina
  13. RHOCKHER” (username transgender femminista)
  14. SALVADORINI Francesca, avvocata Centro Donna.
  15. ZITIELLO Giovanna, Casa Donna.
Invitiamo chiunque ritenga di essere stato incluso erroneamente nella categoria dei negazionisti a segnalarcelo tramite i commenti e provvederemo alla doverosa correzione.
In particolare ci scusiamo con la professoressa M.T., che invitata a parlare ad un evento rivelatosi essere di negazionisti se ne è andata appena ha potuto.
Esiste in rete un elenco di professionisti che sarebbero disposti a negare la PAS contenente ulteriori nomi: non li abbiamo qui inclusi in quanto tale elenco potrebbe essere falso.

Madre separata negazionista della PAS condannata ed arrestata

M.J.B. Barea, avvocatessa e giurista femminista, autrice di “La sindrome inquistoria statunitense di alienazione genitoriale” è stata incarcerata in seguito a quattro condanne per il mancato rispetto di sentenze che stabilivano il diritto del figlio ad avere contatti con suo papà, ex compagno della signora.

Le quattro condanne a 12, 12, 10 e 6 mesi assommano a 3 anni e 4 mesi.  Con la madre in carcere, il bambino è stato affidato al papà, che non ha mai realizzato alcuna manifestazione pubblica in merito alla vicenda, e che aveva accusato l’avv. Barea di alienazione genitoriale.  L’avvocatessa, che ha problemi di salute, è stata scarcerata.

Il libro contro la PAS dell’avv. Barea è disponibile su

www.redfeminista.org/nueva/uploads/ALIENACION_PARENTAL.pdf

L’ideologia femminista, contraria al diritto dei bambini a venire accuditi anche dai papà ed a venire protetti dai genitori alienanti, appare aver giocato un ruolo rilevante in questa triste vicenda.  Ad esempio, l’avv. Barea, in disaccordo con le sentenze, aveva presentato una denuncia per

«violenza di genere istituzionale, in quanto si sta parlando del patriarcato, che al bambino fa bene il contatto con il padre perché è biologico».

Fonte: http://www.laopiniondezamora.es/secciones/noticia.jsp?pRef=2008102100_2_309112__ZAMORA-Tres-carcel-para-zamorana-impedir-pareja-hijo