Una donna di 40 anni, Elzbieta Plackowska, ha accoltellato a morte la bambina a cui stava facendo da babysitter e il suo stesso figlio.
Elzbieta Plackowska avrebbe ucciso il figlio Justin di 7 anni, prima di rivolgere il coltello contro una bambina di 5 anni, Olivia, figlia di Marta Dworakowski, un’infermiera che effettua il turno notturno in un laboratorio di analisi, che aveva lasciato la figlia alla babysitter per recarsi al lavoro.
Secondo quanto riferisce il procuratore, il duplice omicidio è avvenuto nella casa della madre di Olivia e a scatenare la furia omicida sarebbe stata la rabbia di Elzbieta Plackowska contro il marito camionista, troppo spesso lontano da casa. La madre, ha spiegato Berlin, “ha detto ai detective di aver pensato che, uccidendo il figlio Justin, avrebbe fatto del male al marito”.
Elzbieta Plackowska ha ucciso anche i due cani della famiglia. La casa è stata trovata piena di sangue. Il corpo di Olivia giaceva sul letto, mentre quello di Justin sul pavimento, coperto da tagli su volto, testa, collo e schiena. “In tutta la mia carriera, questa è la scena del crimine più orribile e macabra che io abbia mai visto”, ha commentato il capo della polizia di Naperville, Bob Marshall.
La Sindrome di Medea viene menzionata solamente in relazione al dramma dell’uccisione dei figli. Jacobs (1988) metaforizza l’uccisione, definendo come “Complesso di Medea” il comportamento materno finalizzato alla distruzione del rapporto tra padre e figli dopo le separazioni conflittuali: così l’uccisione diventa simbolica e ciò che si mira a sopprimere non è più il figlio stesso ma il legame che ha con il padre.
Non stupisce quindi che Andrea Mazzeo, quello psichiatra noto per il tentativo di negare l’abuso dell’alienazione genitoriale, tenti anche di negare la Sindrome di Medea, sostenendo che, a suo parere, sarebbe «invenzione della premiata ditta padri separati & affini».
La Sindrome di Medea e l’alienazione genitoriale sono invece terribili realtà, soprattutto per i bambini che ne sono vittima. Purtroppo alcuni professionisti arrivano a tentare di difendere i genitori che compiono questi abusi.
La notizia dell’uccisione dei bambini proviene da http://www.repubblica.it/esteri/2012/11/01/news/babysitter_uccide_bimbi-45748471/