Il primo pubblicizza assorbenti ma è stato ritirato perché le organizzazioni di transessuali femministe lo hanno attaccato come “transfobico”, che non si sa cosa voglia dire ma suona male.
Il secondo è uno degli spot femministi in cui ogni uomo (prima il papà e poi il marito) è dipinto come violento, stupratore, pedofilo, ubriaco, sudicio e la donna come vittima al fine di stimolare l’odio contro il “maschio” ed alla violenza femminista.
Per causa di queste schifezze femministe, tanti bambini perdono la loro famiglia e vengono alienati. Tanti papà vengono falsamente accusati. Una donna è stata condannata a 8 anni per calunnia di genere, ma non appena ha assaggiato il carcere che voleva far fare al suo ex marito, è morta.