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Quello che le femministe chiamano Pari Opportunità

Pari Opportunità

Il tennis femminista

Nei tornei dello Slam i montepremi sono stati parificati fra uomini e donne, seguendo le rivendicazioni di una ex-tennista nominata addirittura ambasciatrice per le “pari opportunità” dall’UNESCO.

Tuttavia il tennis femminile, a livello puramente sportivo, ha scarso interesse rispetto a quello maschile, da cui viene di fatto sovvenzionato. Come dice Flavia Pennetta: “Con un top-ten non vedo palla, col numero 600-700 perdo, forse me la gioco con un under 18 forte, ma non è detto. Ogni volta che in Spagna gioco contro Nadal è un’esperienza pazzesca, sembra una tempesta contro un ombrello, dopo due scambi sono già appiccicata ai teloni di fondo, la palla rimbalza a due metri di altezza e il peso mi sembra quello di un macigno. No, tra uomo e donna nel nostro sport tra fisico e potenza c’è troppa differenza”.

Se invece della parità femminista (eguali soldi ma tornei separati con regole diverse) venisse applicata la parità vera, probabilmente il tennis femminile non esisterebbe.

In generale, se un muratore porta due mattoni per ogni mattone portato da una muratoressa è giusto che vengano pagati uguale? O è giusto che il muratore venga pagato il doppio? O è meglio abbandonare l’ideologia comunista-femminista dell’eguaglianza forzata e lasciare ognuno libero di cercare di realizzare i propri desideri nel libero mercato secondo le proprie predisposizioni?

[http://www.blogquotidiani.net/tennis/?p=2509]

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Pari Opportunità

La storia si ripete sempre due volte

La prima volta come tragedia; la seconda come farsa. (Karl Marx)

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Pari Opportunità

Professione divorzio. Alè.

20 milioni di sterline dal primo divorzio, dieci dal secondo, sette al terzo, tre dal quarto. Al quinto divorzio aveva chiesto sette milioni di sterline, ma un giudice ha fermato la divorziatrice seriale Susan Dean Nicholson Lilley Sangster Crossley.

[Fonte: http://www.ilgiornale.it/interni/professione_divorzio/22-12-2007/articolo-id=229373-page=0-comments=1]

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Pari Opportunità

Il parcheggio femminista

Sarebbe giusto permettere alle donne in gravidanza di parcheggiare negli spazi dedicati agli handicappati, ma il cartello parla di donne in generale.

E questo parcheggio rosa è per andare in vacanza alle Maldive?

Per chi invece arriva in Italia, il Comune di Bologna fornisce una casa in comodato d’uso (cioè gratis). Purchè abbia lo stato stato di rifugiato e sia donna: come sporcare una iniziativa apprezzabile con il sessismo.

Il messaggio che trasmettono è: non votate per noi donne femministe, perchè se facciamo queste porcate sessiste anche sulle piccolezze visibili, di nascosto ci inventiamo porcate peggiori del “parcheggio rosa” come centri “anti-violenza” per sole donne: non siamo ancora pronte ad occuparci del bene comune. Ed è un peccato per le donne normali.



 

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Giurisprudenza femminista Pari Opportunità

Il Diritto Sessuato al Femminile

1. La filosofa. «La proposta femminista di un diritto sessuato nasce dalla critica all’idea di uguaglianza nello stato liberal-borghese: il titolare del diritto in apparenza di genere neutro in realtà rispecchia un modello maschile. L’idea che il diritto debba procedere da valori e interessi femminili deriva dal pensare che esista una essenza femminile distinta da una maschile bla bla bla»

2. La giurista. «…attraverso strumenti legislativi, giudiziari e culturali di disuguaglianza, abbiamo rivendicato un diritto sessuato al femminile, da applicare innanzitutto agli aspetti economici della separazione e del divorzio. Le conclusioni cui siamo giunte in quel seminario identificavano la richiesta di denaro come un diritto e non come tutela.»

3. La blogger. «in linea di principio si accorda il mantenimento quando il reddito di uno dei due è quattro volte superiore a quello dell’altro e sempre, invece, nel caso in cui quest’ultimo ne sia privo. Quindi se lui guadagna 1700 euro e lei 1500 niente assegno coniugale ma solo il mantenimento dei pupi perché non volete solo l’affidamento condiviso forzato, vero? Vorrete pure pagare quello che vi spetta, spero?»

4. La pratica. «Sciopero della Fame contro questo vergognoso modo di fare giustizia nei confronti dei papà separati. ADESSO BASTA!! Il mio sciopero è diventato integrale: solo acqua. Con la sua vergognosa e assurda sentenza del 5 febbraio il giudice mi ha letteralmente condannato a morte. Secondo lui, in tale situazione, non solo mia moglie (dentista, circa 10.000 euro al mese) non deve darmi nessun contributo, ma addirittura io dovrei dare alla dentista 250 euro al mese. Io dovrei vivere con 150 euro al mese»

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