La sig.ra Maria Carmela D’Urso (showgirl più nota con il nome di Barbara da quando in gioventù si esibiva in topless, per poi tentare la carriera giornalistica venendo radiata dall’Ordine) fa audience su Canale 5 di Berlusconi dando voce, in un programma di gossip, ad una delle clienti dell’avvocato Coffari privata della potestà genitoriale ed allontanata dal figlio (quella di Cittadella e del famoso video) nonché ad altre madri riconosciute come alienatrici ed allontanate dai figli.
Si sprecano le versioni di parte e gli attacchi contro persone assenti (CTU, operatrici…) in sostanziale assenza di contraddittorio. Ma soprattutto madri alienanti, loro avvocati e politici di riferimento tentano di negare che la PAS è un abuso sull’infanzia. Solo pochi minuti in cui il dott. Rubens de Nicola ha spiegato che PAS è un termine convenzionale con cui viene chiamato l’innegabile abuso dell’alienazione genitoriale. Totalmente ignorati i documenti psicoforensi che i maggiori esperti italiani hanno congiuntamente firmato tentando di contrastare la disinformazione.
L’associazione Colibrì ha scritto la seguente lettera a Mediaset, stigmatizzando come un programma di gossip tenti di fare informazione:
Spett.le Redazione,
a nome della Coordinamento Inteassociativo Colibrì,Libere Iniziative per la Bigenitorialità e le Ragioni dell’Infanzia, al quale fanno riferimento 18 sigle associative sia nazionali che internazionali, intendiamo invitarvi a riflettere sulle affermazioni diffuse nella trasmissione condotta dalla Sig.ra Barbara D’Urso, autrice nei vostri programmi di continui e disinformati attacchi alla alienazione genitoriale sul caso del bimbo di Cittadella, al quale caso facciamo riferimento nel nostro comunicato stampa: <http://www.colibri-italia.it/2012/10/comunicato-stampa-di-colibri-sul-caso.html>, probabilmente avrebbe obiettato che non bisogno mai coartare la volontà dei minori e quindi si sarebbe opposta alla brutalità dell’intervento posto in essere a salvaguardia dei piccoli ostaggi.
Non molti anni fa nel Congo almeno 3.000 bambini furono trasformati in soldati. Quando arrivarono truppe internazionali a liberarli, le cronache raccontano che i piccoli soldati, per di più tra i 10 ed i 14 anni, spararono sui militari. Per questa ragione in seguito, il tribunale internazionale dell’Aja, condannò Thomas Lubanga a 14 anni di carcere. Questo episodio è universalmente noto, come uno dei massimi esempi di condizionamento infantile: non si può asserire che non sia mai avvenuto o che questa condizione sia stata causata dai militari inviati a salvare i bambini.
Noi ci domandiamo di quali titoli di studio disponga la signora D’Urso, quali percorsi accademici la autorizzino a catechizzare milioni di telespettatori su temi delicatissimi, pieni di distinguo, di chiaroscuri ed eccezioni?
Siamo propensi a credere che la Sig.ra D’Urso non abbia titoli per esprimersi come invece è adusa fare e desideriamo fare presente a questa spettabile redazione che, contrariamente a quanto affermato dalla Sig.ra stessa, la PAS è riconosciuta persino da chi l’ha esclusa dal DSM V: Dichiara infatti il Dt. Darrell Regier (coordinatore della Task Force di scienziati che ha escluso la PAS) che l’alienazione esiste eccome, ma allo stato attuale non può essere considerata una malattia, bensì un disturbo relazionale, di cui il DSM non si occupa, occupandosi appunto di malattie.
Ricordiamo infine che il DSM, come dovrebbe essere noto a chi pretende di parlarne, è un contenitore dinamico: cambia nel tempo per influenze sociologiche ed economiche; gioverà a tal riguardo ricordare alla Sig.ra D’Urso che l’omosessualità, ad esempio, è stata inclusa come malattia mentale, per le prime tre edizioni del manuale, mentre oggi siamo tutti ragionevolmente certi di poter asserire che l’omosessualità non sia una malattia!
E’ infine tutt’altro che esclusa la possibilità che la PAS venga inclusa nella prossima edizione del DSM come attualmente avviene per una delle sue conseguenze, ossia la fobia verso il genitore bersaglio la quale al pari della claustrofobia, della zoofobia e di tutte le atre forme fobiche è già riconosciuta dal DSM come la Sig.ra D’Urso senz’altro saprà. (http://www.alienazione.genitoriale.com/sorpresa-la-pas-nel-dsm-ce-gia-come-problema- relazionale/)
Siamo lieti che la vostra redazione dia spazio ad eventi di cronaca che ben dimostrano la povertà degli strumenti istituzionali a tutela dei minori e la intempestività degli interventi posti in essere ma riteniamo tuttavia importante che l’informazione al riguardo, se non scientifica debba per lo meno essere corretta, completa e onesta, piuttosto che asservita alla ideologia della conduttrice la quale se ha pieno diritto di pensarla come vuole, non dispone affatto di titoli adatti a far credere all’Italia intera che il suo personale pensiero, coincida con la verità.
Si può fare spettacolo anche facendo informazione e da telespettatori preparati sul tema, riteniamo che se una trasmissione di gossip può sostenersi su un conduttore, quella di cronaca abbia bisogno di un giornalista informata.
Certi che questa redazione terrà conto di quanto sopra, porgiamo i ns. più cordiali saluti e restiamo a vs. disposizione per ogni ulteriore informazione e/o contatto.
Roberto Castelli
Visualizzazioni dal 18/12/11: 1238
Resp. Pubbliche relazioni “Colibrì” – www.colibri-italia.it
ottima iniziativa
la D’Urso oltre ad essere ignorante è anche presuntuosa, temo che non accetti le critiche
Adotterà la solita tattica, si lamenterà di essere aggredita
Speriamo che la redazione la pensi diversamente e dia un po’ di spazio a chi ne sa di più
Ovviamente, è un muro ideologico contro cui la ragione si scontra.Mentono sapendo di mentire, non danno possibilita’ di contradditorio, è questa la tecnica utilizzata per imporre al popolo bue “balle colossali e disinformazione”. Una cosa è certa il nostro voto se lo scorderanno e 4 milioni di voti sono tantissimi!!