Il termine “femminicidio” venne coniato per Ciudad Juàrez, la vecchia El Paso sul confine fra USA e Messico, diventata punto di passaggio del traffico internazionale della droga. La città più violenta del mondo.
Su 10000 omicidi, una volta su 5 la vittima è una donna: e allora i cartelli della droga e del femminismo hanno inventato la parola “femminicidio” per dipingere le donne come vittime.
Poi, la polizia ha scoperto la terribile verità: era una manovra diversiva per rendere insospettabili le killer dei cartelli della droga.
Maria Jimenez racconta: «Noi donne lo facciamo per il denaro. Mi misi ad uccidere diventando sicario a tempo pieno insieme a ragazze così belle e con unghie grandi e affilate come coltelli che ispiravano pensieri inverecondi ». Anni: 26. Professione: killer a pagamento. Prezzo per uccidere: 760 dollari. La polizia messicana l’ha arrestata insieme alla sua banda a Monterrey, una delle più importanti città del paese.
Sotto uno dei ponti che attraversa l’autostrada che collega Nuevo Laredo a Monterrey sono state trovate nove persone – cinque uomini e quattro donne – impiccate. In seguito, la polizia ha poi rivenuto, in un furgoncino, i corpi decapitati di 14 persone e poi, in un’altra parte della città, le 14 teste in delle sacche termiche abbandonate nei pressi della sede del municipio, vicino al confine con gli Usa.
Accanto gli assassini avevano lasciato un messaggio che – secondo quanto riporta la Cnn – affermava che le vittime appartenevano ad un cartello di narcos ed erano responsabili di un attentato con un’autobomba compiuto nei mesi scorsi nei pressi della centrale di polizia.

Secondo gli investigatori la donna è coinvolta in almeno 20 omicidi ed ha diretto una rete di spaccio di droga con una dozzina di “punti vendita”. E’ possibile che Maria faccia parte dei Los Zetas, il cartello oggi in guerra con i nemici del Golfo e Sinaloa.
Il ricorso alle donne killer è in crescita in Messico. Soprattutto i Los Zetas – e in forma minore le altre bande – le usano perché dovrebbero creare meno sospetti. Tra le “pantere” si era fatta un nome Maria del Pilar Narro Lopez, alias “la comandante Bombon”. Nome dolce ma comportamenti crudeli. Poi l’hanno catturata e il suo posto è stato colmato da un’altra assassina. Anche i criminali che seguono gli ordini de El Chapo Guzman hanno la loro “sezione femminile”, cosi’ “la Linea”, fazione del cartello di Ciudad Juarez. E quelli del Golfo le hanno schierate in buon numero nella zona di Reynosa.
E dal 2007 il numero sarebbe cresciuto in modo impressionante. Una volta nell’organizzazione sono addestrate in zone remote all’uso di pistole e fucili d’assalto. Poi le spediscono nelle diverse “piazze” in supporto ai complici maschi. Quasi un anno fa, la polizia ha dato l’assalto ad un campo dei Los Zetas a San Cristobal de la Barranca, stato di Jalisco. Dopo una dura battaglia gli agenti hanno ucciso diversi narcos e catturato 6 donne che avevano appena iniziato “il corso”. Ancora pochi giorni e sarebbero state operative.
http://www.corriere.it/esteri/speciali/2010/i-reportage-di-ettore-mo/notizie/ciudad-juarez_480905ee-c7de-11e0-9dd1-bf930586114f.shtml
http://www.corriere.it/esteri/12_maggio_08/donna-killer-messico_1313e276-98c8-11e1-a280-1e18500845d6.shtml
http://www.cadoinpiedi.it/2012/05/06/messico_nove_corpi_impiccati_a_un_ponte_-_foto.html