Investe la rivale in amore e la figlia. Poi si sdraia nuda per impedire che l’ambulanza le salvi

Terribile femminicidio: una bambina di 4 anni è morta e la madre è in gravi condizioni.

L’assassina rischia ora la pena di morte.

Ha investito la rivale in amore mentre questa portava su di un motorino la figlia di 4 anni.  P

oi si è spogliata e stesa per terra per impedire che l’ambulanza potesse salvarle, anche aggredendo i dottori che cercavano di salvare la bambina.

Qui il video completo:

http://www.youtube.com/watch?v=zq0gmYXZ9Tc

http://www.opposingviews.com/i/society/transportation/cars/video-zhang-shih-hits-husbands-lover-car-strips-naked-blocks-ambulance#

 

 

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Anziana uccisa colpita da parrucchiera quarantenne

LIVORNO – Lite mortale per difendere il cane: è accaduto in una rivendita di frutta e verdura di via delle Navi a Livorno dove la vittima, Luana Casella di 78 anni, si era recata accompagnata dal cane. Nessun problema da parte della proprietaria, mentre un’altra cliente, dall’età che secondo i testimoni si aggira intorno ai 40 anni, ha inveito contro la pensionata chiedendole di far uscire subito l’animale dal negozio perché non riusciva a scegliere tranquillamente la merce. La discussione è degenerata tragicamente quando la quarantenne ha colpito l’anziana alla schiena con violenza, mandandola a finire sul banco, prima di fuggire. La signora Casella, asmatica, si è accasciata al suolo e nonostante l’intervento del 118 chiamato dalla titolare rumena, si è spenta prima dell’arrivo dei soccorsi. La polizia è ora alla ricerca della responsabile del gesto, di cui è stato fornito un accurato identikit.

LA KILLER UNGHERESE La donna quarantenne ritenuta responsabile dell’aggressione alla 78enne deceduta questa mattina in un negozio del centro a Livorno a seguito della lite per un cane è stata riconosciuta e portata negli uffici della polizia verso le 12. Si tratterebbe di una parrucchiera ungherese di 43 anni residente a Milano e a Livorno da un paio di mesi. Dopo averne ricostruito l’identikit attraverso le testimonianze e acquisendo alcuni filmati dalle telecamere di sorveglianza, gli uomini delle volanti hanno rintracciato la donna ungherese poco lontano mentre leggeva su una panchina. La donna potrebbe essere accusata di omicidio colposo, visto che la 78enne è deceduta per arresto cardiocircolatorio.

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Aborto: il più grande dei femminicidi

Nazismo (odio razziale): 40 milioni di morti.

Comunismo (odio di classe): 100 milioni di morti.

Femminismo (odio di genere): 400 milioni di bambini abortiti.  Soprattutto bambine in paesi come Cina ed India.

IL BUON MEDICO NON ABORTISCE I BAMBINI

 

 

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Donna uccide la madre sfondandole il cranio col rastrello

L’anziana, ottantaquattrenne, è stata aggredita dalla figlia affetta da problemi psichici mentre era nell’orto di casa

Ha ucciso l’anziana madre facendola cadere a terra e poi sfondandole il cranio a colpi di rastrello. E’ stata questa la fine orribile di Vincenza Ciappa, 84 anni nell’orto della sua casa in contrada Menta, a Gangi, piccolo centro delle Madonie in provincia di Palermo. Secondo quanto ricostruito dagli inquirenti la figlia Maria Naselli, affetta da problemi psichici, oggi pomeriggio l’avrebbe aggredita facendola prima cadere a terra con un bastone e poi uccidendola a colpi di rastrello sul cranio.

Sarebbe stata la stessa omicida a dare l’allarme ai vicini, che hanno chiamato i carabinieri. La donna, 56 anni, era stata da poco dimessa da una comunità per disagiati psichici ed era tornata a vivere nella casa materna, dove abitava insieme col fratello. Al momento dell’omicidio il fratello era fuori casa per lavoro. Sul posto il magistrato di turno della Procura di Termini Imerese, Bruno Brucoli, sta cercando di chiarire la dinamica del delitto insieme ai carabinieri.

 

http://palermo.repubblica.it/cronaca/2011/12/05/news/gangi_donna_uccide_la_madre_sfondandole_il_cranio_col_rastrello-26138835/

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Femminicidio: uccide la rivale in amore, condannata a 14 anni

Ha ucciso la rivale in amore colpendola con un coltello nell’addome e nel collo, lasciandola in un lago di sangue. Teatro dell’efferato femminicidio la tranquilla cittadina di Anhelholm, nel sud della Svezia.

La polizia ha inizialmente sospettato del fidanzato conteso fra le due, ma poi  è emersa la verità.  In tribunale ha rifiutato di rispondere alle domande venendo condannata a 14 anni ed al risarcimento dei danni.

http://www.thelocal.se/41048/20120525/

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Madre massacra i quattro figli e poi si uccide

Tonya Thomas

È uscita di casa sparando in aria per ordinare a tre dei suoi quattro figli di tornare in casa e li ha uccisi. Poi ha ucciso anche il quarto figlio e, infine, si è suicidata. È successo a Port St John, in Florida, ad una quindicina di km da Port Canaveral.

Erano le cinque del mattino quando all’ufficio dello sceriffo è arrivata una telefonata che segnalava una sparatoria. A chiamare sono stati i vicini della donna, dai quali i tre bambini erano piombati poco prima bussando alla porta per chiedere aiuto. Uno dei tre era anche ferito e, secondo quanto ha riferito un portavoce dello sceriffo, i vicini gli hanno dato un panno per fermare il sangue.

A quel punto, la loro madre, Tonya Thomas, di 33 anni, è però uscita, e con calma ha ordinato ai tre bambini di tornare a casa. E loro hanno ubbidito. Poco dopo, si sono uditi altri colpi di pistola. Poi, più nulla. La polizia è arrivata poco dopo. Ha trovato il cadavere di una delle vittime, una ragazzina di 17 anni, nel giardino davanti alla porta dell’abitazione. Poi, hanno notato qualcosa che si muoveva all’interno della casa e anche quella che sembrava la brace di una sigaretta.

Quindi, un ultimo colpo di pistola. Dopo aver fatto irruzione, hanno trovato il cadavere della donna, e quello degli altri tre suoi figli, di 12, 13 e 15 anni. Un paio d’ore prima, secondo quanto riferiscono fonti di stampa, la donna aveva inviato un messaggino telefonico ad un suo vicino, dicendo che voleva essere cremata assieme ai suoi figli. Quel messaggio è stato però letto solo molte ore dopo.

 

 http://www.huffingtonpost.com/2012/05/15/tonya-thomas-shooting-florida_n_1518544.html
http://www.ibtimes.com/articles/341426/20120515/tanya-thomas-kills-four-children-florida-suicide.htm
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Accecata dalla gelosia uccide il marito tentando di evirarlo

Donna di 57 anni ferisce a morte il consorte di 61 anni con colpi che perforano l’intestino e lesionano i genitali

 

LIVORNO Accecata dalla gelosia per i continui tradimenti, una donna di 56 anni di origine tedesca, Brigitte Skudlarek, ha seviziato il marito, Gabrio Gentilini, 61 anni, con il supporto in marmo dei rotoloni di carta da cucina, un oggetto, spiegano i carabinieri, lungo 35 centimetri con una circonferenza di cinque. L’uomo ha subito devastanti ferite: perforazione del retto, spappolamento dei testicoli. E’ morto dopo ore di agonia all’ospedale di Livorno nonostante un delicato intervento chirurgico. Il pm Antonella Tenerani ha disposto il sequestro dell’abitazione. La donna viene ancora interrogata alla caserma dei carabinieri e presto potrebbe scattare l’arresto.

LA VITTIMA – La vicenda è accaduta a Livorno, in un quartiere residenziale. Ecco la ricostruzione. La donna attende il marito sino a tarda notte. Quando l’uomo torna a casa, ubriaco, e va a letto, la donna lo aggredisce con la sua arma improvvisata e lo sevizia ripetutamente. I colpi perforano l’intestino e lesionano gravemente i genitali. Le condizioni dell’uomo peggiorano alcune ore dopo: un’emorragia, dolori lancinanti. Arriva l?ambulanza. La moglie viene accompagnata alla caserma dei carabinieri di via Fabbricotti. «Sì, sono stata io, ero disperata», ha confessato in lacrime. Non è stata subito arrestata ma in un primo momento solo denunciata per lesioni gravissime. Sembra che sia stato lo stesso marito a telefonare alla moglie, prima di rientrare a casa, e in segno di sfida raccontarle che la stava tradendo con un’altra donna.

http://www.corriere.it/cronache/12_maggio_14/gasperetti-livorno-uomo-evirato_b9f8194a-9da5-11e1-99ad-758cf3da80f7.shtml

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Madre brutalizza bambino di 8 mesi

Una donna violenta e psicotica picchia il proprio figlio di 8 mesi, mentre un’altra donna la filma e le chiede se vuole ucciderlo.  Il filmato shock ha fatto il giro del mondo.

 

 

È stato girato in Malesia: la locale polizia riferisce che la donna è già stata arrestata e condannata a 18 mesi.  Per fortuna il femminismo, che da noi difende le madri violente ed alienanti anche cercando di negare questi abusi sull’infanzia, non ha potuto aiutare la donna violenta.  Il povero bambino è stato protetto.

Da noi invece wikipedia censura le ricerche che mostrano che il 66% delle violenze sui bambini è opera di madri.  Non ci credete?  Provate a contribuire a questa pagina scritta in ossequio all’ideologia femminista che vuole che la donna sia vittima

http://it.wikipedia.org/wiki/Violenza_contro_le_donne

 

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Femminicidio: donna arrestata per bimbe rapite e sgozzate

Sono state sgozzate per vendetta le due bambine rapite ieri davanti ad una scuola elementare di Le Kef e per il cui assassinio è stata arrestata una donna che abita nella stessa zona.

Le bambine, che avevano sette e nove anni, sono stati uccise con un giravite dalla donna che, agli investigatori, ha detto di avere agito per rancore nei confronti del padre di una delle due piccole vittime. La donna, di cui non è stata resa nota l’identità (una prassi in Tunisia, per evitare vendette nei confronti dei familiari dei presunti colpevoli), ha detto di non avere avuto complici.

link alla notizia:
http://www.swissinfo.ch/ita/rubriche/notizie_d_agenzia/mondo_brevi/Tunisia:_donna_arrestata_per_bimbe_rapite_e_sgozzate.html?cid=32671444

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Femminicidio: Ciudad Juárez in preda alle follie dei cartelli della droga e del femminismo

Il termine “femminicidio” venne coniato per Ciudad Juàrez, la vecchia El Paso sul confine fra USA e Messico, diventata punto di passaggio del traffico internazionale della droga.  La città più violenta del mondo.

Su 10000 omicidi, una volta su 5 la vittima è una donna: e allora i cartelli della droga e del femminismo hanno inventato la parola “femminicidio” per dipingere le donne come vittime.

Poi, la polizia ha scoperto la terribile verità: era una manovra diversiva per rendere insospettabili le killer dei cartelli della droga.

Maria Jimenez racconta: «Noi donne lo facciamo per il denaro. Mi misi ad uccidere diventando sicario a tempo pieno insieme a ragazze così belle e con unghie grandi e affilate come coltelli che ispiravano pensieri inverecondi ».   Anni: 26. Professione: killer a pagamento. Prezzo per uccidere: 760 dollari. La polizia messicana l’ha arrestata insieme alla sua banda a Monterrey, una delle più importanti città del paese.

Sotto uno dei ponti che attraversa l’autostrada che collega Nuevo Laredo a Monterrey sono state trovate nove persone – cinque uomini e quattro donne – impiccate.  In seguito, la polizia ha poi rivenuto, in un furgoncino, i corpi decapitati di 14 persone e poi, in un’altra parte della città, le 14 teste in delle sacche termiche abbandonate nei pressi della sede del municipio, vicino al confine con gli Usa.

Accanto gli assassini avevano lasciato un messaggio che – secondo quanto riporta la Cnn – affermava che le vittime appartenevano ad un cartello di narcos ed erano responsabili di un attentato con un’autobomba compiuto nei mesi scorsi nei pressi della centrale di polizia.

Secondo gli investigatori la donna è coinvolta in almeno 20 omicidi ed ha diretto una rete di spaccio di droga con una dozzina di “punti vendita”. E’ possibile che Maria faccia parte dei Los Zetas, il cartello oggi in guerra con i nemici del Golfo e Sinaloa.

Il ricorso alle donne killer è in crescita in Messico. Soprattutto i Los Zetas – e in forma minore le altre bande – le usano perché dovrebbero creare meno sospetti.   Tra le “pantere” si era fatta un nome Maria del Pilar Narro Lopez, alias “la comandante Bombon”. Nome dolce ma comportamenti crudeli. Poi l’hanno catturata e il suo posto è stato colmato da un’altra assassina. Anche i criminali che seguono gli ordini de El Chapo Guzman hanno la loro “sezione femminile”, cosi’ “la Linea”, fazione del cartello di Ciudad Juarez. E quelli del Golfo le hanno schierate in buon numero nella zona di Reynosa.

E dal 2007 il numero sarebbe cresciuto in modo impressionante. Una volta nell’organizzazione sono addestrate in zone remote all’uso di pistole e fucili d’assalto. Poi le spediscono nelle diverse “piazze” in supporto ai complici maschi. Quasi un anno fa, la polizia ha dato l’assalto ad un campo dei Los Zetas a San Cristobal de la Barranca, stato di Jalisco. Dopo una dura battaglia gli agenti hanno ucciso diversi narcos e catturato 6 donne che avevano appena iniziato “il corso”. Ancora pochi giorni e sarebbero state operative.

http://www.corriere.it/esteri/speciali/2010/i-reportage-di-ettore-mo/notizie/ciudad-juarez_480905ee-c7de-11e0-9dd1-bf930586114f.shtml

http://www.corriere.it/esteri/12_maggio_08/donna-killer-messico_1313e276-98c8-11e1-a280-1e18500845d6.shtml

http://www.cadoinpiedi.it/2012/05/06/messico_nove_corpi_impiccati_a_un_ponte_-_foto.html

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