C. B. †

Dopo la separazione dalla moglie si era ridotto a vivere nel garage, usando come casa una Lancia Ypsilon, quella in cui è morto.

Solo. Morto in auto. Nel garage in cui viveva da qualche tempo. Nessuna traccia di violenza. Forse lo ha stroncato il freddo. Forse e non solo. Quando i Vigili del fuoco aprono la porta del box, per i soccorritori del 118 non c’è che rassegnarsi all’evidenza. Finisce lì la storia dei giorni di un quarantenne dalla vita difficile. Sarà l’autopsia a chiarire le cause della sua scomparsa repentina quanto silente.

Storia amara dei giorni nostri. In cui i problemi del quotidiano sono acuiti dalla difficoltà dei tempi. Difficoltà familiari ed economiche. Altre che riportano alle categorie dell’anima, alle umane debolezze. Sono circa le 15 quando alla centrale operativa del 118 arriva la richiesta di soccorso e intervento per una persona che vive in un garage, in via Martiri della Libertà. È C. B., di 41 anni. Inutile aggiungere altro in un paese dove tutti conoscono tutti. O quasi.

Vita difficile, la sua. Difficoltà, economiche e non solo, che si sono affastellate fino a squassarne la vita familiare. La moglie da una parte, lui dall’altra. Chiusa la casa di via Lazzaretto, già venduta, dove nella cassetta delle lettere occhieggia corrispondenza abbandonata. Lui a vivere nel garage. In paese ricordano che si era messo in proprio. «Montava porte» dicono i vicini. Poi i giorni della solitudine. Quel box diventa casa per una vita solitaria e agra. Con l’auto che si trasforma nel letto perduto. Per l’ultimo sonno in cui assopirsi, perdersi.
Quando alzano la serranda, lo trovano sulla Lancia Ypsilon: morto. Vigili del fuoco e personale di soccorso cedono il passo ai carabinieri di Ospitaletto. Non c’è nulla che possa far pensare ad altro che ad una morte in cui nessun altro ha avuto parte. Il gelo di questi giorni induce ad introdurre questa tra le cause possibili. Non certa, non unica. Scrupolosi gli accertamenti dei militari dell’Arma, come richiesto dalle circostanze. Ci vuole tempo. Alla fine portano via il corpo, all’Ospedale Civile di Brescia dove verrà eseguita l’autopsia, disposta dal sostituto procuratore Carla Canaia.
Conoscere i «perché» di questa morte in solitudine non servirà a molto più. Quando l’ultimo capitolo è già stato scritto, letta la pagina che chiude. La seconda di copertina copre la parola fine. Storia di vita agra chiusa in silenzio. Piombata in cronaca dall’accorrere di ambulanza, Vigili del fuoco, carabinieri. Richiuso il garage, giù il sipario.

Notizia da http://www.giornaledibrescia.it/in-provincia/sebino-e-franciacorta/solo-muore-nel-garage-a-castegnato-1.1070173.

Immagini tratte da internet non hanno attinenza con la vicenda

 

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