Eroine Femministe

Rompiamo il muro dell'omertà

O la borsa o la calunnia femminista. Arrestata ricattatrice

Written By: Ed - Dec• 06•12

PESCARA – Due coniugi (37 e 39 anni) incensurati pescarersi (di cui non sono stati resi noti i nomi) sono stati arrestati ieri sera a Montesilvano (Pescara) dai carabinieri della Compagnia con l’accusa di estorsione.

I due sono riusciti a estorcere ottomila euro a un commerciante del centro di Montesilvano, grazie alla confidenza che la donna era riuscita a ottenere dalla “vittima”.

Dopo qualche tempo però la donna è arrivata a pretendere soldi dal negoziante, minacciando in caso contrario di denunciarlo per violenza sessuale, e di raccontare tutto al suo convivente e alla moglie dell’uomo.

Al poveretto, terrorizzato anche per via di alcune minacce più o meno velate, non è rimasto così altro che pagare seimila euro in tre tranche.

Poi esasperato per altre richieste di denaro, l’uomo ha deciso di rivolgersi ai carabinieri di Montesilvano (diretti dal capitano Enzo Marinelli) che ieri sera hanno assistito a distanza alla consegna di altri duemila euro, bloccando la donna, e anche il convivente, risultato complice, e a conoscenza dell’azione criminosa della compagna.

I due arrestati sono stati trasferiti nella casa circondariale San Donato (l’uomo) e nel penitenziario di Madonna del Freddo di Chieti (la donna).

Fonte: http://www.abruzzoweb.it/contenuti/o-paghi-o-denuncio-violenza-arrestata-ricattatrice/30938-4/

Titolo originale: ”O PAGHI O DENUNCIO VIOLENZA”, ARRESTATA RICATTATRICE

 

FALSE ACCUSE DI STUPRO. Nei guai la donna simbolo contro le violenze

Written By: Ed - Dec• 05•12

«Adama, la senegalese scelta come simbolo per la giornata mondiale contro le violenze alle donne (25 novembre), è stata denunciata. Si era inventata tutto. Non era stata violentata e nemmeno picchiata. Ora deve rispondere di calunnia e di una serie di capi di imputazione.

 

Del suo caso si era interessata anche il ministro dell’Interno Annamaria Cancellieri, non appena insediata col Governo Monti. Per l’uomo, un connazionale, falsamente accusato, è stato archiviato definitivamente il fascicolo che lo vedeva indagato per i reati di violenza sessuale e lesioni. Il 25 novembre scorso, Giornata mondiale contro le violenze alle donne, si erano scatenate diverse associazioni bolognesi, come “Migranda” e “Trama di Terre”, lanciando un appello per Adama affinché venisse liberata.

La senegalese, infatti, che aveva denunciato, due mesi dopo la data del presunto stupro, era rinchiusa al Cie di Bologna, il Centro di identificazione ed espulsione. Migliaia e migliaia le firme raccolte da tutta Italia e altrettanti commenti che ancor oggi si possono leggere nei siti internet delle associazioni. La straniera, dopo il clamore che aveva suscitato questo caso, aveva ottenuto un permesso di soggiorno per motivi di protezione sociale dalla Procura di Forlì, grazie all’interessamento del legale Andrea Ronchi. Era il 30 novembre e, da allora, Adama è ospite in una struttura protetta, proprio lo stesso luogo dove, l’altro giorno, i Carabinieri della Polizia Giudiziaria della Procura di Forlì, inviati dal Sostituto Procuratore Alessandro Mancini, le hanno notificato la chiusura delle indagini e l’hanno così informata che deve rispondere di 12 capi di imputazione.
Smentita. Si va dalla calunnia al suo connazionale e al datore di lavoro a una serie incredibile di falsi. Ma Adama deve anche rispondere di sostituzione di persona e truffa. La senegalese, infatti, che ha persino prodotto documenti di un falso matrimonio contratto in Senegal (regolarizzato dal Comune di Civitella di Romagna), si era sostituita a una altra donna senegalese residente a Genova. Con questa identità ha aperto conti correnti, denunciato smarrimenti di bancomat, richiesto ricongiungimenti famigliari e si è fatta assumere alla “Del campo” di Santa Sofia, dove ha persino accusato davanti all’autorità giudiziaria l’amministratore Guido Sassi di essere a conoscenza che lei fosse clandestina. L’imprenditore, invece, vedendo i documenti “regolari” non ne sapeva nulla. Per questo, Adama, deve rispondere di un’altra calunnia. I reati sono tanti. Il Sostituto procuratore Alessandro Mancini che ha svolto tutti gli accertamenti ha chiuso l’indagine e archiviato il fascicolo riguardante il presunto stupratore.

Testimonianze, riscontri, contraddizioni e indagini specifiche hanno formato un quadro incredibile.
Il futuro. Ora il fascicolo di Adama finirà all’Ufficio Immigrazione di Bologna e a questo punto la donna sarà espulsa come prevede la legge. Restano le accuse che erano state mosse dalle associazioni bolognesi per i diritti delle donne emigrate ai Carabinieri della Compagnia di Meldola, che erano stati tirati in ballo duramente «per non essersi accorti che la donna era stata violentata e per non aver fatto nulla per accertarlo».
All’interno dell’Arma si erano mobilitati alti vertici per capire cosa fosse accaduto. La condotta dei militari, si è poi capito, era stata più che corretta e garantista. L’indagine su Adama è chiusa, ma la vicenda giudiziaria non ancora e ci potrebbero essere altri sviluppi.»

Fonte: http://www.corriereromagna.it/forli/2012-04-28/false-accuse-di-stupro-nei-guai-la-donna-simbolo-contro-le-violenze

Marito denunciato falsamente il marito di stupro: dalla moglie!!

Written By: Ed - Dec• 04•12

La più estrema follia del femminismo è la moglie che denuncia di stupro il marito: ovviamente senza alcuna prova. In un’ora il sig. Perry è stato incarcerato e rischiava fino a 40 anni di galera sulla base della sola parola di una donna, se non poteva provare la falsità delle accuse.

La donna, che ha confessato di essersi inventata tutto, è stata incarcerata al posto del marito, e rischia fino a 5 anni di galera.

È un caso estremo dove l’odio femminista contro la famiglia si assomma alla follia femminista dell’inversione dell’onere della prova, vera violazione dei diritti umani che consente di utilizzare la “giustizia” come strumento di donne accecate dall’odio. Per fortuna sembra che non ci fossero figli coinvolti.

http://www.bossierpress.com/index.php?option=com_content&view=article&id=3222:false-rape-report-lands-bossier-city-woman-in-jail&catid=2:law-enforcement&Itemid=135

5 anni di galera per aver falsamente accusato di stupro 3 uomini

Written By: Ed - Dec• 03•12

È la più pesante sentenza finora mai emessa nei confronti di una autrice di false accuse.  Almeno in teoria, in quanto la condanna è stata sospesa.  Le testimonianze hanno smascherato la donna che ha alla fine ammesso di aver fatto una falsa accusa.  Ulteriori dettagli non sono stati ancora resi noti dalle autorità.

Fonte: http://www.wmbfnews.com/story/14970222/mb-woman-convicted-of-making-up-sexual-assault

Finge una malattia terminale per farsi sposare, quando viene scoperta accusa falsamente il marito di averla picchiata. Incarcerata

Written By: Ed - Dec• 03•12

Per realizzare il matrimonio dei suoi sogni ha finto di essere una malata terminale ingannando non solo il compagno, ma anche tanti sconosciuti dai quali ha ricevuto in dono soldi e sontuosi regali. La scorsa settimana la polizia della contea di Orange, nello stato di New York, ha arrestato la venticinquenne J.V., accusata di aver commesso sei reati, tra cui quelli di furto e di frode. La ragazza che adesso è detenuta in carcere e la cui cauzione è stata fissata a 10 mila dollari, due anni fa avrebbe convinto il compagno Michael
O’ Connell, dal quale aveva già avuto la figlia Lily, a sposarla dichiarando di essere malata di leucemia e di avere solo un anno di vita. Inoltre, con lo stesso stratagemma, approfittò della generosità di tanti suoi concittadini di Newburgh, cittadina a circa 100 km dalla Grande Mela che, leggendo la sua storia sui giornali locali, fecero a gara per aiutarla economicamente a organizzare un matrimonio da favola

REGALI – La venticinquenne, per rendere credibile la sua storia, mostrò ai redattori del quotidiano «Times Herald-Record» un falso certificato che attestava la sua malattia terminale. In pochi giorni tanti cittadini della contea newyorkese si mobilitarono e le donazioni offerte permisero alla ragazza e al suo ignaro compagno di sposarsi il 2 maggio del 2010 con una sfarzosa cerimonia nella splendida residenza di «Bella Coutre» a Newburgh, alla quale parteciparono circa 60 amici e familiari. Anche il vestito da sposa da 1.500 dollari e il viaggio di nozze, durato due settimane e passato in una villa esotica nell’isola caraibica di Aruba, furono completamente pagati con le offerte dei donatori che offrirono anche numerosi altri regali alla «sfortunata» ragazza. Tuttavia pochi mesi dopo il ritorno a Newburgh, suo marito scoprì l’inganno telefonando al medico personale della Vega che gli rivelò che sua moglie non aveva alcuna malattia: il certificato, ottenuto da un medico della contea di Westchester, era un falso e O’Connell decise di lasciare la donna trasferendosi in Virginia per lavoro.

GALERA – In un primo momento la J.V. riuscì a nascondere la verità ai concittadini: affermò che suo marito si era inventato tutto e che si erano separati perché O’Connell l’aveva più volte picchiata dopo essersi ubriacato. Tuttavia con il passare del tempo non è più riuscita a nascondere l’evidenza e la scorsa settimana, con il suo arresto, la verità è diventata di dominio pubblico: «Fingendo di avere una malattia terminale, la signora Vega ha in maniera imperdonabile colpito i cuori e le menti della comunità, traendo profitto dalla loro generosità – ha dichiarato al Times Herald Record il procuratore generale di New York Eric Schneiderman – Ci occuperemo di questa persona che è responsabile di aver spennato degli sconosciuti attraverso la menzogna e l’inganno». La ragazza si è dichiarata non colpevole, ma adesso rischia di passare 4 anni in galera. Mentre i media e i conoscenti condannano senza appello il comportamento della Vega, l’unico che sembra compatire il suo destino è il marito, che dopo una breve separazione, l’anno scorso si era riunito alla moglie dalla quale intanto ha avuto anche un secondo figlio. Secondo O’ Connell, la Vega, che dovrebbe restituire il maltolto e chiedere scusa pubblicamente, avrebbe bisogno di un trattamento di salute mentale e non del carcere: «E’ una buona mamma ed è questo, in fin dei conti, quello che conta – ha dichiarato O’ Connell. – Vorrei che i miei figli avessero indietro la loro mamma»

Fonte: http://www.corriere.it/esteri/12_aprile_11/finge-malattia-terminale-per-organizzare-matrimonio-dei-sogni_29fb45f4-83d5-11e1-8bd9-25a08dbe0046.shtml

Inventato lo stupro di Sarzana

Written By: Ed - Dec• 03•12

La studentessa di Carrara lo ha confessato in lacrime: con la bugia voleva coprire un rapporto sessuale della sera prima, in seguito al quale aveva avuto gravi perdite di sangue. La giovane, 20 anni, aveva trascorso la serata di domenica con alcuni conoscenti: cena fuori e poi tutti a casa di un amico, nel centro storico di Sarzana. Proprio nell’abitazione la giovane ha avuto un rapporto consenziente.

Ieri mattina, mentre stava andando alla stazione per tornare a casa, ha accusato le perdite di sangue, che hanno poi spinto i medici dell’ospedale Sant’Andrea a sottoporla a un delicato intervento ginecologico. Forse per la vergogna di raccontare tutto ai genitori, la giovane si è inventata di essere stata stuprata da due giovani dell’Est Europa. Il racconto non ha convinto del tutto la polizia, che non ha trovato riscontri alle sue parole, fino a quando la ragazza, messa alle strette, ha confessato la bugia. Sarà denunciata per procurato allarme, anche se in Questura c’è massimo rispetto per la vicenda, della quale è stato detto il minimo indispensabile, per proteggere la privacy della giovane protagonista.

Ciò che conta, spiegano gli investigatori, è solo che alla stazione ferroviaria di Sarzana non c’è in giro alcuna banda di violenti stupratori. La polizia aveva visionato le immagini delle telecamere di sorveglianza, e non aveva trovato riscontri: erano emersi così dettagli poco probabili, nel racconto della studentessa, anche perché alla mattina la zona in cui diceva di essere stata violentata è affollata di passanti.

Fonte: http://www.ilsecoloxix.it/p/la_spezia/2011/05/03/AOzzPNR-inventato_sarzana_stupro.shtml

 

Uomo, denunciato falsamente per stupro, si suicida

Written By: Ed - Dec• 02•12

Un litigio, e la vicina di 40 anni si vendica accusandolo falsamente di stupro. L’uomo di 30 anni non ha retto alla vergogna e si è suicidato ingerendo medicinali prima di sapere che la polizia aveva riconosciuto la falsità delle accuse ed aperto un procedimento contro la donna.

Già nel 2009 un 23-enne vittima di falsa accusa si era suicidato: il 4 giugno la polizia aveva subito informato l’accusatrice che le sue accuse non reggevano, ma non si erano peritati di informare il ragazzo che l’incubo femminista era finito. Nell’inchiesta successiva, il ritardo è stato riconosciuto come fattore che ha contribuito al suicidio di un innocente.

In Inghilterra, un uomo falsamente accusato di stupro venne preventivamente incarcerato per 7 mesi, prima di venire riconosciuto innocente in una udienza di 45 minuti, essendo risultato che l’accusatrice aveva precedenti per calunnie femministe.  Ma era troppo tardi: quando il Giudice ha informato che l’uomo si era suicidato alcuni giurati sono scoppiati in lacrime.

La calunnia è il reato meno denunciato: nei paesi più femministi un uomo su 5 ha subito false accuse, ma molte vittime per vergogna tacciono in silenzio.

Fonte: http://www.hindustantimes.com/Man-kills-self-after-woman-accuses-him-of-raping-her/Article1-729513.aspx

Cagliari, moglie ha due amanti: un mese di carcere per due innocenti

Written By: Ed - Dec• 02•12

La prima notte a Buoncammino le grida degli altri detenuti riecheggiano da una cella all’altra. «Urlavano i nostri cognomi, Apogeo e Matzeu, si bocceusu , vi uccidiamo». In carcere è così, non c’è pietà per gli stupratori. È un codice rigidissimo, basta il sospetto e la condanna è immediata. Solo che Samuel Apogeo e Davide Matzeu erano lì per sbaglio, da innocenti. La ragazza che li accusava aveva mentito, solo per giustificare al marito e alle amiche una pazzia inconfessabile: essersi appartata volontariamente con due uomini.

ASSOLTI – Ci sono voluti due anni perché la verità venisse a galla. Davide Matzeu e Samuel Apogeo sono stati vittime di un errore giudiziario che è costato loro 26 giorni dietro le sbarre, 20 dei quali nel carcere per sex offender di Lanusei.

IL FATTOÈ la notte tra il 4 e il 5 dicembre 2009 quando all’uscita dal “Movida” i due giovani danno un passaggio per tornare a casa a una ragazza conosciuta la sera nel locale. “Quando le abbiamo domandato dove dovevamo portarla non ha risposto, continuava a ridere, diceva ‘voi dove andate?”. Alla fine l’auto si ferma nel parcheggio sterrato di Marina Piccola, dove inizia il gioco sessuale a tre. Samuel e Davide non sanno che poco prima la giovane ha mandato un sms all’amica rimasta in discoteca, scrivendole “aiuto, non so dove mi stanno portando”. E non sanno che quella si è preoccupata e ha chiamato la polizia.

Fonte: http://www.unionesarda.it/Articoli/Articolo/224446 che pubblica la foto delle due vittime ma non ha il coraggio di fare il nome della donna.

Moglie accusa falsamente il marito di stupro: incarcerata

Written By: Ed - Dec• 02•12

Il sig. A.P. è stato arrestato dopo che la moglie lo aveva accusato di stupro. Subito chiuso in galera rischiava di venire condannato da 5 a 40 anni di galera, sulla base della sola parola della signora, grazie alle leggi femministe.

In seguito alle investigazioni la donna ha ammesso di essersi inventata tutto.  L’uomo è stato liberato, e la signora incarcerata: rischia fino a 5 anni di galera.

Fonte: http://bossierpress.com/index.php?option=com_content&view=article&id=3222:false-rape-report-lands-bossier-city-woman-in-jail&catid=2:law-enforcement&Itemid=135

Non le piace il voto, denuncia per stupro il professore

Written By: Ed - Dec• 02•12

Professore incarcerato: accusato di stupro e stalking da una studentessa, che esibisce come prova i messaggi ricevuti dal professore. La polizia indaga e scopre che se li era inviati da sola. Il movente? Aveva preso 3.9 ed il professore non lo aveva arrotondato a 4.

Fonte: http://www.seattleweekly.com/2009-04-15/news/the-lie-that-just-happens/