Diritto & Rovescio

...Le più sorprendenti sentenze

È maltrattamento fare pesare alla mantenuta che è una mantenuta

Written by CentroStudi on November 25th, 2012

La Terza sezione penale della Cassazione (sentenza numero 40845) ha convalidato la condanna a due anni di reclusione ad un uomo di 48 anni che faceva pesare alla moglie, studentessa universitaria, di non contribuire al menage familiare e di essere a suo completo carico».

Pare che la studentessa avesse la verde età di 38 anni.

Tra i comportamenti ritorsivi tenuti dall’ex marito dopo la separazione – e che gli sono costati la condanna – anche aver scritto la parola chiave ‘BALDR’, diminutivo dell’ingiuria ‘baldracca come “causale del contributo per il mantenimento della figlia minore” inviato con un vaglia on-line.

Chissà se la Cassazione condannerà anche Ferdinando Santosuosso, Vice presidente emerito della Corte Costituzionale, che si era così espresso su il Sole 24 Ore del 16 Giugno:

«[…] Le statistiche vanno registrando da qualche decennio il progressivo calo dei matrimoni e del numero dei figli, con particolare (e ironico) riguardo alla ritrosia dei giovani maschi a distaccarsi dai genitori per fondare una nuova famiglia. Forse sotto il profilo psicologico o sociologico una delle cause del fenomeno può ravvisarsi nel fatto che dall’ingiustificabile posizione dominante che un tempo aveva il marito si sia passati a un eccesso opposto, e non a una corretta situazione di riequilibrio.Qualcuno dice che la donna, senza perdere le tradizionali cortesi attenzioni di cui era ed è circondata da fidanzati e mariti, ha acquisito progressivamente delle posizioni di fatto e di diritto sempre più vantaggiose. Vanno ovviamente rispettati i principi della parità dei coniugi e della cosiddetta pari opportunità di fatto; ma la grande considerazione che, anche dal punto di vista giuridico, deve aversi per i più deboli componenti della famiglia non dovrebbe superare una certa misura se si vuole evitare uno squilibrio che deteriori lo stesso istituto familiare.

Soprattutto nei casi in cui gli uomini siano riusciti a conseguire uno stato professionale ed economico notevole, oggi appare spesso che per donne svagate o intraprendenti il matrimonio sia considerato come la vittoria di un concorso o un contratto di assicurazione. Il nostro sistema normativo e giurisprudenziale prevede non solo la comunione dei beni come regime patrimoniale legale, ma pur in regime di separazione dei beni, gli effetti economici della vita matrimoniale, della separazione personale e del divorzio risultano, nella maggioranza delle concrete situazioni, molto favorevoli per la donna. Basti pensare a titolo esemplificativo che alla moglie spetta il quaranta per cento del trattamento di fine rapporto di lavoro del marito, che tale percentuale può essere prelevata direttamente presso il datore di lavoro, che la casa familiare viene normalmente assegnata dal giudice alla moglie separata, che l’assegno mensile va calcolato tenendo conto anche dei beni non fruttiferi e deve essere corrisposto perfino nell’ipotesi in cui la separata o divorziata conviva con un altro compagno.
Tutti sono convinti che questo importante nucleo sociale, qual è la famiglia, debba essere tutelato e incoraggiato al massimo e che tale risultato possa conseguirsi soprattutto con un’adeguata formazione dei giovani e con un buon orientamento dei suggestivi mass-media. Ma anche un saggio assetto giuridico può avere il suo peso nel miglioramento dei rapporti familiari, evitando di contribuire alla distruzione di un istituto così prezioso per le nuove generazioni e per tutta la società. D’altra parte l’evoluzione giuridica segue quasi sempre i mutamenti sociali, per cui — di fronte al rapido evolversi del costume (solo se si consideri il massiccio ingresso della donna nel lavoro extradomestico, la crescente crisi di stabilità matrimoniale, il moltiplicarsi delle famiglie di fatto e il decremento demografico) — forse è auspicabile un coordinato aggiornamento di alcuni aspetti del diritto di famiglia dopo circa trent’ anni dall’ultima riforma organica.»

 

 

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  1. […] «BALDR» sulla causale del vaglia di mantenimento? Ennoi ti facciamo condannare per […]

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