on 13 marzo 2011 by Lorella in Archivio, Primo Piano, Comments (1)
Lo stupro maschile: uomini violentati, da uomini, da donne o da un intero Sistema
Se è valido il terribile dramma di un corpo violato, è impossibile non accettare che possa essere valido il dramma di un equilibrio psico-emotivo violato ancora più del corpo.
La differenza è questa: lo stupro fisico è limitato nel tempo, il picco di violenza è relativamente breve. Però le conseguenze nell’equilibrio di una donna violata impiegano anni a sparire, possono anche non sparire mai.
Lo stupro delle relazioni dura tutta la vita; oltre alle conseguenze psico-emotive è lo stesso picco di violenza a non finire mai.
Per un padre separato comincia ancora prima di andare in tribunale, quando il mio avvocato mi dice che ho poche speranze di vedere i figli con assiduità: l’importante è che io paghi, poi a crescerli ci penserà qualcun altro.
Il picco si rinnova ogni giorno, in uno stillicidio di fatti apparentemente scollegati tra loro:
- quando mi concedono il “diritto di visita” due domeniche al mese,
- quando li riporto con un quarto d’ora di ritardo e trovo i Carabinieri,
- quando saltano gli incontri per un certificato medico fasullo,
- quando arriva l’SMS “domani non venire, abbiamo da fare”,
- quando suono a quel citofono e non risponde nessuno,
- quando non me li passa al telefono,
- quando spegne apposta il cellulare,
- quando vado a scuola e le maestre mi trattano con diffidenza,
- quando mi ritrovo accusato di schifezze mai fatte,
- quando la madre scappa senza motivo in un centro antiviolenza,
- quando un’assistente sociale di 25 anni decide se sono capace a fare il padre,
- quando mi nascondono la data della recita scolastica,
- quando i miei figli chiamano “papà” l’ultimo arrivato,
- quando non ho una casa dove portare i bambini,
- quando devo vedere i miei figli in incontri protetti,
- quando gli incontri protetti saltano perché non ci sono locali adatti o il personale è impegnato altrove,
- quando sbatto contro l’incompetenza di chi dice “dovreste trovare un accordo“,
- quando lei tenta di mandarmi in galera con false accuse e se provo a difendermi siamo “conflittuali”, al plurale,
- quando l’unica cosa che mi rimane sono le foto perchè la madre è scappata all’estero,
- quando chiedo aiuto alle istituzioni e tutti allargano le braccia,
- quando sporgo denuncia e per mesi non si muove nessuno,
- quando è lei a farla e dopo mezz’ora mi telefonano i Carabinieri,
- quando penso a cosa dirà ai bambini per giustificare che il papà è giusto vederlo poco, buy online levitra
- quando piango la notte come un ragazzino pensando ai miei figli che non posso amare come vorrei …
Non serve andare avanti per ore, sappiamo tutti di cosa sto parlando. L’intero Sistema, se chiedo di occuparmi dei figli, è costruito per trattarmi da intruso, invadente, incapace, pericoloso. Sono violenze che si ripetono per anni, ogni giorno, ogni minuto. Vieni aggredito da sensazione di impotenza, disperazione, umiliazione, dall’arroganza e l’incompetenza delle persone alle quali chiedi aiuto, la forza di andare avanti sembra ogni giorno sul punto di sparire…
Dinamiche sperimentate sulla propria pelle da troppi padri, per troppi anni.
[Liberamente tratto da adiantum.it – Fabio Nestola]
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A proposito dello stupro maschile. Misconosciuta sofferenza dell’essere. | Comunicazione di Genere
8 giugno 2012 @ 19:32
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