VIOLENTA CENSURA DI FACEBOOK: CANCELLATA LA NOTA SULLO SFRUTTAMENTO MASCHILE

Dal social network è stata infatti, vergognosamente, rimossa la nota che si intitolava: “Se c’è uno sfruttamento dei corpi, è quello dei corpi maschili: sul lavoro, nelle guerre. E nella procreazione.”

e che era stata pubblicata l’undici ottobre su diverse pagine.


Riportiamo qui sotto il testo della nota, con una aggiunta: e i minatori cileni dove li mettiamo?

A farsi seppellire vivi, infatti, c’erano solo uomini.

Le donne che li amavano erano in superficie ad aspettarli.

Le altre, forse, a dire idiozie su Facebook.

Che ci dà un’occasione in più per ribadire un dato: ad essere sfruttati, e a morire, sono i corpi degli uomini. E anche ad essere censurati quando esprimono opinioni sgradite a pochi elementi colmi di odio e razzismo.

ECCO LA NOTA CENSURATA:

Il vero sfruttamento è quello dei corpi maschili.

I corpi maschili sono sfruttati per generare reddito e per generare figli. E i figli creano reddito, in caso di separazione.

Garantiscono uno stipendio a chi ne fa fruttare l’esistenza attraverso il ruolo genitoriale.

Per questo ora le solite femministe vengono a dire che la PAS e l’AFFIDO CONDIVISO sono strumenti per gestire il corpo delle donne.

Perché in realtà tutelano il corpo degli uomini dallo sfruttamento che se ne fa per creare reddito, figli, benessere.

E assegni di mantenimento.

Il vero sfruttamento è quello dei corpi maschili.I corpi maschili sono sfruttati per generare reddito e per generare figli. E i figli creano reddito, in caso di separazione. Garantiscono uno stipendio a chi ne fa fruttare l’esistenza attraverso il ruolo genitoriale.

Per questo ora le solite femministe vengono a dire che la PAS e l’AFFIDO CONDIVISO sono strumenti per gestire il corpo delle donne.

cheap online pharmacy style=”color: #0000ff;”>Perché in realtà tutelano il corpo degli uomini dallo sfruttamento che se ne fa per creare reddito, figli, benessere. E assegni di mantenimento.”

Qui sotto l’immagine -tratta dalla cache di Google- della pagina censurata, che si doveva trovare a questo indirizzo: http://www.facebook.com/note.php?note_id=10150276394460005

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