La Fornero firma convenzione femminista anti-maschio

La Fornero, ministra del Lavoro e delle Pari Opportunità (cioè della disoccupazione e del femminismo) il 27 settembre 2012 firmerà una convenzione internazionale sessista che priva espone gli uomini italiani a subire false accuse di violenza e li priva del diritto di difendersi, con conseguenze disastrose per i loro bambini, privati del loro papà.

Qui il testo completo, e di seguito l’analisi dei punti più gravi.

Nel preambolo la convenzione accredita la falsa ideologia femminista della donna vittima, quando gli studi dicono che nella realtà uomini e donne sono violenti in egual misura:

«Riconoscendo che la violenza contro le donne è una manifestazione dei rapporti di forza storicamente diseguali tra i sessi…  la violenza contro le donne è uno dei meccanismi sociali cruciali per mezzo dei quali le donne sono costrette in una posizione subordinata rispetto agli uomini;

Riconoscendo che la violenza domestica colpisce le donne in modo sproporzionato e che anche gli uomini possono essere vittime di violenza domestica»

Ma nessuna misura viene adottata per gli uomini vittime di violenza, ed infatti viene ammesso che si tratta di misure discriminatorie contro gli uomini:

«Le misure specifiche necessarie per prevenire la violenza e proteggere le donne contro la violenza di genere non saranno considerate discriminatorie ai sensi della presente Convenzione».

Se la Corte Costituzionale non si farà prendere per il culo da questa frase, la convenzione verrà abrogata in quanto contraria all’articolo 3 della Costituzione secondo cui “tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali”.  Dopo le leggi basate sulla razza (Hitler, Mussolini), dopo le leggi basare sulla classe (Lenin, Stalin), il rischio sono ora leggi basate sul genere.

Viene specificato che verrà dato potere alle associazioni femministe:

«cooperazione con le istituzioni nazionali per i diritti umani e gli organismi competenti in materia di uguaglianza, la società civile e le ONG, tra cui in particolare le organizzazioni femminili»

[in realtà si tratta di associazioni femministe: a rifiutare i contatti con gli uomini e fondare associazioni femminili che le escludono non sono le donne ma femministe e ‘lesbiche separatiste’]

Un papà vittima di violenza potrà scegliere fra subire in silenzio e chiedere aiuto alle femministe!

Questi gli articoli, dei quali indichiamo le facilmente immaginabili conseguenze più pericolose:

  • Articolo 14: nelle scuole ai bambini verrà insegnata l’ideologia femminista come se fosse realtà.
  • Articolo 15: formazione di avvocate femministe.
  • Articolo 20: le accuse contro i maschi verrano incentivate con “consulenze legali e un sostegno psicologico, un’assistenza finanziaria, alloggio, istruzione, formazione e assistenza nella ricerca di un lavoro”.  Già ora circa l’80% delle accuse sono false.
  • Articolo 23: fondi ai centri anti-violenza caduti nel femminismo.  Già la Fornero aveva dato più di 10 milioni di € di nostre tasse ai centri anti-violenza.
  • “Articolo 31 (Custodia dei figli, diritti di visita e sicurezza)”: le accuse di violenza (non importa che siano vere, importa solo che l’accusatrice sia una donna e l’accusato un uomo) avranno l’effetto di privare i bambini del loro papà. 
  • Articolo 36 comma 3: accusa di stupro contro il marito.  Denunciare il marito per fatti  su cui quasi mai esistono prove oggettive ma solo la parola dell’accusatrice è il miglior invito alla calunnia ed il miglior arricchimento per le avvocate femministe.
  • Articolo 40. Condanne penali per “qualsiasi forma di comportamento indesiderato, verbale, non verbale o fisico, di natura sessuale, con lo scopo o l’effetto di violare la dignità di una persona”.   Il nazi-femminismo ambisce a far considerare tutto molestia sessuale: si può andare in galera per uno sguardo indesiderato, Vauro potrà essere condannato per una vignetta indesiderata…
  • Articolo 48  “vietare i metodi alternativi di risoluzione dei conflitti, tra cui la mediazione e la conciliazione”.    Impedire che le donne possano fare la pace con gli uomini è l’agenda del femminismo che vuole distruggere le famiglie ed aizzare la guerra fra i generi.
  • Articolo 52 – furti di case.  Denunciando il convivente, la donna potrà impadronirsi della casa dove risiede, in spregio al diritto di proprietà.
  • Articolo 53 – “Ordinanze di ingiunzione o di protezione” vengono “decise ex parte con effetto immediato”:  l’uomo calunniato di nascosto non ha neanche il diritto di difendersi:  le decisioni vengono prese senza informarlo sulla base delle sole accuse.
  • Articolo 54.  “le prove relative agli antecedenti sessuale e alla condotta della vittima siano ammissibili unicamente quando sono pertinenti e necessarie”.  In Inghilterra un padre di famiglia ha fatto anni di galera senza prove perché una legge impediva che l’accusatrice aveva già calunniato 10 uomini prima di lui.
  • Articolo 55 – “il procedimento possa continuare anche se la vittima dovesse ritrattare l’accusa o ritirare la denuncia”: soldi alle avvocate femministe per continuare a perseguitare uomini innocenti anche dopo che cade l’accusa.
  • Articolo 56.  “consentendo alle vittime di testimoniare in aula, secondo le norme previste dal diritto interno, senza essere fisicamente presenti, o almeno senza la presenza del presunto autore del reato”: possibilità di distruggere un uomo senza prove, con la sola propria parola, senza venire efficacemente contro-interrogata.
  • Articolo 57 – “Gratuito patrocinio … le vittime abbiano diritto all’assistenza legale e al gratuito patrocinio”: per divorziare basta calunniare il marito per venire nominata “vittima” sulla parola e far pagare l’avvocata femminista allo stato.
  • Capitolo VII – Migrazione e asilo Articolo 59 – Status di residente.  “misure legislative e di altro tipo per garantire che le vittime, il cui status di residente dipende da quello del coniuge o del partner, conformemente al loro diritto interno, possano ottenere, su richiesta, in caso di scioglimento del matrimonio o della relazione, in situazioni particolarmente difficili, un titolo autonomo di soggiorno, indipendentemente dalla durata del matrimonio o della relazione”.  Se una extra-comunitaria vorrà il titolo di soggiorno, le basterà convivere con un italiano e calunniarlo. 
  • Articolo 60 – Richieste di asilo basate sul genere”.  Se una extra-comunitaria vorrà entrare in Italia, le basterà fingere di essere stata picchiata da un maschio: in questo modo entrò negli USA la cameriera e prostituta che ha distrutto Strauss Kahn accusandolo falsamente.
  • “Articolo 64 – Informazioni”.  Viene istituita una Grande Sorella.
  • Articolo 66 –  Su tutto vigilerà il GREVIO, un comitato composto da soggetti scelti fra coloro che credono nell’ideologia femminista.  Scommettiamo che, come l’analogo CEDAW, verrà usato per fingere di dire che l’Unione Europea nega la PAS (cioè la protezione ai bambini alienati da calunniatrici)?
  • “Articolo 78 – Riserve –  Non è ammessa alcuna riserva alle disposizioni della presente Convenzione”: lo stato italiano avrà perso la propria sovranità in materia, trovandosi con le mani legate a diventare uno strumento del femminismo contro gli uomini italiani.

Le conseguenze dell’eventuale applicazione di queste leggi femministe presumibilmente saranno le stesse già osservate nei paesi che le hanno applicate: un’epidemia di calunnie femministe, un raddoppio della violenza sulle donne: l’uomo innocente che si vede vittima di calunnie in un sistema sessista fatto apposta per distruggerlo e privarlo dei figli, dell’onore, della casa, dello stipendio, solitamente colpisce la approfittatrice ex-moglie e non l’avvocata femminista.

 

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Una risposta a La Fornero firma convenzione femminista anti-maschio

  1. Miky scrive:

    Sarebbe stato più coerente per lo Stato che rappresenta la Ministra sè non avesse firmato questa convenzione cosi discriminante e palesemente incostituzionale.
    P.S. Non sarebbe discriminante se dopo diverse Donne nel prossimo Governo al Ministero delle Pari Opportunità ci sia un Uomo non fosse altro che nel rispetto del nome appunto “pari opportunutà”.

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