Spagna: ex-governo femminista denunciato per genocidio

Dopo la peggiore sconfitta elettorale della storia, per il governo Zapatero che aveva messo femministe al potere è arrivata una denuncia penale presentata dalla Associazione Catalana Nonne e Nonni per l’Affido Condiviso.  La associazione considera che la legge integrale sulla “violenza di genere” e l’ideologia femminista su cui è basata «costituiscono presunti delitti di genocidio, crimini di lesa umanità dai tratti inumani e degradanti nei confronti dei cittadini, codificati nei trattati internazionali e nel codice penale».

La denuncia è stata formulata anche presso il Tribunale Supremo, passo preliminare affinché la denuncia sia «inoltrata alla Corte Penale Internazionale, affinché si proceda a nominare un tribunale speciale per perseguire i crimini commessi sotto il governo Zapatero contro più di un milione di cittadini uomini perseguitati in quanto maschi, sia spagnoli che stranieri», afferma la associazione in una nota stampa.

Viene denunciata «una attività politica che incita all’odio contro i maschi» e la «implementazione di eccezioni proibite dalla Costituzione e dai Trattati Internazionali», riferendosi a leggi diverse per uomini e donne.

Il Tribunale di Norimberga

La associazione ricorda che già «il Tribunale di Norimberga [che giudicò i crimini del nazismo] considerò gli organi creati per applicare queste leggi collaboratori e quindi colpevoli dell’olocausto» e segnala di aver ricevuto «l’appoggio di più di 50 organizzazioni di difesa dei diritti umani su tutto il territorio nazionale».

La denuncia è stata appoggiata dal Giudice Francisco Serrano Castro […] presidente della Piattaforma per l’Eguaglianza che parla di «detenzioni illegali, suicidi di uomini… in definitiva un genocidio» e che considera questa denuncia «un passo importante per abrogare la legge sulla “violenza di genere” ed avere una legge sulla “violenza domestica”.  La società non è cosciente che si sta attentando ai diritti umani.  Io non giustifico la violenza, ma nemmeno quello che si sta facendo per criminalizzare la famiglia da parte di determinati settori».

[Tratto da http://www.abcdesevilla.es/20111215/sevilla/sevp-denuncian-zapatero-genocidio-violencia-20111215.html]

Non sappiamo se la denuncia andrà avanti, ma intanto per capire cosa ha portato a questa situazione, riproduciamo un articolo in merito:

Spagna: la Guantanamo femminista

Il 28 dicembre 2004, mascherata da legge contro la violenza domestica, il governo Zapatero composto da varie femministe varò la Ley Integral contra la Violencia de Género. Oggi spagnoli riconoscono che ha provocato un “olocausto” di 600 morti all’anno, trasformando la Spagna in una “Guantánamo femminista”. Già dal primo articolo si vede che è una legge anti-uomo, anti-padre, anti-famiglia:

Artículo 1. Objeto de la Ley. La presente Ley tiene por objeto actuar contra la violencia que, como manifestación de la discriminación, la situación de desigualdad y las relaciones de poder de los hombres sobre las mujeres
Traduzione: solo le donne sono vittime, solo gli uomini sono colpevoli. Un Giudice, intervistato su tali leggi femministe, ha osservato che un codice penale con leggi diverse per diverse categorie di persone “nel secolo XX in Europa è esistito solo sotto due regimi: quello nazista e quello Stalinista”.

Artículo 20. Asistencia jurídica. Las mujeres víctimas de violencia de género […] tienen derecho a la defensa y representación gratuitas por abogado y procurador en todos los procesos y procedimientos administrativos que tengan causa directa o indirecta en la violencia padecida
Traduzione: se vuoi divorziare, denuncia “violenza di genere”, sulla parola vieni nominata “vittima” e ti pagano una avvocata femminista

Artículo 21. Derechos laborales y de Seguridad Social. La trabajadora víctima de violencia de género tendrá derecho, en los términos previstos en el Estatuto de los Trabajadores, a la reducción o a la reordenación de su tiempo de trabajo … Las ausencias o faltas de puntualidad al trabajo motivadas por la situación física o psicológica derivada de la violencia de género se considerarán justificadas
Traduzione: se hai un lavoro ma non hai voglia di lavorare, denuncia “violenza di genere”, potrai lavorare meno dei colleghi, ed avrai più diritti.

Artículo 22. Programa específico de empleo. En el marco del Plan de Empleo del Reino de España, se incluirá un programa de acción específico para las víctimas de violencia de género inscritas como demandantes de empleo.
Traduzione: se vuoi lavorare ma non hai un lavoro, denuncia “violenza di genere” e ti daranno un lavoro, a spese degli altri disoccupati. Sotto Zapatero, il tasso di disoccupazione spagnolo è raddoppiato, salendo al 21%.

Artículo 27. Ayudas sociales. …. las víctimas de violencia de género … recibirán una ayuda de pago único. El importe de esta ayuda será equivalente al de seis meses de subsidio por desempleo. En el caso de que la víctima tenga responsabilidades familiares, su importe podrá alcanzar el de un período equivalente al de 18 meses de subsidio.
Traduzione: se vuoi soldi, denuncia “violenza di genere” e per un anno e mezzo ti mantiene lo Stato. Questo parassitismo sociale è finanziato da fondi europei: lo paghiamo anche noi.

Artículo 28. Acceso a la vivienda y residencias públicas para mayores. Las mujeres víctimas de violencia de género serán consideradas colectivos prioritarios en el acceso a viviendas protegidas y residencias públicas para mayores, en los términos que determine la legislación aplicable.
Traduzione: se vuoi una casa pubblica, denuncia “violenza di genere”.

Articulo 43. En cada partido habrá uno o más Juzgados de Violencia sobre la Mujer, con sede en la capital de aquél y jurisdicción en todo su ámbito territorial.
Traduzione: tribunali speciali, come ai tempi della dittatura Franchista.

Artículo 65. De las medidas de suspensión de la patria potestad o la custodia de menores. El Juez podrá suspender para el inculpado por violencia de género el ejercicio de la patria potestad o de la guarda y custodia, respecto de los menores a que se refiera.
Artículo 66. De la medida de suspensión del régimen de visitas. El Juez podrá ordenar la suspensión de visitas del inculpado por violencia de género a sus descendientes.
Traduzione: se vuoi appropriarti dei figli, denuncia “violenza di genere” e sulla base della tua sola parola i bambini saranno resi orfani di padre vivo per 5 anni, nei quali potrai plagiarli con calunnie femministe fino a provocare l’Alienazione Genitoriale.

Mentre nel mondo vengono varate leggi ed iniziativeper proteggere i bambini da questo abuso, organi legati al governo spagnolo cercano di negarlo (un sito femminista riferisce che in Spagna un medico o uno psicologo che faccia la diagnosi di Alienazione Parentale potrebbe essere denunciato!), suscitando la reazione indignata del Giudice familiare Serrano Castro:

L’evidenza della PAS, palese a qualunque cittadino comune, non viene riconosciuta dagli esperti nella commissione governativa scelti in modo esclusivo ed escludente fra chi rappresenta l’ideologia di genere. […] Questi sedicenti esperti sono pochi, ma rumorosi e con potere politico, economico e mediatico. […] Il Tribunale Europeo dei Diritti Umani in varie sentenze ha espressamente dichiarato che i Tribunali devono determinare l’esistenza della PAS e delle sue conseguenze sullo sviluppo dei minori. […] Pertanto, nel rispetto della legge, mi dichiaro non sottomesso alle istruzioni ed orientamento del governo su come dovrei giudicare. Mi dichiaro più incline a seguire le indicazioni e le linee guida della Corte Europea per i Diritti Umani.

Immagine da www.femilistas.com


 

Questo Giudice fu il primo ad applicare un ordine di allontanamento per proteggere una donna; oggi usa il termine nazifemminismo e propone il parallelo con la base di detenzione di Guantanamo. Dice: “uomini sono stati arrestati per il solo fatto di essere uomini, dopo una denuncia di abuso. Quante donne sono state arrestate per falsa denuncia? Nessuna. In privato, i politici mi dicono che ho ragione, ma che non lo possono dire pubblicamente. Si sta producendo un autentico genocidio” . Ogni giorno 9 spagnoli si suicidano.

Il Giudice decano di Barcellona, Maria Sanahuja dice: “la Legge Integrale sulla Violenza di Genere costituisce una disgustosa violazione dei diritti fondamentali in Spagna. Si è creata una specie di follia nella legge, che crea l’abuso, la distruzione dell’onere della prova durante il processo e l’assenza della presunzione d’innocenza”. “Stiamo abusando di migliaia di bambini, migliaia di padri, migliaia di nonni”. Si stima che sono 3 milioni le persone che hanno sofferto. Deve ricordare in un dibattito televisivo sulle denunce false: “anche gli uomini sono persone”.

Il Giudice Sànchez Gasca riferisce di donne che usano la denuncia come strumento per evitare l’affido condiviso.

La avvocatessa Maria Teresa Olmedo Butler dice “molti giuristi sono in disaccordo con una legge che, tra l’altro, viola uno dei più sacri principi costituzionali: l’eguaglianza di fronte alla legge. Mi sono ribellata contro chi considera giusto dare pene più severe agli uomini solo per il fatto di essere uomini”.

Uomo vittima di calunnie femministe si incatena su di una gru a Bergara

Jesus Ayala è stato minacciato e perseguitato per aver denunciato che oramai i bambini vengono chiusi nei centri anti-violenza femministi senza che i Giudici possano controllare, che i nomi e gli indirizzi degli uomini accusati di violenza di genere vengono pubblicati sui giornali.

Il Diario de Sevilla titola “Per giustificare fondi europei si stanno gonfiando le denunce false” e riferisce che 67 associazioni chiedono alla Comunità Europea di indagare il Governo spagnolo per possibili malversazioni in 900 milioni di Euro di fondi europei concessi alla Spagna. Su altri forum si propone di chiedere aiuto al Tribunale Penale Internazionale di Strasburgo, competente per le violazioni dei diritti umani.

Il Governo femminista ha messo fuorilegge le favole sessiste: Biancaneve, Cenerentola e la Bella addormentata nel bosco. Per i bambini spagnoli el Ministerio de Igualidad ha invece scritto la favola di Alba Aurora, la principessa femminista.

El Pais riferisce che quando il senato si è interessato di affido condiviso solo il Partito Socialista Operaio (PSOE) si è opposto, quando il governo regionale di Aragon ha approvato l’affido condiviso solo Sinistra Unita ha votato contro, quando anche il governo regionale di Valencia ha approvato l’affido condiviso, il governo centrale con la sinistra al potere ha tentato di bloccarlo come incostituzionale.

El Confidencial titola “La Spagna commuove il mondo: 350 false accuse al giorno” e racconta del caso di un padre che ne ha subite 22.

Un articolo del giornalista David Navarro dal titolo “Falsas denuncias por maltratos” riferisce che la Asociación Independente de la Guardia Civil (ASIGC) denuncia che sono frequenti i casi di donne che si “molestano” e poi chiamano la Guardia Civil (la polizia), e che ammettono che la denuncia contro i loro compagni o mariti viene fatta, su consiglio di avvocati, per facilitare il divorzio, garantirsi la custodia dei figli ed i soldi; di fronte alle proposte di indagine e di aiuto degli agenti rispondono “non mi serve; ho solo bisogno di fare la denuncia come mi ha detto l’avvocata”.

Un documentario danese ci informa che, in questa “tragedia nazionale”, le spagnole fanno350 accuse false ogni giorno, che nelle separazioni la polizia accetta le false accuse; l’uomo va direttamente in prigione; si è messo un potere eccessivo in mano alle donne; la mediazione è vietata. La attivista Guadalupe de la Fuente dice: “gruppi femministi si sono appropriati della legge e la usano in modo fraudolento”. L’avvocato Javier Perez-Roldan aggiunge: “quando viene fatta un’accusa, senza bisogno di alcun indizio o prova, si procede all’arresto. Gli uomini non hanno nessun diritto”. Il documentario conclude chiedendo: “il motivo è la vendetta femminista contro gli uomini: è giusto tutto ciò?

30 associazioni femministe hanno chiesto che venisse censurata l’informativa “Tratamiento de la violencia de género en España y en la Comunidad de Madrid” del Consejo Económico y Social nel quale l’autrice Tatiana Torrejón esponeva i meccanismi di frode stabiliti per incentivare le denuncie false [fonte].

 

Letto :77467
Questa voce è stata pubblicata in Dalla stampa e contrassegnata con , . Contrassegna il permalink.