Sara Scazzi, vittima di violenza dimenticata dal femminismo.

26Mag
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Era nata il 4 aprile 1995 ed il giorno 26 agosto 2010 è morta in un modo orribile: uccisa dalla cugina e dalla di lei madre.

C’è dunque qualcosa di piu’ inquietante della morte nella drammatica vicenda di Sarah. Un volto mostruoso e sempre negato, che è quello dell’odio e della violenza femminili. Un volto che, quando esiste, ha caratteristiche diverse dal “corrispondente” maschile ed è capace di negare se stesso oltre qualsiasi evidenza dei fatti.

Basti del resto pensare al caso “Franzoni” per avere un secondo e non unico esempio.

Per questo la vicenda di Avetrana finita tra gli ingranaggi inarristabili dei grandi media destò uno stupore e un’audience mai visti.

Sara deve essere ricordata perché è parte della nostra travagliata storia alla ricerca di equilibri in un burrascoso agitarsi di ruoli veri e pretesi che ha generato e che continua a generare violenza.

Sara era poco più di una bambina ed è stata spenta per una storia violenta di gelosia femminile.

Aiuta anche tu a mantenere viva la memoria di Sara anche aderendo alla pagina dedicata su FaceBook.

Sarah Scazzi. Manteniamo vivo il suo ricordo.

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La guerra di Licia Palmentieri contro l’addetta stampa del convegno contro la PAS

22Feb
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Da alcuni giorni il mondo femminista sta dando piu’ spettacolo del solito su FaceBook. Tra fake, trolls, utenti reali e bacheche virtuali, volano accuse e insulti degni dei più nostalgici emuli del newyorkese Bronx. Un Bronx tutto al femminile questa volta.

Sono due le dame che agitano le pagine e le notti insonni del network di Mark Zuckerberg. Da una parte Licia Palmentieri, esponenete del femminismo napoletano e moderatrice di una pagina su FaceBook denominata “No alla violenza sulle donne“, dall’altra Loredana Morandi, autrice del blog Giustizia Quotidiana e anch’ella presente su fb con un propria pagina avente lo stesso nome del blog: Giustizia Quotidiana, appunto.

Sia la Palmentieri che la Morandi, in passato si sono distinte per pesanti attacchi diffamatori contro persone e realta’ dell’altro mondo, quello non femminista.

Spesso si sono scagliate all’unisono contro la seguitissima pagina “NO ALLA VIOLENZA SULLE DONNE” gestita da persone in aperto contrasto sia con i metodi sia con la cultura legata al femminismo più estremo. Gli attacchi, palesemente diffamatori, sono ovviamente stati oggetto di numerose querele delle quali siamo a conoscenza e che sono tuttora al vaglio della Magistratura.

Evidentemente il tempo di quell’alleanza femminile è però giunto al termine. Si è trattato di una collaborazione importante, tuttavia. C’è una lettera di incarico a firma Andrea Coffari che colloca la Morandi nello staff del Movimento per l’Infanzia e che porta la data del 14 aprile 2011; una collaborazione che ha visto la sig.ra Loredana Morandi essere ufficialmente nominata addetto stampa del convegno fiorentino contro la Pas promosso dal Movimento per l’Infanzia e dal suo Presidente, l’avv. Andrea Coffari.

Adesso la Licia Palmentieri sostiene pubblicamente che la Loredana Morandi, nonostante il recente incarico affidatole nell’ambito dell’importantissimo Convegno toscano, sia una persona malata di mente, gia’ da tempo soggetta a importanti cure psichiatriche.

Noi assistiamo increduli all’evolversi di questa vicenda nella quale, piu’ o meno direttamente, siamo stati e siamo tuttora maldestramente citati. Quello che ancor più colpisce è che la Morandi, oltre ad essere adesso indicata come una persona “psicologicamente fragile”, riceva insulti pesanti dall’altra. Non è forse questa una forma di violenza psicologica?

A questo punto ci chiediamo dove stia la verita’.

Possibile che l’ufficio stampa di un convegno medico sia stato affidato a quella che la femminista definisce adesso come “persona malata di mente e già in cura presso il CIM” ?

Da parte sua, la (ex)Addetta Stampa del convegno contro il riconoscimento della PAS, lanciando gravi accuse anche contro l’organizzazione dalla quale aveva ricevuto l’incarico, attraverso la sua pagina FB https://www.facebook.com/GiustiziaQuotidiana

Un macello, insomma, che toglie credibilita’ anche a quel convegno.

Se la signora Morandi fosse effettivamente nelle condizioni indicate dalla Palmentieri, come è stato possibile che le sia stato dato quell’incarico anche e proprio nell’ambito di un convegno che aveva tra gli organizzatori anche un medico psichiatra di sua conoscenza, ovvero il pugliese Andrea Mazzeo?

Ad majora.

 

Segue documentazione grafica

 

 

Bestemmie che lasciano senza parole. Alda Merini «reclutata» a sua insaputa come firmataria di una lettera femminista a favore dell’aborto

28Gen
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La poetessa era stata «reclutata» a sua insaputa come firmataria di una lettera femminista

Bestemmie che lasciano senza parole. Così la poetessa Alda Merini, “reclutata” insieme ad altre dieci “donne autorevoli” come firmataria di una lettera pro aborto (titolo “Il Papa oscurantista contro le donnee contro la scienza”, in uscita nel prossimo numero di Micromega e già abbondantemente reclamizzata), prende radicalmente le distanze dal testo e, anzi, nega di averlo mai sottoscritto.

(more…)

23Dic
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Molti credono che il femminismo, nonostante il nome, rivendichi equità fra donne ed uomini. Altri credevano che il nazismo rivendicasse equità per i tedeschi, e che i progetti di distruzione che Hitler aveva esposto nel Mein Kampf fossero solo provocazioni.  Dietro la difesa dei giusti diritti di donne e tedeschi, si nasconde ben altro.  Questo il Mein Kampf del femminismo:

«La famiglia nucleare dev’essere distrutta… qualunque sia il significato finale, lo sfascio delle famiglie è adesso un processo obiettivamente rivoluzionario». Linda Gordon

«Dal momento che il matrimonio costituisce una schiavitù per le donne, è chiaro che il Movimento delle Donne debba concentrarsi per attaccare questa istituzione. La libertà per le donne non potrà essere acquisita finché il matrimonio non verrà abolito». Sheila Cronan

«Affinché i bambini vengano cresciuti con parità, dobbiamo portarli via dalle famiglie e crescerli in comuni appositi». Mary Jo Bane.

«La cosa più misericordiosa che una famiglia numerosa possa fare ad uno dei suoi bambini più piccoli è ucciderlo». Margaret Sanger, in “Donne la nuova razza”, pag. 67.

«Non si dovrebbe permettere a nessuna donna di stare a casa ed accudire i suoi bambini. Le donne non devono avere questa possibilità, perché altrimenti troppe donne la sceglierebbero». Simone de Beauvoir

«Essere una casalinga è una professione illegittima. La scelta di servire ed essere protetta, e di pianificare una vita familiare è una scelta che non dovrebbe esistere. Il cuore del femminismo radicale è di cambiare tutto ciò». Vivian Gornick.

«Non possiamo distruggere le iniquità fra gli uomini e le donne finché non distruggeremo il matrimonio». Robin Morgan (Sisterhood Is Powerful).

«Sotto il patriarcato ogni donna è una vittima, del passato, del presente e del futuro. Sotto il patriarcato, la figlia di ogni donna è una vittima, del passato, del presente e del futuro. Sotto il patriarcato il figlio di ogni donna è il suo potenziale traditore e anche l’inevitabile stupratore o violentatore di un’altra donna». Andrea Dworkin

«Il matrimonio è da sempre esistito per il beneficio degli uomini; ed è stato un metodo legalmente sanzionato per controllare le donne… Dobbiamo distruggerlo. La fine dell’istituzione del matrimonio è una condizione necessaria per la liberazione delle donne. È per noi quindi importante incoraggiare le donne a lasciare i loro mariti e non vivere da sole con gli uomini… Tutta la storia dovrà essere riscritta in termini di oppressione delle donne» dalla “Dichiarazione di Femminismo”.

«Qualsiasi rapporto sessuale, anche il sesso consensuale all’interno del matrimonio, è un atto di violenza perpetrato contro una donna». Catherine MacKinnon

«Dietro l’imposizione della famiglia c’è l’impostazione di reazionari catto-fascisti che tutela i privilegi dell’uomo, bianco, cattolico, razzista, sessista, misogino, e gli fornisce una frusta per mantenerci piegate e in schiavitù». Femministe del meridione italiano.

*    *    *

Tante donne e uomini hanno denunciato il pericolo femminista:

«L’unica cosa di cui un bambino ha davvero bisogno, i suoi genitori assieme sotto lo stesso tetto, viene minata dall’ideologia che dice di difendere i diritti delle donne». Erin Pizzey, fondatrice dei centri anti-violenza.

«A voler ignorare sistematicamente la violenza ed il potere delle donne, a proclamarle sempre oppresse e quindi innocenti, si dipinge una umanità divisa in due che non corrisponde alla verità». Élisabeth Badinter

«Il femminismo americano è il movimento neo-Marxista più influente in America, se non il più estremo. Ha demolito la famiglia americana così come il comunismo demolì l’economia russa, e la maggior parte del danno è irreversibile». Ruth Wisse, professoressa ad Harvard.

Sir Winston Churchill, l’uomo che, non creduto, denunciò il pericolo nazista fin dalla sua nascita, disse anche: «Il movimento delle suffragette è solo la punta dell’iceberg… Significherà la distruzione della struttura sociale».  Solo quando l’Inghilterra rimase sola di fronte ad un Europa sotto il nazi-fascismo, Churchill poté iniziare a combatterlo: «non ho altro da offrirvi che sangue, fatica, lacrime e sudore. Abbiamo di fronte a noi un cimitero dei più penosi. Abbiamo di fronte a noi molti, molti lunghi mesi di lotta e di sofferenza. Se chiedete quale sia la nostra politica risponderò: di muover guerra, per terra, mare e aria, con tutto il nostro potere e con tutta la forza che Dio ci dà, di muover guerra contro una mostruosa tirannia, mai superata nell’oscuro deplorevole elenco dei delitti umani».

Oggi, la fondatrice dei centri anti-violenza, dopo aver denunciato come le femministe li hanno trasformati in centri di odio misandrici, ci rivolge questo appello:

«Nuove leggi devono riconoscere che la famiglia tradizionale, con la mamma ed il papà che vivono sotto lo stesso tetto con i loro figli, offre ai bambini la migliore possibilità di diventare adulti sani, amorevoli e rispettosi della legge. Quelle donne che amano i loro mariti, i loro partner, i loro figli devono unirsi al movimento degli uomini nel combattere le leggi anti-uomini. Questa è la nostra ultima possibilità di correggere un male atroce. Milioni di uomini ed i loro bambini hanno sofferto nelle mani di questo malvagio movimento femminista. È arrivato il momento per uomini e donne di dire NO AL FEMMINISMO». Erin Pizzey.

25Nov
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Ogni 25 novembre le feminazi si scatenano con la calunnia di genere e ripropongono le statistiche taroccate per far credere che la violenza maschile sia la prima causa di morte per le donne.  Qualunque persona mentalmente sana capisce che è una balla colossale finalizzata a raccattare fondi per i centri femministi.  Ad esempio, nella realtà le vittime di omicidi sono 1000 volte meno delle vittime di patologie cardiocircolatorie.  Anche Amnesty International ed il nostro senato hanno smentito questa calunnia feminazi del «femminicidio».

I nazi-fascisti celebrarono il decennale della Marcia su Roma erigendo un sacrario con 3000 lapidi: una per ciascun camerata caduto. Problema: anche loro avevano taroccato i libri di storia; a differenza delle feminazi si erano contenuti, e nella realtà i caduti erano 10 volte di meno.  Soluzione: sulle lapidi senza nome misero la scritta «Presente!».

Diffidiamo dalle ideologie dell’odio: siamo tutti esseri umani, quando capita qualche omicidio, vediamo di risolverlo invece di creare divisioni di genere o di razza.

14 luglio 2011: vendere un rene per mantenere la ex

27Set
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Ancora una pesante ingiunzione richiesta dalla ex moglie e caduta, come una pietra, sulla testa di A.G., papà separato che possiamo definire “vessato sia dalla coniuge sia dalla magistratura. Risulta infatti incomprensibile come il magistrato che si occupa della vicenda possa avere pensato di stabilire un assegno a carico del papà che, con un reddito di 580 euro al mese, dovrebbe anche versare nelle tasche della ex moglie la cifra di 120 euro quale mantenimento della figlia 12 enne.

Con un atto di precetto adesso la donna, che vive agiatamente grazie alla sua professione di dentista e che non si fa mancare auto di grossa cilindrata e vacanze in continenti esotici, chiede che l’ex marito le versi la somma complessiva di quasi 4 mila euro. Ovviamente Angelo Grasso non ce la fa ed allora, oltra allo sciopero della fame che da tempo persegue come forma di protesta, provocatoriamente mette in vendita un rene.

“Continuerò a lottare fino all’ultimo giorno della mia vita, con ogni mezzo pacifico, per il pieno rispetto della Legge 54/2006 (Affido Condiviso) che prevede il 50% del tempo dei figli con entrambi i genitori ed entrambi messi nella condizione di svolgere con dignità il proprio ruolo di genitore – ha affermato A.G. in una lettera inviata alle massime autorità dello Stato – non di certo sbattuti in  mezzo alla strada, senza casa, senza figli, senza soldi come nel mio caso e in quello di tanti altri papà separati. Non ho neanche più i soldi per difendermi legalmente quindi l’unico strumento di lotta che mi è rimasto è il mio corpo…”

A seguito della nuova recente ordinanza del giudice, A.G. è stato costretto, come ultima spiaggia e come decisa forma di protesta contro questo disumano sistema che uccide centinaia di papà italiani ogni anno, ad intraprendere uno sciopero della fame ad oltranza fino ad ottenere giustizia o fino alle estreme conseguenze.

Sosteniamo anche lui, come siamo soliti fare con tutti i papà separati che soffrono condizioni precarie, familiari ed economiche, a seguito di sentenze cieche e vergognosamente superficiali emesse da altrettanti magistrati che, invece di svolgere correttamente il proprio lavoro, “sbrigano” le loro pratiche rapidamente e senza alcuna attenzione alle persone coinvolte, che siano i genitori o gli stessi figli, che soffrono ancora di più le precarie condizioni di vita che, con la mancata applicazione della legge sull’affido condiviso, vengono a crearsi.

Fonte: http://www.adiantum.it/public/2592-ancora-una-svolta-sulla-vicenda-di-angelo-grasso–adesso-dovrò-vendere-un-rene.asp

Lo sfogo di un papà

30Ago
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Su FaceBook leggiamo:

Cari ragazzi, io non sono in depressione e anzi sono felicemente risposato con 2 meravigliose bambine. Vivrò altri cento anni ma un giorno dovrò morire. Bene quel giorno qualcuno mi anticiperà. Se non loro i loro figli. Se questa promessa la facesse qualche altro o se le centinaia di vittime di questi 17 anni lo avessero fatto, oggi saremmo qui a parlare di quanto è bello andare al parco con i nostri figli.  FAI A LORO QUELLO CHE HANNO FATTO A TE.  Solo con la legge del taglione possono capire e pagare per le loro porcate.  Hanno creato un criminale e come tale mi comporterò prima della morte”.

Secondo una interrogazione parlamentare, questo papà ed i suoi figli hanno subito gravi abusi: è stato falsamente accusato di violenza da una donna violenta: sulla base di queste accuse il sistema giudiziario ha lasciato in mano alla donna i bambini, che solo da maggiorenni hanno potuto tornare dal loro papà e raccontare la verità.

Questo papà vorrebbe solo giustizia.

È nostro dovere dissociarci dal suo sfogo; vorremmo aggiungere che bisogna aver fiducia e sempre lasciare ai magistrati il compito di fare giustizia, ma trattandosi di un padre separato italiano e dei suoi bambini, verrebbero considerate parole vuote.

Anzi, se non serviranno a nulla neanche la manifestazione di protesta del prossimo 5 Ottobre, e neanche il ricorso collettivo promosso da Adiantum presso la Corte Europea per i Diritti Umani contro l’Italia, paese già pluri-condannato, sarà ancora più difficile dire a questo papà che ha torto a considerare sciolto per grave inadempienza il contratto sociale in base al quale i cittadini rimettono allo Stato la gestione della giustizia.

Michael Cox ha detto NO allo sfruttamento femminista dei figli

22Giu
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Michael Cox è un papà separato che, grazie ad un accordo con la moglie che lavora, si prende cura del figlio per il 50% del tempo.  Ciononostante la signora voleva comunque che pagasse gli alimenti per il figlio.  Michael Cox ha detto NO (sulla base dell’ovvio principio che già faceva la sua parte) ed è stato incarcerato.

Alla fine la donna ha scritto al giudice di farlo uscire, altrimenti avrebbe dovuto licenziarsi e chiedere il sussidio di disoccupazione.

In appello ha prevalso il buon senso, e Michael Cox è stato scarcerato.

Ha dichiarato: “essendo rimasto fermo sul principio, spero che io ed i  miei colleghi di Fathers 4 Justice abbiamo fatto suonare l’allarme: attenti genitori che la legge familiare è in uno stato di emergenza nazionale”.

Oltre ogni diritto di difesa, la delinquenza di certi avvocati.

14Giu
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Il fenomeno delle false accuse è un fenomeno socialmente allarmante. I dati relativi alle indagini effettuate a seguito di denuncia pervenuta all’Autorità Giudiziaria per maltrattamenti familiari e/o abusi su minori, evidenziano prassi consolidate in cui la falsa accusa di maltrattamenti familiari ricorre nell’80% dei casi mentre per gli abusi su minori la cifra raggiunge il 92 % di falsi sul totale delle denunce pervenute.

E il cinema inizia a parlare degli “avvocati da galera”.

 

Calunnie pedofile e femministe per mettere all’angolo l’altro/a e impossessarsi dei figli.
In una logica criminale ispirata allo stalking e al ricatto

 

 

http://www.dirittoeminori.it/pages/universita-di-modena-il-92-delle-accuse-di-abuso-in-corso-di-separazione-sono-infondate/

http://www.falseaccuse.it/2010/11/04/false_denuncie_falsi_abusi_nelle_separazioni/

14Giu
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Per sua stessa definizione, lo stalking giudiziario si avvale di operatori del diritto (avvocati, periti ecc.)  per mettere in atto strategie criminali consistenti in vere e proprie forme di persecuzione.

Per quanto possibile in ogni campo dell’attività forense, i casi più frequenti si riscontrano in ambito familiaristico dove forme di stalking attuate con la strumentalizzazione del sistema giudiziario sono tuttaltro che rare.

La stalking giudiziario in materia di diritto di famiglia, inoltre, va quasi sempre a toccare sentimenti umani profondi, finendo per causare gravissimi danni ai soggetti coinvolti.

Non essendo consentita in italia l’auto-difesa, il fatto che questo tipo di manifestazioni coinvolgano operatori forensi quali avvocati, periti e altre figure legittimate ad interagire con gli apparati di Giustizia, è la deduzione più elementare .

Nel caso dei tribunali dei minorenni, a differenza di quanto avviene per i tribunali ordinari, un ruolo importante possono inoltre averlo (e lo hanno spesso avuto) figure come quella dell’assistente sociale.

Tra le armi degli stalker forensi troviamo, in primis, la falsa accusa. Una accusa inventata e ben orchestrata per maltrattamenti familiari o per abusi su minori può richiedere anni di accertamenti e, in assenza di una difesa sufficientemente preparata e “devota”, può inevitabilmente condurre il soggetto bersaglio in una vera e propria spirale in cui si assiste ad una progressiva soppressione di qualsiasi suo diritto umano normalmente inteso come tale.

Tutto questo puo’ diventare un viaggio senza possibilità di ritorno se, oltre a dover subire i vili colpi di parte avversaria, ci si trova a dover fare i conti con un difensore che non risponda ai requisiti professionali minimi indispensabili per arginare fenomeni di criminalità insiti nel sistema di accusa – difesa sui quali poggia le basi il nostro diritto.

L’infedele patrocinio, cioè il tradimento del cliente in giudizio da parte del proprio legale o consulente (anche la mancata difesa dei diritti è da intendersi a tutti gli effetti come un tradimento), è un reato tra i più ignobili ed è previsto e punito dall’art. 380 del Codice penale ed ha perseguibilità d’ufficio.

ALCUNE BREVI INDICAZIONI:

  • può bene accadere, come può avvenire in ogni buona famiglia, che anche nella classe forense – e nelle altre categorie professionali – si possa incontrare un professionista disonesto od incapace, verso di questo resta fermo il diritto del cliente di procedere ad accertare la relativa responsabilità, anche penale;
  • informatevi preventivamente sull’affidabilità del professionista, possibilmente presso suoi clienti, tenete presente che non sempre tariffe alte e studio importante sono garanzie di sicurezza;
  • verificate l’interesse del professionista alla vostra difesa, fate un accordo scritto e pagate sempre con assegni, per avere prove nel caso d’eventuali contestazioni. Non consegnate documenti originali senza avere in cambio una ricevuta, fornite solo fotocopie;
  • intervenite alle udienze: se non è tutto chiaro chiedete formali spiegazioni a mezzo lettera raccomandata AR. Imparate a consultare i Codici, parlate con altri avvocati e consulenti ed eventualmente associateli alla difesa;
  • diffidate dei continui rinvii, delle perizie tecniche incomplete, delle spiegazioni poco chiare, dei mancati interventi in udienza, e del mancato ritiro della sentenza, questa dopo un anno diviene irrevocabile;
  • prestate attenzione alle fasi finali dell’istruttoria: udienza collegiale, deposito conclusioni, deposito replica. Visionate questi documenti ed eventualmente esigete correzioni ed annullamenti, se non avete riscontro revocate il mandato al professionista articolando quello che è il giustificato motivo a tale decisione;
  • ricordate che in base all’art. 76 delle Norme d’attuazione del Codice di Procedura Civile, la parte ha diritto di visionare gli atti in Tribunale, e di ottenerne copie: e’ consigliabile farlo dopo ogni udienza in modo da poter visionare i documenti con calma e poterli verificare insieme a persone competenti;
  • in caso d’accertata violazione degli obblighi professionali da parte del proprio delegato, revocategli subito il mandato – ben articolando nello scritto quello che è il giustificato motivo a tale decisione – e chiedete la restituzione degli onorari ed il risarcimento danni; se la Vostra richiesta non dovesse avere riscontro chiedete una conciliazione al Consiglio dell’Ordine di appartenenza del professionista ed esigete copia del relativo verbale;
  • qualora il tentativo di conciliazione non fosse soddisfacente chiedete al Consiglio dell’Ordine un procedimento disciplinare ed esigete di conoscere la decisione finale;
  • se il procedimento disciplinare dovesse concludersi in un’archiviazione chiedete al Consiglio dell’Ordine l’accesso agli atti e citate il professionista in giudizio: chiedete l’appoggio delle Associazioni degli utenti e dei consumatori;
  • se avete prove fondate denunciate il professionista alla Procura della Repubblica: e’ un atto indispensabile per la salvaguardia dei propri interessi. La denuncia penale è un atto importante: prima di presentarla raccogliete documenti, prove e testimonianze;
  • l’Ordine professionale è vigilato dal Ministro della Giustizia, pertanto se ravvisate irregolarità scrivete al Ministro;
  • il patrocinio o consulenza infedele è un reato previsto dall’art. 380 del Codice penale ed è punito con la reclusione e con la multa ed è perseguibile d’ufficio: questo comporta che l’Associazione degli utenti e dei consumatori alla quale siete iscritti vi può sostenere con una denuncia c.d. ad adiuvandum.

Conservate questo foglio STAMPATELO E DISTRIBUITELO: potrebbe essere utile.

Fonti:

http://www.associttadini.org/infedeli/Come%20difendersi%20dall%27avvocato%20infedele.html

http://www.facebook.com/pages/Giustizia-Familiare-Stati-Generali-2011-Testimonianze/164072220324057

http://www.youtube.com/watch?v=Exf2U4FYh6E

http://www.youtube.com/watch?v=Sas2byMoP80

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